Il cucciolo di cane dimostra cosa significa davvero essere resistenti e abbraccia una seconda possibilità di vita
La negligenza e il maltrattamento subiti non hanno tolto al Fido la gioia di vivere
Con lacrime di dolore e sofferenza, il cucciolo di cane cane, visibilmente depresso, aveva trascorso gli ultimi quattro anni imprigionato in una gabbia. Mai una gioia, mai il senso di libertà le avevano permesso di rendere le sue giornate meno insopportabili. Trascurata dal padrone, le condizioni fisiche esprimevano l’enorme sensazione di vuoto. Gli animali necessitano di amore e attenzione, purtroppo negate alla povera creatura, in tremenda difficoltà.
Molte famiglie sono dolci e comprensive. Ritengono i loro amici a quattro zampe parte del “clan”, ma c’è chi anche chi la pensa diversamente e riesce a macchiarsi di azione crudeli. Il maltrattamento e la negligenza riservate al cucciolo di cane depresso gli avevano reso la vita un inferno, al punto da far chiedere come abbia saputo resistere. Forse è stato solo lo spirito di sopravvivenza, o forse spera in un ripensamento di colui che se ne sarebbe dovuto occupare.
Da qui, una domanda sorge spontanea: siamo davvero consapevoli di cosa serve ai nostri animali domestici per condurre un’esistenza felice e sana? Alcuni pensano sia una questione materiale, di poterli rendere felici comprando qualsiasi prelibatezza o comodità. In realtà, l’ingrediente immancabile è l’affetto incondizionato e sincero. Rimanere accanto nella buona e nella cattiva sorte trasmette un senso di sicurezza e protezione rivitalizzante. Inoltre, è essenziale garantirne una dieta corretta, idratazione, esercizio e gioco. Tra le minacce peggiori figura lo xilitolo, un dolcificante comune nei prodotti alimentare umani, potenzialmente letale nel caso dei “batuffoli di pelo”.
Capita di sentire storie strappalacrime, a causa di una sostanza nociva ingerita. Prima di pentirci della leggerezza nelle nostre azioni, cerchiamo di informarci sul cibo raccomandato. Ascoltiamo un veterinario o, comunque, un esperto del settore, in grado di fornirci dei consigli utili, sulla base di conoscenze ed esperienze personali. Nessuno è tuttologo, perciò non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto. Al contrario, ciò denota un notevole senso di consapevolezza. Teniamo aperti gli occhi e seguiamo le dritte degli specialisti.