Il povero cucciolo di cane viveva incatenato in una cuccia, all’interno di un parcheggio: aveva bisogno di aiuto
Questo pelosetto aveva solo bisogno di qualcosa che si prendesse cura di lui, le catene che lo imprigiovano erano l'unica cosa che capisse
Amici miei e cari lettori, ciò che vi sto per raccontare davvero fa tremare anche i cuori più saldi. Perché trattasi di un cagnolino, di un vero e proprio cucciolo di cane che viveva incatenato in una cuccia, avete capito bene, con una catena intorno al collo. E tutto ciò da quando aveva solo qualche settimana e il tutto perché il suo lavoro era quello di tenere sotto controllo un parcheggio. Ma non è solo questo quello che trovarono i volontari quando finalmente andarono a liberare dalle catene questo piccolo pelosetto.
Infatti, trovarono il povero cucciolo pieno di pulci, non riusciva a fermarsi e si grattava continuamente. E, soprattutto, ciò che tempestava l’aria di quel luogo era la profonda tristezza di questo pelosetto. Era troppo piccolo per poter vivere solo e senza nessuno, facendo quel lavoro che non gli apparteneva. Andiamo a vederlo insieme.
Il povero cucciolo di cane che potete vedere in questa foto al momento del salvataggio si chiama Keks. Lo portarono in un parcheggio, in sostituzione di un vecchio cane che purtroppo aveva passato il ponte arcobaleno qualche giorno prima. E, senza neanche fare un pò di pulizia nella cuccia, lo misero lì e lo legarono con la catena stretta intorno al collo. Aveva solo qualche settimana ma già sentiva tutta la sua vita riempirsi di tristezza al solo pensiero di restare lì a lungo.
Fortunatamente, qualche tempo dopo i volontari si accorsero di questa situazione e accorsero in suo aiuto. Gli diedero del cibo e riuscirono a togliergli quelle brutte catene. Alla fine il pelosetto aveva guadagnato una nuova vita al rifugio dove conobbe subito un altro cucciolotto salvato, che si chiama Bunny. I due strinsero da subito una fortissima amicizia.
Pensate, dopo qualche tempo i due riuscironoa trovare entrambi una famiglia adottiva che potesse prendersi cura della loro crescita. Un bel lieto fine, non credete?