Fermare un cane che scappa: come farlo senza indurlo a correre più veloce
Tenere a bada il proprio amico a quattro zampe o quello di qualcun altro non è sempre semplice. Come possiamo fermare un cane che scappa? I dettagli
Che sia il nostro amico a quattro zampe a scappare, a meno che non sia tra le razze maestre nella fuga e l’addestramento non ha sortito gli effetti sperati, è davvero raro. Fermare un cane che non si conosce e che scappa può essere davvero complicato, visto che nella maggior parte dei casi si tratta di un esemplare spaventato e spaesato.
Soprattutto se il malcapitato è vittima di un abbandono, conquistare la sua fiducia non sarà un’impresa di poco conto. Questo però non deve scoraggiarci: per fortuna esistono delle tecniche che possono aiutarci a fermarlo e a tranquillizzarlo.
Uno sguardo di insieme
Come possiamo fermare un cane che scappa? All’interno di una area urbana, o al contrario isolata, l’obiettivo è comunque difficile da raggiungere, soprattutto se non si hanno gli strumenti per farlo. L’unica possibilità è avere un metodo che faccia sì che Bau abbia fiducia in noi e decida di farsi aiutare, ma non è certo facile.
Il nostro fine è quello di fornire degli spunti che mettano un po’ di ordine sull’argomento e diano degli elementi utili per avvicinare un amico a quattro zampe in difficoltà con una buona dose di pazienza.
La paura gioca brutti scherzi
Tanti dei comportamenti che adottiamo, infatti, presi dal panico e dall’imminente pericolo, non fanno altro che peggiorare la situazione. Non bisogna mai dimenticare che un cane spaventato è potenzialmente pericoloso. Non perché sia cattivo, ma perché ha paura e cerca in tutti i modi di difendersi da quelle che legge tutte come delle minacce.
Alcune variabili, poi, rendono tutta la faccenda estremamente complicata. In una città, o in autostrada – dove purtroppo avvengono la maggior parte degli abbandoni – ci sono le macchine e il traffico da gestire. Ecco allora che la messa in sicurezza di Fido e la nostra diventano la priorità.
In un secondo momento si cercherà di avvicinare l’amico a quattro zampe con dei piccoli trucchi. Solo dopo aver preso il controllo del soggetto in pericolo, si potrà decidere cosa fare.
La speranza è sempre quella che non finisca in canile e che trovi un’adozione che gli faccia riacquistare fiducia nel genere umano. Oltre alle cure di primo soccorso, se fossero necessarie, ha bisogno di tanto amore.
L’utilità delle barriere
Per fermare un cane che scappa, prima di tutto, si deve limitare il raggio d’azione senza che abbia la sensazione di essere in trappola. Questo non farebbe altro che aumentare la paura e gli atteggiamenti incontrollabili di difesa.
Ancor prima di osservarlo o cercare di attirare la sua attenzione, dunque, cerchiamo di creare delle barriere che gli impediscano di dirigersi dritto verso i pericoli. L’obiettivo, invece, è condurlo in una zona protetta.
Vista la straordinarietà dell’evento possiamo usare dei materiali di fortuna lungo la strada. Utilissimi possono rivelarsi dei lunghi pezzi di legno, le cassette della frutta, pezzi di stoffa o delle funi (magari abbiamo la fortuna di averne qualcuna nel portabagagli della macchina in caso di emergenza).
Proviamo a delimitare l’area calcolando uno spazio vitale sufficiente al cane per muoversi in libertà. Non dimentichiamo che non deve sentirsi braccato e spaventarsi ancora di più. L’ideale sarebbe indurlo all’interno di un cortile interno, in un parcheggio o qualsiasi altra zona che sia delimitata da un recinto.
