Gastroenterite cucciolo di cane: sintomi, cure e cosa fare
La salute di Fido è una priorità sin dalle prime settimane di vita. In quest'ottica, la gastroenterite nel cucciolo di cane come si riconosce?
Purtroppo i problemi di salute possono subentrare sin da subito. La gastroenterite nel cucciolo di cane è possibile si riscontri quando non segue una alimentazione idonea alla sua età e allo stile di vita che conduce.
Non è altro che un’infiammazione o un’irritazione del tratto digerente. Fondamentale, soprattutto se siamo alla prima esperienza, è avvalersi del supporto del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali caratteristiche di razza, per stabilire la dieta migliore per Fido.
Gastroenterite nei cani, durata
La gastroenterite nel cucciolo di cane può avere cause molteplici e la cura varia in base ad esse. Non è solo una cattiva alimentazione a portela provocare, ma può avere anche un’origine virale. A stabilirlo deve essere sempre e solo lo specialista, evitiamo di avvalerci del fai da te e del sentito dire. Soprattutto in esemplari così piccoli le conseguenze di un approccio errato possono essere gravi.
Cerchiamo di fornire una anamnesi il più possibile dettagliata, così che il quadro possa essere in breve tempo il più completo possibile. Dare informazioni sulla tipologia di vomito o sulla consistenza delle feci può fare la differenza. La durata di questo disturbo è strettamente correlata alla gravità della situazione e alla motivazione che l’ha provocato.
Gastroenterite nel cane, si trasmette all’uomo?
No, possiamo stare tranquilli che non si tratta di una malattia che il nostro amico a quattro zampe può contagiarci. A volte a causarla può essere la puntura di un insetto come l’ape o la vespa. Se notiamo un gonfiore localizzato, nella zampa per esempio, vuol dire che molto probabilmente è lì che è stato attaccato.
Attenzione a zone come il muso, il collo o l’interno della bocca perché possono essere compromesse le funzioni vitali di Fido. La respirazione o la capacità di alimentarsi potrebbero non essere al 100%. Monitoriamo anche l’insorgenza di un’eventuale reazione allergica che può provocare rossore e anche uno shock anafilattico nei cani. Se notiamo questi sintomi o episodi di vomito e diarrea non indugiamo a contattare il veterinario. In base alle condizioni, la tempestività può fare la differenza fra la vita e la morte.
Gastroenterite nel cane, alimentazione
Dobbiamo conoscere il maggior numero di cibi proibiti per i cani. Lo stomaco sensibile della nostra piccola palla di pelo, infatti, non ha lo stomaco come il nostro ed è molto più sensibile. Ingredienti nocivi, conservati e andati a male possono provocargli una vera e propria intossicazione alimentare.
Il tipo di alimentazione, le dosi, la frequenza di somministrazione: sono tutti dettagli che vanno concordati insieme al nutrizionista e che vanno cambiati man mano che il nostro amico a quattro zampe cresce. Facciamo attenzione anche alle passeggiate quotidiane, che devono cominciare solo dopo aver concluso tutte le vaccinazioni del caso e che permettono di proteggerlo al meglio. Sarà impossibile per lui resistere ai bocconcini lungo la strada, ma alcuni potrebbero essere molto pericolosi ed è assolutamente da evitare che li ingerisca. Alcuni di essi, per esempio, possono essere avvelenati. A tal proposito, ecco cosa fare se il cane ha mangiato veleno per topi.
Inoltre, è importante che abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita e che non beva altrove: vale lo stesso principio del cibo trovato sul marciapiede. In merito a questo argomento, il cane può bere l’acqua del rubinetto?
Parvovirosi nel cane
La parvovirosi del cane è una gastroenterite di origine virale. A essere maggiormente a rischio sono proprio i nostri amici a quattro zampe ancora cuccioli. Non è una patologia da prendere sottogamba, è molto pericolosa e altamente contagiosa. Basta che entrino a contatto con altre feci canine per via orale e l’infezione comincia a fare il suo corso. Una delle conseguenze più gravi, e potenzialmente letali, riguardano il cane disidratato.
