Fipilippo: il cane che ha ritrovato la felicità grazie ad un bambina che non c’è più

Vi raccontiamo la storia di Fipilippo, un cane che dalla vita ha avuto una seconda possibilità grazie ad un’amica speciale.

E’ una storia che stringe il cuore e allo stesso tempo ci fa capire quanto possano essere speciali i rapporti che si creano tra i nostri amici a quattro zampe e i bambini. Perché la storia di oggi è una storia di amicizia, di sofferenza, di rinascita e, purtroppo, ancora di sofferenza.

 

E’ la storia di Fipilippo e di Marianeve, una bambina dal cuore veramente d’oro che, purtroppo, oggi non c’è più.

Questa vicenda inizia nell’estate del 2013, quando Fipilippo viene abbandonato lungo la superstrada Firenze – Pisa – Livorno, conosciuta anche con il nome FiPiLi.

Un abbandono reso ancora più doloroso per colpa di quella macchina che lo investe, fratturandogli una zampa e un’anca.

Per fortuna alcuni volontari del Rifugio Tom lo soccorrono e per lui parte una campagna solidale che riceve tantissimo successo. Grazie alle tante donazioni, quel cane chiamato successivamente Fipilippo, può essere curato e, nel giro di qualche mese, è pronto per essere adottato.

Ed è qui che entra in gioco Marianeve, una bambina disabile che vuole un nuovo migliore amico. La bambina arriva al rifugio insieme al papà, alla mamma e al suo fratellino. Con Fipilippo, è amore a prima vista.

La piccola vuole lui e il cane risponde nel migliore dei modi. Ma Fipilippo è ancora in terapia e l’adozione non è ancora possibile.

 

E così, la famiglia di Marianeve aspetta paziente che il cane concluda il suo percorso di cura. Ogni volta che ne hanno l’occasione, però, lo vanno a trovare, in attesa di poterlo finalmente portare a casa.

Alla fine il cane può raggiungere la sua nuova famiglia e così inizia la sua seconda vita. Una vita felice, resa ancora più dolce da quella splendida amicizia con la piccola Marianeve.

Purtroppo, però, Marianeve è venuta a mancare alla fine del 2016. Da quel giorno Fipilippo non è più lo stesso e aspetta paziente che la sua padroncina torni da scuola. A lei, infatti, deve la sua felicità e soprattutto la sua seconda vita.