Febbre Q del cane: cos’è, come si riconosce e come si cura
La febbre Q del cane è una malattia altamente contagiosa, anche per umani, gatti e ruminanti; e i colpevoli chi sono? Le zecche! Vediamo perché
Cos’è la febbre Q del cane? Mai come in questo caso domanda fu più appropriata. La denominazione deriva proprio dal fatto che la fonte fosse davvero un mistero: da qui la Q interrogativa.
Una cosa è certa, i primi a imbattersi in questa malattia sono stati gli australiani nel 1935. Solo successivamente si è capito che il colpevole era il batterio riconducibile alla rickettsia, Coxiella burnetii.
Le zecche, è sempre colpa loro?
Di patologie le cui responsabilità sono riconducibili a questi animaletti insidiosi ce ne sono tante:
- La Malattia di Lyme nel cane;
- La rickettsiosi;
- L’anaplasmosi nel cane;
- La febbre delle montagne rocciose nel cane.
Da queste possono scaturire patologie correlate anche molto gravi, quindi è bene prestare attenzione a ogni tipo di segnale.
La febbre Q del cane può essere trasmessa da diverse specie di zecche ed essere contagiata per inalazione, ingestione dei tessuti e fluidi infetti. Una volta entrato in circolo, il batterio colpisce fegato, sistemi nervoso e urinario. La cosa più grave è che non si manifesta in maniera evidente, la diagnosi quindi non è tra le più semplici, le conseguenze possono essere di una certa entità e portare anche alla morte.
La trasmissione agli esseri umani
Lo abbiamo già detto, la febbre Q del cane non colpisce solo il cane, ma anche gatti e animali da fattoria. Ed è proprio negli allevamenti che è più facile il contagio agli esseri umani.
Capre, pecore e bovini infetti sono altamente pericolosi, ma – per fortuna – un campanello d’allarme c’è: attenzione alla nascita di cuccioli morti o con malformazioni. In genere è l’esposizione a placenta, sangue, latte, urine e feci a causare il contagio, e avviene per inalazione. Una volta che Fido viene colpito dal batterio, anche noi bipedi siamo a rischio.
Le cause
La causa sono i batteri della coxiella, resistenti ai disinfettanti, al calore e all’essiccazione; vivono fino a sei mesi e si propagano facilmente per via aerea. L’unico metodo per ucciderli è la pastorizzazione ad alto calore. L’alta possibilità di contagio fa sì che vengano utilizzati anche dai bioterroristi.
Prosperanti in uccelli e roditori, infettano le zecche che poi diventano vettori della malattia diffondendola alla fauna selvatica, agli animali da fattoria, a cani e gatti attraverso i loro morsi e l’inalazione di feci di zecca che vengono liberate dalla manto dell’animale. I nostri amici a quattro zampe sono meno a rischio rispetto agli animali da allevamento.
I sintomi
I sintomi da prendere in considerazione nei casi di febbre Q del cane, quando sono presenti o non facilmente riconducibili ad altre patologie, sono:
- Febbre;
- Letargia;
- Depressione e spossatezza;
- Inappetenza;
- Convulsioni;
- Interruzione della gravidanza;
- Nascita di cuccioli con deformazioni, malattie o morti.
Se non trattata, può essere fatale. Qualsiasi sintomo tra quelli appena descritti devono metterci in allarme e farci correre dal veterinario.
La diagnosi
Una diagnosi sicura della febbre Q del cane si basa sulla coltura dei tessuti del soggetto infetto o del suo feto nato morto.
Inoltre, i test sierologici vengono utilizzati per rivelare gli antigeni che corrispondono alla malattia, usando embrioni di pollo o colture di cellule di topo. Un’analisi delle urine isolerà allo stesso modo il patogeno. Gli esami del sangue di routine invece non sono sufficienti.
Il trattamento
Attualmente, esistono due metodi per il trattamento della febbre Q del cane, con l’antibiotico Tetraciclina. Uno è quando i sintomi sono osservabili, e in questo caso viene somministrato per via orale e – se i test risultano positivi – viene indicato un dosaggio regolare.
La tetraciclina viene anche utilizzata come profilassi, aggiungendo l’antibiotico all’acqua potabile della cagnolina incinta o della neomamma: il metodo generalmente utilizzato anche per gli animali da allevamento infetti.
La prognosi dipende da quanto in tempo venga diagnosticata la malattia e da quanto prontamente verrà somministrata la terapia.
La prevenzione
La febbre Q del cane è possibile prevenirla facendo attenzione affinché Fido non entri a contatto con zecche potenzialmente infette. Ecco come scoprire se il cane ha le zecche, e come eliminarle.
Ridurre il contatto con le zecche poi non è così difficile ed è certamente più sicuro ed economico:
- Mantenendo giardini e prati curati, se ci sono;
- Rimuovendo detriti, immondizia e cataste di legna;
- Applicando un trattamento antiparassitario al cane;
- Facendo passeggiate lungo sentieri e lontano da vegetazione che possa nascondere le zecche (attenzione a escursioni e campeggi);
- Rimuovendo, con l’aiuto del veterinario, le zecche dal manto del nostro amico a quattro zampe.
Per quanto riguarda il contagio e la cura degli esseri umani, dal 2018 sono disponibili dei vaccini.