Il cane viene messo nella cella di prigione del detenuto: lui lo afferra e succede l’impensabile
Un'associazione ha messo insieme cani senza padrone e detenuti all'interno delle carceri per ottenere dei vantaggi per entrambi
L’affetto di un animale domestico spesso riesce ad avere degli effetti enorme sulla salute mentale delle persone. Il loro supporto si rivela essere fondamentale in momenti molto delicati della nostra vita ed è per questo che averli vicini è un grande dono. Spesso non pensiamo a quanto siamo fortunati a poter godere della loro compagnia, ma cosa faremmo se ci venisse negata? Probabilmente per gli amanti degli animali questa sarebbe una privazione insopportabile ed è per questo che è nata un’iniziativa che porta i cani nelle carceri.
Dal 1939, “Leader Dogs for the Blind” utilizza i cani per aiutare i detenuti nella riabilitazione carceraria. Questi cagnolini sono di solito ospitati in dei rifugi, ma essendo tanti, i volontari non hanno tempo per passare del tempo di qualità con ognuno di loro. Per questo il progetto ha un duplice vantaggio: da una parte aiuta i detenuti e dall’altra fa passare ai cani dei momenti in compagnia e lontani dalla routine del rifugio.
I volontari detenuti stanno aiutando ad espandere il programma, che è finanziato da numerosi generosi contributi. I prigionieri imparano come diventare padroni di cani provetti e aiutano così centinaia di cuccioli ogni anno. Questi cagnolini vengono così socializzati e si abituano a passare del tempo fuori dal rifugio, circondati da molte persone estranee. Uno dei problemi dei canili e dei rifugi infatti, è proprio che a volte i cuccioli nella fase critica di socialità non riescono bene a sperimentare se stessi con gli altri.
Grazie alla visibilità che i cagnolini hanno ottenuto tramite il progetto molti di loro hanno anche trovato una nuova casa permanente e una famiglia amorevole. Nonostante ora siano in ottime condizioni, siamo certi che non dimenticheranno mai tutto l’affetto che i detenuti gli hanno donato. Esattamente come i detenuti non potranno mai ignorare l’aiuto che la vicinanza con gli animali gli ha dato.