Genova contro l’abbandono dei cani: lo spot particolare delle pompe funebri
Parliamo di abbandono di cani, questa volta con uno messaggio pubblicitario che a Genova sta facendo molto discutere.
Con un argomento così delicato, gli scivoloni sono sempre dietro l’angolo. Forse, questa agenzia di onoranze funebri ne sa qualcosa, anche se con quanto se ne è parlato magari il loro obiettivo lo hanno raggiunto lo stesso.
Come detto parliamo di abbandono di animali, una questione che sicuramente in questo periodo dell’anno è attuale quanto non mai.
Ogni giorno, infatti, vi raccontiamo storie di cani abbandonati a loro stessi da proprietari che sono partiti per le ferie. Come la vicenda di Cirié, il cane abbandonato in casa per partire per le vacanze.
Per combattere questo problema sempre più diffuso, le campagne di informazioni sono tantissime, ognuna con una propria idea.
Arriva da Genova, però, il manifesto contro l’abbandono dei cani che sta facendo discutere e neanche poco.
L’idea è venuta ai due proprietari dell’agenzia funebre genovese, Carlo Siffredi e il suo socio, il Signor Gianelli. Il cartellone pubblicitario che trionfa su moltissimi mezzi di trasporto ha un significato davvero particolare.
Sul cartellone è rappresentato un cane, accanto al quale aleggia la scritta “A chi abbandona auguriamo il peggio”. Una frase che, se firmata da un’agenzia di pompe funebri, fa veramente pensare ad un augurio di morte.
Carlo Siffredi si è difeso dalle polemiche. L’uomo ha spiegato che il concetto di peggio è un concetto davvero relativo e che la sua pubblicità funziona proprio perché non è esplicita.
Ognuno di noi ha quindi la facoltà di decidere cosa augurare a chi abbandona i nostri amici a quattro zampe. Ovviamente, si tratta di un’idea che ha uno scopo provocatorio e che, viste le polemiche che ha scaturito, ha sicuramente raggiunto il suo obiettivo.
L’agenzia ha spiegato che la pubblicità è stata bloccata per qualche giorno, perché ritenuta troppo pesante. Di recente è però arrivata l’approvazione e il fatto che se ne parli non fa che alimentare i loro interessi.