Il cane più bello d’Italia vive a Messina e si chiama Ulisse
Si chiama Ulisse, vive con la sua famiglia a Messina, in Sicilia, ed è stato eletto come il cane più bello d'Italia
Chi è il cane più bello d’Italia? Lo hanno ufficialmente eletto l’animale più affascinante del nostro paese, in una competizione che attira sempre moltissimi appassionati di animali. A vincere corona e scettro quest’anno è stato Ulisse, un bellissimo Mastino che vive a Messina, in Sicilia. Andiamo a conoscere il trionfatore della competizione.
Il 24 giugno scorso Ulisse ha vinto il titolo in occasione del Raduno canino di razze italiane che si è svolto a Volta Mantovana, in Lombardia. Si trattava di una tappa del Campionato italiano di bellezza dell’Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana). In questa occasione hanno eletto il cane più bello d’Italia. Si chiama Ulisse, vive a Messina (per la precisione nel borgo di Torre Faro) ed è un mastino di razza “Tano Di Nobile Morgana”. Il cucciolo di tre anni e mezzo, che pesa 48 chilogrammi e che appartiene all’antica razza dei cani di Mannara, ha ottenuto l’importante riconoscimento alla fine di un lungo percorso durato un anno.
Il regolamento, infatti, prevede la partecipazione a sei competizioni: la manifestazione nazionale di Crotone (24 settembre 2023), la internazionale dello stretto di Reggio Calabria (28 ottobre 2023), il raduno italiano di Modica (19 novembre 2023). E, ancora, il Cacib – Alleanza cinofila latina di Bologna (15 dicembre 2023) internazionale, l’Enci Winner Cac Cacib di Bologna (17 dicembre 2023) e il raduno di razze italiane di Volta Mantovana (26 maggio 2024). Alla fine, Ulisse ha ottenuto sei vittorie certificate dall’Enca con la consegna del Cac, il certificato di attitudine al campionato italiano di bellezza. Grazie a tutto questo Ulisse può dirsi il cane più bello d’Italia.
Gli altri cani di Mannara eletti come i più belli d’Italia arrivavano da Palermo, Enna e Prato. Il mastino siciliano è riconosciuto dall’Enci e pare sia molto antico: si hanno testimonianze fin dall’età del bronzo. Lo usavano per tenere a distanza gli animali selvatici. Oggi è a rischio di estinzione.