Era talmente magra che le ossa sembravano quasi perforarle la pelle: la cagnolina piangeva disperata – Video

La cagnolina pareva essersi arresa alle difficoltà della vita

Ne aveva passate tante Gavi e la pace interiore pareva un obiettivo lontano. Maltrattata dalla vita, la cagnolina piangeva disperata. Non credeva ci fosse un futuro felice per lei e tutto portava a supportarne la scarsa autostima in sé stessa. Ogni notte in giardino sfogava a pieno la sua disperazione. Messi al corrente da alcuni vicini, impossibilitati a dormire a causa dei continui rumori, le Forze dell’Ordine sono intervenutiesul posto. A quel punto, constatati i disagi della quadrupede, hanno chiesto aiuto a una squadra di volontari, affinché si prendessero cura del caso.

Cane sdraiato privo di energie viene soccorso

Non appena l’hanno vista, i buoni samaritani hanno provato una stretta al cuore: era in condizioni terribili. Le zampe posteriori erano paralizzate, il collo rigido e aveva un forte tremore. Il proprietario sosteneva di averla trovata in queste condizioni fin dal primo giorno; tuttavia, la sua tesi faceva ovunque. Lo sguardo della cagnolina che piangeva disperata lo “incriminava”: se versava in certe condizioni, il padrone aveva avuto di certo un ruolo cruciale. Gli occhi pieni di paura erano una chiara dimostrazione della colpevolezza di una persona crudele: sotto le sembianze di un “agnellino”, covava un animo spietato e sadico.

Donne aiutano cane senza forze

Durante il tragitto verso l’ospedale, Gavi soffriva molto. Era parecchio denutrita e le condizioni erano precarie. Sottoposta a opportuni accertamenti, i veterinari hanno escluso malattie infettive e fratture evidenti. Tuttavia, il neurologo sospettava un’emorragia. Svuotata la vescica, onde evitare la formazione di piaghe da decubito, le mancava sensibilità alle zampe posteriori. Mentre procedevano le cure, gli aiutanti hanno scoperto tracce di sangue nella vescica.

Le analisi immediate hanno rivelato che Gavi era anemica. Man mano, il trattamento ha sortito i risultati auspicati, fino alle dimissioni. Accolta in rifugio, ha cominciato a mangiare in autonomia, guadagnare peso e nutrire di nuovo fiducia negli esseri umani. I suoi sentimenti erano stati calpestati dal precedente aguzzino, ma in appena due settimane ha compiuto dei notevoli miglioramenti. Benché la strada sia ancora lunga, il fatto che sia riuscita a rimettersi in piedi è di buon auspicio.

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