Ernia diaframmatica nel cane, tutti i sintomi e il trattamento

L’ernia diaframmatica nel cane è una patologia abbastanza frequente, diagnosticarla e curarla in tempo è fondamentale per evitare complicazioni

L’ernia diaframmatica nel cane è caratterizzata dalla presenza di visceri generalmente addominali all’interno del torace. Si tratta di una condizione molto grave, non facile da diagnosticare, ma che deve essere trattata tempestivamente.

radiografia del cane

Perché accada una cosa del genere è necessario che il diaframma si danneggi, che subisca una lacerazione e che smetta di essere la naturale separazione tra le due aree coinvolte: il torace e l’addome, per l’appunto.

Cos’è l’ernia diaframmatica?

L’ernia diaframmatica nel cane può essere di tipo congenito o conseguenza di un trauma. Nel primo caso purtroppo è difficile che si arrivi dal veterinario: i cuccioli colpiti da questa patologia muoiono poco dopo la nascita.

Quelle di tipo traumatico sono causate da schiacciamenti durante degli incidenti stradali, sono conseguenza di percosse e cadute da un’altezza notevole che interessano la parete addominale.

cane sofferente

Provocano un innalzamento della pressione intraddominale e lo svuotamento dei polmoni. Questi due eventi in contemporanea causano uno scompenso pressorio tra i due versanti del diaframma, che porta alla conseguente e inevitabile lacerazione.

I principali sintomi

In fase acuta, l’ernia diaframmatica nel cane provoca forti algie, una compressione a livello respiratorio dovuta alla presenza dei visceri nel torace, cianosi delle mucose, tachicardia e aritmie.

I nostri amici a quattro zampe però, purtroppo, sono molto abili a mascherare i sintomi iniziali e a superare la prima fase della malattia, creando una situazione di compensazione anche abbastanza efficace, che consentirà loro di condurre una vita praticamente normale.

cane che dorme

Se si arriva a un disturbo cronicizzato si avranno: un malessere generale, disturbi respiratori cronici o comunque ricorrenti, irregolarità a livello dell’apparato gastrointestinale. È banale dire che l’intervento del veterinario è indispensabile e deve essere tempestivo.

La diagnosi

È frequente che la diagnosi da parte del veterinario arrivi quasi per caso in soggetti già affetti da diverso tempo, a seguito di un peggioramento repentino, spesso dovuto a uno sforzo, a un trauma che interessa addome e/o torace, a una malattia dell’apparato respiratorio.

La conferma definitiva di ernia diaframmatica nel cane arriva dopo alcuni accurati esami clinici: una radiografia e un’ecografia.

Il trattamento

La terapia è di tipo chirurgico, ed è preceduta da un’accurata valutazione e da una stabilizzazione delle condizioni cliniche del nostro piccolo amico a quattro zampe. Molto spesso, soprattutto nelle forme acute, si ricorre all’ossigenoterapia prima di operare.

L’intervento prevede il riposizionamento dei visceri nell’addome, seguito dalla riparazione del diaframma compromesso dalle importanti lacerazioni. La difficoltà può variare in base a diversi fattori:

  • Dall’entità e dalla disposizione dei difetti diaframmatici;
  • Dalle aderenze da sbrigliare in caso di una lesione di vecchia data;
  • Dalla mancanza di una parte del tessuto da ricostruire;
  • Dalle condizioni del polmone particolarmente compromesse.

cane dopo un intervento chirurgico

Determinante per chi dovrà fare materialmente l’intervento, è il lavoro dell’anestesista: il nostro sfortunato amico quadrupede dovrà essere ventilato perché, quando arriverà il momento di aprire il torace, i polmoni subiranno un collasso. Il monitoraggio dei parametri vitali dovrà essere costante nella fase preliminare, durante l’operazione chirurgica e dopo.

La prognosi è eccellente superate le 12/24 ore dall’intervento, e la percentuale di sopravvivenza con un trattamento corretto supera il 75%.

Nel caso di ipoventilazione nel post-operatorio sarà necessario il trattamento con l’ossigeno. Nelle ernie croniche invece è bene evitare un edema da nuova espansione, che eventualmente va contrastato con la somministrazione di cortisonici. Assolutamente necessario inoltre è il trattamento antidolorifico.

 

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