Farsi ubbidire dal cane: metodi infallibili e consigli
Cosa occorre per farsi ubbidire dal cane? Ecco tutto quel che dobbiamo sapere, metodi e approcci per educare Fido al meglio (e senza problemi)
Per molti padroncini farsi ubbidire dal cane sembra quasi un’impresa impossibile. Fido non li ascolta, fa sempre di testa sua, non riconosce nel suo padrone il leader o capobranco. Ed è proprio qui che sta l’errore: l’umano non si fa rispettare e Fido impara sin da cucciolo ad avere il controllo totale della situazione. Niente di più sbagliato, chi adotta un cane deve prima di tutto impegnarsi nella sua corretta educazione. Saltando questo passaggio l’unica cosa che otteniamo è un cane adulto che non risponde ai comandi.
I cani sono propensi alla vita in branco, qualcosa che è scritto nel loro DNA e che non li abbandona mai. Vivendo in casa è naturale che la famiglia diventi come il branco ai suoi occhi, perciò se nessun membro si impone come leader non seguirà le regole e farà di testa propria. Cerchiamo di capire allora come farsi ubbidire dal cane, le tecniche giuste ma soprattutto gli errori da evitare.
Come farsi rispettare dal cane
Farsi obbedire dal proprio cane richiede un requisito fondamentale: conquistare il suo rispetto. Senza questo presupposto è inverosimile che Fido veda il padroncino come punto di riferimento, con la conseguenza che non lo ascolterà mai. Quando un cane non obbedisce al padroncino vuol dire essenzialmente che non lo vede come leader e capobranco. I cani come ben sappiamo sono animali che hanno bisogno del gruppo, ma soprattutto che al suo interno siano stabilite delle gerarchie ben precise.
Perciò se vi state chiedendo come si fa a farsi ubbidire dal proprio cane, serve che vi imponiate come leader. Attenzione, non significa che il padroncino debba essere prepotente o aggressivo, né che passi il tempo a rimproverarlo e sgridarlo. Non è così che si conquista la fiducia di un cane, anzi con un tale comportamento rischiamo solo di compromettere per sempre il rapporto bipede-quadrupede. Essenzialmente se il cane non obbedisce è perché stiamo sbagliando l’approccio nei suoi confronti. Al cane non serve soltanto amore, elemento essenziale questo è certo ma non unico. Occorre che veda in noi un punto di riferimento. Non un semplice distributore di coccole e crocchette.
Come diventare capobranco di un cane
Fido è un quattrozampe molto sensibile, percepisce le emozioni e ne prova altrettante. Ha un suo modo di vedere il mondo e chiaramente nel tempo impara a conoscere il proprio padroncino. Lo scruta e ne studia il comportamento e, ammettiamolo, dopo un po’ di tempo insieme conosce perfettamente quali sono i suoi punti deboli. Sa anche come raggirarlo e cosa fare per ottenere ciò che vuole.
Questo aspetto del mondo canino deve essere chiaro a chiunque decida di adottare e quindi educare un cane. Per farsi obbedire dal cane non possiamo prescindere da tutto ciò, dobbiamo metterci in testa che Fido non è soltanto una compagnia. È un essere senziente e intelligente e dobbiamo trattarlo come tale.
Un approccio improntato alla paura e al continuo rimprovero non ci farà mai conquistare la sua fiducia. Non è così che si diventa capobranco, occorre farsi rispettare. Molti cani obbediscono al padrone perché si aspettano di essere sgridati, o peggio picchiati. Quindi fanno tutto ciò che l’umano vuole per semplice paura, per non avere problemi. Questo non è un capobranco, è un dittatore che non sarà mai rispettato da proprio cane.
Il capobranco vero riesce a farsi ubbidire dal cane perché il quattrozampe vede in lui un punto di riferimento. Dobbiamo essere una guida per Fido, non dei mostri che urlano e si agitano per ogni cosa. I cani sono intelligenti e con i giusti metodi possono imparare davvero tanto.
Cane non obbedisce al richiamo
Farsi obbedire dal cane non è una cosa scontata e lo sanno perfettamente tutti i padroncini che hanno deciso di adottarne uno, ma che non riescono ad avere alcuna influenza su di lui. Il cane non li ascolta e, ammettiamolo, per qualsiasi persona è qualcosa di molto frustrante. Anche perché un cane che non risponde ai comandi o ai richiami mette a dura prova la serenità della famiglia e la convivenza in casa.
