Embolia fibrocartilaginea del cane: cause, sintomi e cure
Cos'è l'embolia fibrocartilaginea del cane e perché è tanto grave per i nostri amici a quattro zampe? Ecco cosa sapere
L‘embolia fibrocartilaginea del cane è una malattia sconosciuta alla maggior parte dei padroncini. Come sempre, però, è giusto conoscere i possibili problemi di salute dei nostri amati quattrozampe per saperli riconoscere ma soprattutto rimediare in tempo. Qui parliamo di una patologia neurologica che viene chiamata anche mielopatia (necrotizzante, ischemica, embolica), embolismo fibrocartilagineo o più semplicemente infarto fibrocartilagineo.
Immaginate di vedere un cane che gioca allegramente in giardino. Fa un salto per prendere la palla, atterra male e inizia a zoppicare, debole o addirittura con una zampa posteriore completamente paralizzata. Le dita si piegano, come se si arricciassero, la schiena si inclina verso il basso e le zampe posteriori sono talmente deboli che non riesce a stare in piedi. Apparentemente non ha ferite o lesioni, eppure all’improvviso c’è qualcosa che non va. I motivi di tutto questo potrebbero essere vari ma in generale potrebbe trattarsi di un tipico caso di embolia fibrocartilaginea del cane. Ma vediamo nel dettaglio.
Cos’è l’embolia fibrocartilaginea del cane?
L’embolia fibrocartilaginea del cane è una malattia neurologica che può colpire qualsiasi esemplare, tuttavia nella metà dei casi affligge i cani di razza gigante e molto grande. Anche quelli di piccola taglia in realtà possono soffrirne, in particolare sono stati rilevati numerosi casi negli Schnauzer nani. Sembra invece che le razze condrodistrofiche, cioè quelle con una conformazione simile ai nani come il Bassotto Tedesco e il Basset Hound, abbiano un basso rischio di contrarre la malattia.
La maggior parte dei cani affetti da embolia fibrocartilaginea sono giovani adulti di età compresa tra i 3 e i 6 anni. Secondo uno studio recente il 61% dei casi si manifesta come conseguenza di un trauma da esercizio. Potremmo sentire Fido gemere nel momento in cui subisce il trauma, ma di solito non sente dolore. Nella metà dei casi viene colpita l’area lombare del midollo spinale e per questo motivo a risentirne sono le zampe posteriori del cane. Dato che l’embolia non è quasi mai un evento “simmetrico”, la sinistra e la destra potrebbero non essere colpite allo stesso modo.
Cause, sintomi e trattamento
Non sono state ancora rilevate cause certe legate all’insorgere dell’embolia fibrocartilaginea del cane, tuttavia sembra che i principali fattori scatenanti siano l’attività fisica intensa o traumi anche modesti. Il sintomo principale è piuttosto evidente, oltre che preoccupante: la paralisi delle zampe posteriori del cane, generalmente maggiore su uno dei due rispetto all’altro. Fido non prova dolore ed è per questo motivo che è raro sentirlo lamentarsi in caso di embolia fibrocartilaginea. Anzi, con l’avanzare della patologia il dolore scompare totalmente.
Qualora notaste nel cane un improvviso irrigidimento degli arti è opportuno portarlo subito presso un centro veterinario specializzato. La diagnosi avviene dopo accurate anamnesi e visita clinica. La conferma della patologia richiede anche l’intervento del neurologo per una mielografia o TC/RM, anche se si tratta di una diagnosi di esclusione: si escludono in pratica forme compressive del midollo spinale. Anche perché l’unico modo per fare diagnosi di certezza è con l’esame autoptico dopo la morte dell’animale. È fondamentale infatti durante la diagnosi procedere con altri accertamenti necessari per escludere la presenza di altre patologie che coinvolgono il midollo spinale come le ernie discali, i traumi, le discospondiliti.
Purtroppo non esiste nessuna terapia specifica per l’embolia fibrocartilaginea. Molto spesso i veterinari scelgono di somministrare all’animale degli anti infiammatori e degli integratori alimentari per sostenere la riabilitazione del corpo dell’animale. Oltre alla terapia farmacologica è consigliata la fisioterapia riabilitativa. La maggior parte dei miglioramenti clinici avviene spontaneamente entro 7-10 giorni dall’insorgenza della malattia.
Cos’è l’embolia del cane?
Quella fibrocartilaginea è solo uno dei tipi di embolia che può colpire la salute del nostro cane. L’embolia è l’ostruzione si un’arteria o di una vena provocata da un embolo, generalmente un coagulo di sangue ma può essere anche una bolla d’aria o una formazione di altra natura. Questo “corpo estraneo” blocca il regolare flusso sanguigno e quando interessa un’arteria provoca quella che comunemente viene chiamata ischemia. In base all’arteria ostruita possiamo distinguere diversi tipi di ischemia come quella polmonare, cerebrale o cardiaca. Quando l’embolia è provocata da un coagulo di sangue si parla, invece, di trombosi ed è il caso più frequente nei nostri quattrozampe.
Emiparesi del cane
Come abbiamo visto, il sintomo più evidente che ci aiuta a capire se siamo in presenza di embolia fibrocartilaginea del cane è la paralisi degli arti posteriori. Abbiamo visto anche che le zampe posteriori di Fido non risentono della malattia allo stesso modo e in genere una zampa è più bloccata rispetto all’altra. Ecco perché in questi casi parliamo di emiparesi del cane, cioè di una perdita parziale di mobilità di una metà del corpo. L’evoluzione dell’emiparesi è la emiplegia, che al contrario provoca la paralisi totale del corpo e non solo di una metà.
Tromboembolia polmonare del cane
L’embolia fibrocartilaginea del cane è solo uno dei tipi di embolia che possono colpire il nostro amato Fido. Esiste anche il caso della tromboembolia polmonare, quando cioè il trombo (coagulo di sangue) o l’embolo (di varia natura) bloccano il flusso sanguigno nell’arteria polmonare e nelle arterie vicine. La tromboembolia polmonare può avere diverse cause molto variabili, perciò per individuare il problema è necessario l’intervento del veterinario. Si va dalle infestazioni parassitarie alle malattie metaboliche (come ipotiroidismo o diabete mellito), dalle malattie ai reni alle malattie cardiache, fino a tumori, traumi ossei o setticemia.
Ischemia midollare del cane: Fido può guarire?
L’ischemia del midollo provocata a un’embolia fibrocartilaginea del cane ha un decorso che dipende dalla gravità del problema. In sostanza dobbiamo far riferimento a quanto è grave la perdita della funzione motoria di Fido. La buona notizia è che questa perdita non progredisce e dopo le prime 24 ore raggiunge il suo massimo livello. Secondo uno studio nel 74% dei casi circa i cani migliorano ma per la restante percentuale non c’è un ampio margine di miglioramento. La maggior parte dei cani mostra dei miglioramenti entro le prime tre settimane dall’ischemia, gli altri impiegano un po’ di tempo in più ma spesso non recuperano del tutto la mobilità degli arti posteriori.