Il cane sorprende il web con il risultato della sua risonanza magnetica
Noi amiamo i nostri cani anche perché sono delle creature adorabili, oltre che estremamente fedeli ed intelligenti. Quando un bel faccino ci si presenta davanti non possiamo far altro che innamorarci immediatamente.
La loro spontanea bellezza è un’arma potentissima, alla quale quasi nessuno al mondo può sfuggire. A volte però tendiamo ad andare oltre l’aspetto estetico, per conoscere meglio queste meravigliose creature.
Possiamo dire con certezza che il concetto “andare oltre” è stato ufficialmente superato da alcuni medici veterinari. A spiegarci meglio la vicenda ci ha pensato Andy Richter, il popolare attore, comico, giornalista e scrittore statunitense.
Richter ha voluto condividere con tutti la storia riguardante il carlino di un amico, che qualche mese fa ha dovuto sostenere alcuni esami medici. Tutti, in teoria, conosciamo la struttura corporea e facciale dei carlini.
Sono dei cani dolcissimi, dall’aspetto buffo, anche a causa di quell’espressione così speciale e di quei occhi immensi. Questi cani però necessitano continui controlli medici dal veterinario, perché non godono sempre di un’ottima salute.
Ecco, proprio durante un controllo del carlino di questo amico, una risonanza magnetica ha destato lo stupore dei dottori e dello stesso Richter. A guardarla non sembrerebbe di star parando di un cane, ma di una specie aliena.
L’immagine dello scanner è davvero particolare perché difficile da descrivere; ad alcuni potrebbe apparire un’immagine esilarante, divertente ed allegra, ad altri invece potrebbe provocare un insolito senso di inquietudine.
Il web, alla vista della risonanza, è letteralmente esploso. Molti utenti hanno avuto parole al miele per il cane e per la sua dolcezza, d’altronde come dargli torto. Quei due occhi giganti stampati in primo piano in quel modo fanno il loro effetto.
Rimane iconico anche il commento del signor Richter che con molta semplicità afferma:”Il cane del mio amico è andato dal veterinario”. Effettivamente le parole non servono quando c’è un’immagine del genere da descrivere.