Il modo migliore per farsi ubbidire dal proprio cane è servirsi delle tecniche di rinforzo positivo. Come si evince dal termine è un approccio che non prevede gesti negativi o imposizioni, ma un percorso che richiede metodo, tempo e pazienza. Sia chiaro, il rinforzo positivo non è una bacchetta magica che elimina tutti gli ostacoli e ci fa raggiungere lo scopo in un batter d’occhio. Nell’educazione del cane entrano in gioco tanti fattori di cui tenere conto come la sua età, la sua indole e anche i suoi gusti.
Tanto per fare un esempio, ci sono cani che preferiscono come ricompensa snack e biscottini mentre altri (soprattutto i cuccioli) sono più propensi all’ascolto quando si utilizzano giocattoli e palline. L’addestramento con il rinforzo positivo riesce sicuramente meglio se proponiamo al cane una ricompensa di suo gradimento e che cattura la sua attenzione.
Come farsi ubbidire dal cane senza guinzaglio
Generalmente uno dei primi insegnamenti che si dà al cane, specialmente ai cuccioli, è l’utilizzo del guinzaglio. Uno strumento davvero importante da non relegare semplicemente alla passeggiata e all’uscita per i bisognini. Mediante il guinzaglio il padroncino stabilisce la relazione con il cane, si impone come guida appunto e di conseguenza riesce a farsi obbedire. Per questo motivo il guinzaglio si utilizza già in casa, quando dobbiamo insegnare al cucciolo i primissimi comandi di base. O quando gli insegniamo semplicemente a stare al nostro fianco senza muoversi.
Il passaggio successivo è eliminare il guinzaglio e appurare che in effetti il cane presti attenzione al proprio padroncino anche se è “libero”. Spesso questo passaggio apparentemente semplice si rivela problematico e il cane si distrae, non ascolta il comando o il richiamo. In questo influisce sicuramente il contesto, perché se fino a quel momento abbiamo addestrato il cane dentro casa è naturale che all’aperto (ad esempio al parco) si ritrovi alle prese con suoni, rumori, altri cani e tante cose che attirano la sua attenzione.
Perciò dobbiamo insegnare al cane a mantenere la concentrazione, a prestarci attenzione anche quando tutto intorno c’è confusione. Per le prime volte è meglio scegliere un luogo tranquillo, richiamarlo con il suo nome, attirare la sua attenzione. Ogni volta che ascolta, premiamolo con una carezza e uno snack. Se non ascolta, invece, cerchiamo di attirare la sua attenzione sempre associando al gesto della mano il suono del suo nome. Occorre ripetere questo esercizio tante volte, meglio se con brevi sessioni giornaliere. Quando Fido avrà imparato, possiamo passare allo step successivo e ripetere l’esercizio al parco o in un altro luogo affollato.
Come farsi obbedire da un cane adulto
L’educazione e l’addestramento del cane devono iniziare sin da quando è cucciolo. Lo abbiamo sentito milioni di volte e in effetti non è un concetto sbagliato. I cuccioli sono maggiormente inclini all’apprendimento, sono come delle tele vuote da riempire con disegni e colori meravigliosi. Proprio come i bambini, insomma, i cuccioli di cane sono in quell’età in cui è più semplice insegnargli le cose. Imparano, memorizzano e non le dimenticano più.
L’età del cane influisce sicuramente sulla buona riuscita dell’addestramento ma non è l’unico fattore determinante. Anche tra cuccioli ci sono evidenti differenze, alcuni imparano in fretta mentre altri hanno bisogno di più tempo perché hanno una soglia dell’attenzione più bassa. Può influire anche la razza, perché alcuni esemplari tendono a essere dominanti mentre altri si sottomettono più facilmente. Insomma, non possiamo mai generalizzare ma di certo per farsi ubbidire da un cane occorrono tempo, pazienza e metodo.
Ecco perché possiamo tranquillamente addestrare anche i cani adulti e non è vero che sia una prerogativa esclusiva dei cuccioli. Magari un cane adulto impiegherà più tempo a imparare i comandi ma lo farà, questo è certo. Il cane adulto ha un’unica differenza rispetto al cucciolo: ha vissuto più a lungo e accumulato esperienze. Ciò può essere positivo ma purtroppo anche negativo, come nel caso dei cani maltrattati e che hanno incontrato persone che non gli volevano bene. Per loro è più difficile avere fiducia nelle persone.