I cani possono essere razzisti, o è una prerogativa umana?
I cani possono essere razzisti o si tratta di un comportamento tipicamente umano? Ecco cosa accade e perché un cane incontra una persona dal colore diverso
Fido inizia ad abbaiare al postino o al fattorino, magari con un colore di pelle diverso dal tuo, e ti chiedi: ma i cani possono essere razzisti o è un comportamento soltanto umano?
Ebbene sì, studi di psicologia hanno confermato che i cani possono distinguere i colori di pelle diversa e reagire a questa percezione, e non solo.
I cani sentono le differenze
Come accade spesso i cani utilizzano l’olfatto per conoscere il mondo esterno ma anche gli altri cani e le persone che li circondano. Lo stesso dunque vale per chi ha una pelle diversa perché i quattro zampe possono annusare le differenze tra esseri umani come il genere o, appunto, la razza.
Per esempio può capitare che i cani reagiscano agli uomini che hanno la barba più lunga di altri o capelli più folti rispetto a un’altra persona. Allo stesso modo possono vedere e percepire la differenza nel colore della pelle.
Fido si adegua alla reazione del padrone
I cani possono essere razzisti se percepiscono sospetto e nervosismo da parte del padrone. Durante uno studio condotto da Charlotte Duranton del Laboratory of Cognitive Psychology, presso il National Center for Scientific Research dell’Università Aix-Marseille di Marsiglia, in Francia, 72 cani sono stati analizzati sulla base delle loro reazioni con le persone.
In una prima fase, i cani hanno incontrato varie tipologie di soggetti da soli. Nella seconda invece si è ripetuto l’esperimento ma in presenza dei proprietari a cui è stato chiesto di reagire in tre modi diversi: fare tre passi verso la persona estranea, allontanarsi di tre passi e rimanere fermi.
Gli studiosi notarono che quando i proprietari facevano tre passi indietro o rimanevano fermi, i cani percepivano questi movimenti come segnali di insicurezza e, laddove nella prima fase non avevano reagito, nella seconda i cani si mostravano sospettosi.
Tutto ciò può essere rapportato alla vita quotidiana. Quando un cane recepisce da noi una sensazione negativa in relazione all’incontro con un’altra persona, si comporta di conseguenza iniziando ad abbaiare e a ringhiare anche in maniera parecchio aggressiva come nel caso dei cani e la paura umana.
Esperienze negative
I cani possono essere razzisti anche perché in passato hanno avuto esperienze negative con persone dalla pelle di colore diverso. La memoria a lungo termine dei cani infatti registra qualsiasi cosa accada e le sensazioni che ne derivano.
Se dunque Fido ha avuto un incontro infelice che ha generato in lui paura e terrore o semplicemente nervosismo facendolo reagire in maniera aggressiva sarà portato a comportarsi alla stessa maniera anche in altre occasioni.
Il cane è socializzato?
Non è sempre detto che un cane abbai o ringhi perché razzista. Un atteggiamento del genere può essere dovuto anche a una cattiva socializzazione nei primi mesi di vita. Solitamente i cuccioli, tra le 3 e le 12 settimane, devono essere esposti a varie tipologie di persone o di animali in modo da favorire un comportamento equilibrato in età adulta.
Se ciò non dovesse accadere si può pensare di risolvere con un consulto etologico per il cane con il quale indagare il motivo di alcune reazioni del proprio quattro zampe.