L’importanza della distanza di sicurezza
Il punto cruciale è di non essere avvertiti come una minaccia. In quest’ottica non bisogna avvicinarsi eccessivamente, seppur si cerchi di farlo lentamente e con tranquillità. Manteniamo quindi la distanza di sicurezza, accucciandoci oppure sdraiandoci per terra. Più saremo vicini al pavimento, più la percezione di Fido sarà quella di avervi vicino e raggiungibili: nella sua comfort zone.
Leccarsi le labbra e sbadigliare sono altri segnali di pace che si possono mettere in pratica per indurre il nostro amico a quattro zampe a non avere timore della nostra presenza. Oltretutto, possiamo anche fingere di mangiare del cibo da terra: esattamente come farebbe lui. Il segreto è far finta che qualcosa di davvero buono sia caduto e che voi ne stiate approfittando, accompagnando il tutto da eclatanti espressioni di approvazione.
Cosa non va fatto
Per fermare un cane che scappa non dobbiamo mai chiamarlo o spingerlo ad avvicinarsi a noi. Questo approccio non farà altro che aumentare il suo disagio. Infatti, il richiamo vocale – in casi del genere – viene vissuto con negatività e timore.
Di contro, a patto che facciamo il tutto con estrema cautela, le tecniche appena descritte provocheranno una buona dose di curiosità nel peloso. Ecco allora che, anche con un po’ di fortuna, si avvicinerà a noi da solo.
Un approccio deciso
Una volta attirata l’attenzione del cane, non dimentichiamo qual è il nostro unico obiettivo, quello primario. Mettergli il guinzaglio per poter controllare i suoi movimenti. Un approccio tranquillo ma veloce potrebbe fare la differenza e decretare il nostro successo.
Al contrario, movimenti approssimativi, bruschi, improvvisi e confusi non faranno altro che aumentare ancora di più il sentimento di disagio del nostro peloso. Non lo conosciamo, ma già gli vogliamo bene e chissà che non decideremo di portarlo a casa con noi.
Anche se la regola dice che ogni esemplare dovrebbe indossare il guinzaglio più corretto alle dimensioni e all’indole, in questo caso averlo a disposizione è davvero un terno al lotto.
Per avere una presa sicura ed efficace, per il momento allora, utilizziamo il guinzaglio a mo’ di cappio per creare un collare temporaneo. Questo ci consentirà di avere un controllo migliore sul cane.
Possibili scenari
Per fermare un cane che scappa mettergli in guinzaglio è l’obiettivo principale. Una volta raggiunto, cerchiamo di capire se al collo ha una medaglietta con le informazioni utili per contattare il proprietario. In questo caso è sufficiente chiamarlo, perché non si tratta di abbandono ma di uno smarrimento. Se questo tentativo non dovesse andare a buon fine c’è sempre la possibilità che Fido abbia il microchip e sia regolarmente registrato all’anagrafe. In questo caso ce lo dirà il veterinario che possiede il lettore.
Quando l’animale risulta incontrollabile e non si fa prendere in alcun modo, è meglio chiamare qualcuno in soccorso e che abbia gli strumenti e l’esperienza necessari. Inoltre, anche dopo averlo preso al guinzaglio, la questione di dove e a chi lasciarlo sarà presente.
Le autorità preposte in casi del genere sono i vigili urbani, i servizi veterinari delle Asl regionali, in carabinieri e la forestale.
Se è il nostro Fido a scappare
Può succedere che il nostro amico a quattro zampe appartenga a una delle razze maestre nelle fughe e che sia lui a essere fuggito. Inoltre, dietro a un comportamento del genere possono celarsi molteplici motivazioni. Insieme al veterinario di fiducia – che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza – e caso mai anche di un etologo esperto in comportamenti canini, va individuata la causa scatenante.
Ognuna delle realtà analizzate prevede l’obbligo morale e legale di intervenire, anche semplicemente chiamando le autorità competenti se noi non abbiamo gli strumenti per agire in prima persona. Alcune di queste devono addirittura rendersi disponibili 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Non temiamo di affidarci a loro e di pretendere di essere aiutati.