È rimasto cieco per via della negligenza dei suoi vecchi padroni: ora questo cane sta ritrovando la gioia di vivere
Vittima dell'incuria dei precedenti proprietari, il Fido ha riscoperto la bellezza della vita
Prima di assumersi impegni come adottare un cane bisognerebbe sempre porsi una domanda: “saprò prendermene cura?”. E, soprattutto: “me la sentirò?”. Evidentemente, nel momento in cui i padroni del Fido lo hanno preso con sé non se lo sono chiesti abbastanza.
O, comunque, qualora avessero la mamma e il piccolo fosse figlio suo avrebbero dovuto mettersi una mano sulla coscienza e adoperarsi affinché fossero in buone condizioni. Purtroppo, però, si sono rivelati dei terribili padroni. Talmente si sono macchiati di negligenza che, ad appena sei settimane di età, il Fido era uno straccio. Recuperato insieme a due fratellini (gli altri forse erano già stati venduti), aveva entrambi gli occhi in pessimo stato.
Recuperato da un’associazione attiva nella lotta per i diritti degli animali, i volontari lo hanno subito sottoposto a una visita. I medici che ne sono occupati hanno confermato le preoccupazioni iniziali: gli avrebbero dovuto asportare entrambi gli occhi. Ormai la vista era compromessa in maniera irrimediabile e c’era il rischio di lasciar propagare l’infezione.
L’ambientamento del cane nella struttura è avvenuto nel migliore dei modi. Chi lo ha seguito nei progressi si è sentito in dovere di garantirgli tutto ciò di cui aveva bisogno. Già ci avevano pensato i precedenti genitori adottivi a deluderlo; perciò, era il caso di risalire la china. Inizialmente, il “bambino peloso”, chiamato Popeye, si muoveva a malapena. Non aveva il senso dell’orientamento e questo lo rendeva ancor più adorabile. L’istinto di protezione provato dai soccorritori imponeva di garantirgli totale e incondizionato appoggio.
Pian piano il clima di amore ha sortito gli effetti auspicati su Popeye, finalmente felice. Arrivato nella struttura ridotto in pessime condizioni, aveva recuperato in tempi record! Restava giusto la ciliegina sulla torta, la chiusura ideale di una storia partita male, ma proseguita benissimo. A permettergli “l’happy ending” ci ha pensato il suo nuovo padrone, un insegnante. E non uno qualsiasi, bensì uno di sostegno, addetto a occuparsi dei bambini disabili. Da lì in poi anche il cane avrebbe avuto un’importante funzione da svolgere, portato a scuola per interagire con i piccoli allievi.