Per fortuna sono stati sviluppati dei vaccini, tra quelli che vanno somministrati prima che il piccolo Fido cominci a uscire di casa. In sostanza bisogna evitare il contatto con altri cani infetti e contattare il veterinario se notiamo:
- Lacrimazione persistente,
- Tosse e starnuti.
Anche il cimurro nei cani può provocare la patologia oggetto della nostra analisi e anche in questo caso non bisogna perder tempo prezioso.
Gastroenterite nel cane, può bere acqua?
Sul tipo di trattamento dobbiamo confrontarci con il veterinario di fiducia, ma prima è bene saper riconoscere i sintomi. Oltre a quelli già elencati, attenzione alla consistenza e al colore del vomito. Di solito è giallo e colloso, se è scuro potrebbe indicare un’emorragia interna. A tal proposito, potrebbe essere utile saperne di più sulla gastroenterite emorragica nel cane.
Verifichiamo anche che non ci siano ossa, erba o altri corpi estranei nelle feci del nostro amico a quattro zampe. La perdita di appetito, la sonnolenza e la letargia, dolori allo stomaco e disidratazione sono tutti sintomi compatibili con la gastroenterite nel cucciolo di cane. Nei casi più gravi, riscontreremo anche la febbre alta, eventuali tremori e l’aritmia del cane. Se la condizione persiste può danneggiare le pareti gastrointestinale e portare alla morte. Ecco allora quanto sia importante l’intervento dello specialista e l’individuazione di una diagnosi corretta.
Lo specialista dovrò anche trovare (o, meglio, escludere) eventuali patologie correlate. La leishmaniosi del cane, il già citato cimurro e la rabbia sono tutte malattie che presentano una sintomatologia comune e perciò possono essere confuse e non individuate a una prima analisi. Prima di comprendere la causa scatenante, il veterinario potrebbe suggerirci di seguire la prassi per curare un’infezione. In questo modo si prende tempo, si inizia ad agire e si ha la possibilità di approfondire la questione senza rischiare un peggioramento delle condizioni di salute.
Gastroenterite cani, quanti giorni per essere fuori pericolo
Tra le soluzioni per curare il nostro amico a quattro zampe, tranne se il veterinario non dice altro, c’è sicuramente il digiuno per almeno 24 ore. Lo stomaco deve essere lasciato a riposo e avere il tempo di riprendersi. L’acqua è fondamentale, per evitare l’insorgenza della disidratazione e dei pericoli a essa correlati. Non dimentichiamo che i sintomi come vomito e diarrea provocano una non indifferente perdita di liquidi.
Tra in soggetti maggiormente a rischio ci sono i cuccioli e gli esemplari ormai in là con l’età. Loro è più facile che contraggano questa patologia perché più fragili e con un sistema immunitario, che per motivi differenti, non lavora al meglio. Affidiamoci allo specialista anche per seguire alla lettera eventuali indicazioni che possano aiutarci a prevenire questo tipo di disturbo. Fondamentali sono i vaccini contro la gastroenterite nel cucciolo di cane, il cimurro e altre condizioni altamente contagiose e rischiose.
Se il nostro amico a quattro zampe presenta alcuni sintomi di quelli descritti in precedenza, non perdiamo tempo e portiamolo dal veterinario di fiducia affinché faccia una visita di controllo. Meglio una ‘a vuoto’ che ci tranquillizzi, che una che avviene troppo tardi. Questo approccio è fondamentale anche perché i segnali tipici della parvovirosi sono gli stessi di altre patologie molto gravi, alcune di esse anche letali.
Infine, sarà opportuno rivedere la dieta da far seguire alla nostra piccola palla di pelo. Una volta vaccinata, infatti, è quella la principale causa di infezione. Indipendentemente dal fatta che si opti per un’alimentazione naturale del cane o per una industriale, dosi, tipologia e frequenza devono essere stabiliti insieme al nutrizionista. Lo stesso principio vale nel caso in cui volessimo apportare delle modifiche. Nulla va lasciato al caso.