Il cane ha implorato l’uomo: doveva assolutamente entrare in casa o la sua vita sarebbe finita di lì a poco – Video
Nella speranza di farsi riaccogliere, il Fido ha invocato il proprietario senza cuore
Chito, un Fido dal cuore grande e lo sguardo triste, è stato cacciato di casa dal suo proprietario a causa di un tumore che cresceva sul suo muso. Il cane lo ha implorato, invano. Anziché stargli accanto in un momento tanto delicato, il proprietario si è comportato esattamente nella maniera opposta. Troppo vigliacco e insensibile da prendersi carico della situazione, lo ha respinto, malgrado ciò significasse spezzare il cuore al compagno di avventure. Commosso dalla storia del piccolo, una vicina ha pensato bene di intervenire. Il tumore era ormai grande e richiedeva un intervengo chirurgico costoso, ma non c’era altra scelta.
In totale, l’operazione è durata un paio d’ore, terminata senza complicazioni. La massa asportata pesava 3 kg. A quel punto, è iniziata la convalescenza di Chito. Era ancora gonfio e dolorante, ma la forza d’animo lasciava sperare i soccorritori. Man mano ha cominciato a sviluppare fiducia nei confronti della vicina che lo ha tirato fuori dai guai. Pur non avendo il cane dimenticato il dolore del passato, di quando ha implorato il genitore adottivo affinché lo riaccogliesse, era determinato a lasciarsi il peggio alle spalle.
Dopo aver accettato il letto che gli è stato offerto, ha maturato affetto verso l’amica incontrata una volta toccato il fondo. Il carattere gioioso e affettuoso è tornato a splendere. Tuttavia, la felicità si è interrotta, a causa di una brutta scoperta: la diagnosi di tumore maligno. La chemioterapia non offre speranza. La tristezza pervade il cuore di chi ha imparato ad amare Chito. Nonostante il verdetto infausto, il Fido vive con gioia e gratitudine. Circondato dall’affetto del nuovo genitore adottivo e dagli altri cani, assapora ogni singolo momento.
Le sue vicende, sebbene dall’epilogo amaro, ci insegnano il valore della compassione, dell’amore incondizionato e dalla resilienza. Sfruttiamo ciascun istante attraversato insieme ai nostri angeli “bambini pelosi”, degli angeli custodi che meritano solo il meglio. Non ci volterebbero mai le spalle, in qualsiasi caso. Abbiamo il dovere morale di essere loro altrettanto fedeli, facendoli sentire unici e speciali. Perché sono proprio questo: una benedizione dal cielo.