I cani possono mangiare il rabarbaro o è pericoloso?
Frutta e verdura fanno bene a Fido...ma non sempre! Scopriamo se i cani possono mangiare il rabarbaro o è meglio evitare
Che si tratti delle foglie crude, dei gambi o di preparazioni come marmellate, crostate o torte dobbiamo fare molta attenzione a cosa dar da mangiare al nostro dolce quattro zampe.
I cani in generale possono mangiare alcuni tipi di vegetali, siano essi frutti oppure ortaggi. Tuttavia il detto “la verdura fa bene” non è sempre valido per Fido e dobbiamo imparare a distinguere e scegliere cosa mettere nella sua ciotola o quale snack concedergli di tanto in tanto.
Qui analizziamo perché i cani non possono mangiare il rabarbaro, una comune pianta da cortile o da giardino (anche molto bella) ma che per i nostri dolcissimi amici a quattro zampe nasconde delle insidie davvero pericolose. Scopriamo nel dettaglio cosa occorre sapere prima di piantarla in giardino!
Meglio di no
I cani non possono mangiare il rabarbaro, nonostante sia una pianta dai molti utilizzi per noi esseri umani (anche gustosissima). Il Rheum rhabarbarium (questo il suo nome scientifico) è una pianta erbacea perenne con steli carnosi rossi e grandi foglie triangolari.
Ma perché se per noi è buona e nutriente, Fido al contrario non la deve mangiare? Il motivo è molto semplice: tutte le parti della pianta di rabarbaro contengono cristalli solubili di ossalato di calcio, concentrati in particolare nelle grandi foglie.
I cristalli di ossalato sono un acerrimo nemico di Fido perché possono causare dolore intenso e irritazione se masticati o ingeriti dal quattro zampe. La buona notizia è che il rabarbaro non ha proprio un sapore affine ai gusti di Fido (è un po’ amaro), quindi non ne dovrebbe essere particolarmente attratto.
Ma si sa che i cani sono imprevedibili e che adorano masticare e mordicchiare di tutto (anche i nostri oggetti). Perciò può capitare, tenendo la pianta in giardino o sul balcone, che ne prenda un po’ per giocarci e morderla. Questa evenienza è assolutamente da evitare.
Perché gli fa male?
Come anticipato, il rabarbaro fa male ai cani perché contiene cristalli solubili di ossalato di calcio. Questi piccoli ma pericolosi cristalli di sale possono causare un dolore intenso e irritazione alla bocca del cane e, se assorbiti dall’organismo in grandi quantità, possono perfino portare Fido a sviluppare insufficienza renale.
Per entrare ancor più nel dettaglio dobbiamo distinguere tra le diverse parti della pianta. I cani non possono mangiare il rabarbaro in generale, perché ogni singola parte della pianta di rabarbaro contiene cristalli solubili di ossalato di calcio. Tuttavia è nelle foglie che si concentra la maggior quantità di questo sale pericoloso per la salute di Fido, molto più che nei gambi.
Per fortuna il rabarbaro ha un sapore orribile per i cani, quindi è probabile che dopo averne assaggiato un pezzettino Fido scappi a gambe levate (sputandolo via). Se però il cane dovesse, anche inavvertitamente, ingerire del rabarbaro crudo, meglio portarlo dal veterinario il prima possibile informandolo dell’accaduto.
Avvelenamento da rabarbaro nei cani
Tutte le parti della pianta di rabarbaro contengono i cristalli di ossalato di calcio, una sostanza potenzialmente pericolosa per la salute dei nostri quattro zampe. Nello specifico, l’ossalato di calcio è un sale di calcio derivato dell’acido ossalico, che produce intorpidimento o irritazione dei tessuti con cui entra a contatto.
Per questo i cani non possono mangiare il rabarbaro, perché la sola masticazione delle foglie o dei gambi può causare dolore e infiammazione immediati alla bocca e alla gola. Ancora peggio se il cane inavvertitamente lo dovesse ingerire (soprattutto le foglie): in questo caso l’irritazione potrebbe estendersi alla gola e lungo il tratto gastrointestinale, causando gonfiore e forte dolore.
Senza contare, poi, che il gonfiore localizzato nella gola potrebbe causare difficoltà respiratorie, ostruendo le vie aeree. I sintomi ci sono tutti: si tratta di una vera e propria forma di avvelenamento. Una volta che l’ossalato di calcio si dissolve nel flusso sanguigno, si lega al calcio, rimuovendolo. Questo improvviso calo di calcio può avere un effetto distruttivo sui reni e portare, nei casi più gravi, a insufficienza renale.
Sintomi di avvelenamento da rabarbaro nei cani
Come anticipato, le foglie di rabarbaro sono la parte più velenosa della pianta per nostri adorati cani, perché contengono una maggiore concentrazione di cristalli di ossalato di calcio. Quando Fido ne ingerisce una certa quantità (ne basta poco), il rabarbaro causa dei sintomi ben precisi che sono in gran parte quelli tipici delle più comuni forme di avvelenamento:
- Sangue nelle urine;
- Aritmia cardiaca;
- Vomito;
- Diarrea;
- Pupille dilatate;
- Difficoltà a deglutire;
- Eccessiva salivazione;
- Abbaiare rauco;
- Vocalizzi anomali;
- Respiro affannoso;
- Perdita di appetito;
- Intorpidimento dell’area interessata;
- Ostruzione delle vie aeree;
- Prurito e fastidio a muso e bocca;
- Gonfiore delle labbra o della lingua;
- Tremori;
- Insufficienza renale;
- Coma.
I sintomi sono vari, ma guardandoli potete notare come siano in scala dai “meno” ai “più” gravi. Osserviamo sempre attentamente i nostri quattro zampe e quando osserviamo anche soltanto uno di questi sintomi, corriamo dal veterinario per un controllo tempestivo.
E il rabarbaro cotto?
È chiaro che i cani non possono mangiare il rabarbaro, o meglio che si tratta di una pianta che contiene una sostanza potenzialmente tossica per i quattro zampe. Per questo motivo dovremmo evitare di coltivarlo in giardino, o comunque cercare di tenere Fido alla larga da esso (soprattutto dalle foglie).
E invece il rabarbaro cotto? La buona notizia è che i gambi di rabarbaro cotti – che sono poi le parti che usiamo in cucina – non sono velenosi per i cani. Di certo non possiamo riempire la ciotola di Fido fino all’orlo solo di queste verdure, perché altrimenti rischiamo che gli venga un bel mal di pancia!
Come sempre la virtù sta nel mezzo. Dobbiamo essere ben informati quando decidiamo di preparare con le nostre mani le pietanze del cane, affidandoci ai consigli di un esperto (in primis il veterinario) per conoscere gli ingredienti sicuri e le eventuali modalità di cottura.
Il rabarbaro ha numerosi utilizzi in cucina, da quello semplicemente stufato fino alle confetture che si usano per torte e dolci. In Italia non è la pianta più diffusa, ma chi la conosce sa bene come possa essere un valore aggiunto nella dieta e nella creazione di pietanze prelibate. Anche in quel caso, stiamo attenti perché “cotto” non implica che Fido possa mangiare il rabarbaro! Pensate alle torte, alle crostate o alla stessa confettura che sono ricche di zuccheri. Non gli fanno affatto bene!