Erano cani di famiglia, ora non smettono di tremare per la paura: perché hanno dovuto soffrire così?
Le tremenda esperienze vissute hanno rotto qualcosa nell'animo di questi poveri cani
Da cani di famiglia a tremanti come foglie. Nel mezzo un’esperienza traumatica, che li ha rotti dentro, togliendo loro fiducia verso il mondo esterno. Animal Rescue ha pubblicato sul suo profilo YouTube una straziante storia riguardante cinque fedeli amici dell’uomo. Purtroppo, il proprietario non lo è stato altrettanto nei loro confronti. Un eufemismo, data l’immane sofferenza arrecata. Difatti, allevava i piccoli per poi rivenderli sul mercato della carne. Grazie al cielo, dei volontari sono accorsi in aiuto. Toccati dalle strazianti vicende, hanno pensato bene di scendere in campo.
Qualcuno doveva pur fermare le barbarie. All’arrivo, i cani erano il ritratto della paura. Avevano smesso di credere nella bontà d’animo e, d’altronde, chi li biasima? Sulla base della loro personale esperienza l’essere umano era capace solo di atti crudeli. Tenuti incatenati, i giorni passavano e un giorno punto avranno perso le speranze. Presto, comunque, la vita avrebbe cominciato a sorridere. Si trattava giusto di dimostrare loro la parte migliore della società, fin lì rimasta nascosta.
Presto i fidi hanno trovato ciascuno una famiglia adottiva. Si è cominciato con uno dei figli, di nome Noah: in principio si nascondeva dappertutto, specie sotto il divano. Man mano, però, è riuscito ad ambientarsi nella nuova realtà.
Dopodiché, è giunto il momento della mamma, Inje, e di un fratellino, Dongha. Durante i controlli dal veterinario, Inje è risultata affetta da parassiti e bisognosa di cure. Che le sono state puntualmente garantite.
Quindi, a ottenere una seconda chance è stato Nyang. Lui, alla pari di Noah, era il più intimorito. I vistosi segni sul collo gli “ricordavano” l’infelice passato. Ma pure nel suo caso, ci sono stati degli enormi passi in avanti nel giro di poco. L’amore lo ha trasformato, spingendolo a tirare fuori il proprio meraviglioso carattere.
All’elenco ne restava uno, Yellow, il timidone del gruppo. Magrolino e dalla corta più corta al collo, portava appresso delle evidenti ferite e non voleva saperne di contatti umani. L’auspicio è che, con il passare del tempo, pure lui riesca a sbloccarsi, una volta sentitosi al sicuro. E ne siamo fiduciosi, in quanto la forza di carattere dei cani è più forte di ogni ostacolo.