I due cuccioli, fratelli, erano stati abbandonati insieme e in grado solo di contare l’uno sull’altro

A solo un mese e mezzo questi cuccioli dovevano già convivere con il trauma dell'abbandono

Non comprendiamo cosa possa spingere a commettere un atto tanto crudele come l’abbandono. Due cagnolini, di nome Elip ed Ela, sono stati lasciati sul ciglio della strada senza troppe remore. Avevano il cuore spezzato e passare il tempo nelle strade affollate li terrorizzava a morte. Nonostante tante macchine passassero di lì, nessuno si interessava a loro. Inevitabile, quindi, che i cuccioli fossero malnutriti. Oltretutto, uno di loro ha sofferto di poliomielite per la mancanza di calcio. Tuttavia, sono stati felicissimi di ricevere aiuto.

Cuccioli di cane

Malgrado l’ingiusto trattamento subito, riponevano ancora delle speranze negli esseri umani. Così sono corsi incontro all’autore del filmato (lo trovate verso il fondo dell’articolo), nella speranza che si prendesse cura di loro. Non ce l’avrebbero fatta a cavarsela da soli, avendo poco più di un mese. Dunque, la persona dall’animo nobile e gentile ha pensato di portarli a casa, in maniera da accudirli e vigilare sulle loro condizioni di salute giorno e notte.

Cagnolini

Malgrado siano dei cuccioli, il traumatico passato aveva lasciato delle ferite profonde nell’anima. Dai loro occhi era facile scorgere immane tristezza. A quanto pare, abituarsi alla nuova vita era complicato. Li tormentavano i ricordi lasciati dal precedente padrone. Non avevano fatto nulla di male per ricevere una simile ingiustizia. E temevano di andare incontro all’ennesima delusione.

Il buon samaritano non si è lasciato sopraffare dalle difficoltà. Al contrario, ciò gli ha dato ancora più motivazioni (se possibile) a garantire ai cagnolini ogni aiuto necessario. Gli somministra il latto, arricchito col calcio, affinché cresca il sistema immunitario, parecchio debilitato. Dopo una gustosa e salutare mangiata, si concedono un pisolino.

Oggi stanno meglio e crescono di giorno in giorno. A quel punto, è giunto il momento di darli in adozione. Sarebbero stati lasciati a una famiglia davvero interessata ad assicurarsene il benessere. Avevano già patito troppo per permettere che certi episodi capitassero una seconda volta. Alla fine, l’opera di ricerca si è rivelata fruttuosa: supportati da individui compassionevoli condurranno un’esistenza felice, sotto lo stesso tetto.

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