Cani, dove adottarli in Sardegna: piccola guida
Se decidiamo di fare entrare nella nostra vita un peloso, può tornarci utile conoscere i centri certificati dove è possibile adottare un cane in Sardegna
Il rapporto che si instaura tra un peloso e un essere umano non è di facile spiegazione. Prima di sapere dove adottare un cane in Sardegna, va fatta questa precisazione. È, quantomeno nella maggior parte dei casi, un amico a quattro zampe che ne ha passate di cotte e di crude; che ha il desiderio di dare amore, ma che – senza comprenderne il motivo – non è ancora riuscito a riceverlo.
Mentre molti cercano un esemplare di razza, con tanto di pedigree, chi porta a casa con sé un cane che proviene da un rifugio vivrà un’esperienza benefica e di empatia che non ha eguali.
Un viaggio in Sardegna
La legge 189 del 2004, “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, su tutto il territorio nazionale, ha cambiato enormemente l’assetto legislativo in tema di animali. Con essa vengono condannati aspramente tutti i maltrattamenti, gli atti di crudeltà e l’abbandono. A vigilare devono essere i servizi veterinari delle Asl.
Per favorire le adozioni responsabili, sono da evitare gli annunci sui social che propongono amici a quattro zampe di razza. Spesso e volentieri, infatti, si è vittime di commerci illegali che arrivano dall’estero, senza garanzie di provenienza e in termini di salute.
Adottare un cane ospitato nelle strutture della Sardegna, invece, significa ricevere una serie di rassicurazioni. Gli esemplari sono tutti dotati di microchip, il libretto dei vaccini è in ordine e i trattamenti antiparassitari in regola. Inoltre sono sterilizzati.
L’elenco dei centri
Dove adottare un cane in Sardegna non è difficile saperlo. Basta una ricerca consapevole e responsabile su internet. Di seguito la lista di tutte le strutture e i rifugi legalmente riconosciuti, nei quali i diritti di Fido e i nostri vengono tutelati e messi al primo posto:
- Associazione Qua la Zampa di Sassari;
- Canile Primavera (Sassari);
- Associazione Protezione Animali norboliese;
- Fidati di Me Animal Onlus di San Nicolao D’arcidiano (OR);
- Canile Rifugio di Villacidro;
- Casa del Randagio Onlus di Cagliari;
- I Fratelli Minori di Olbia;
- Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Alghero.
Si tratta di centri certificati, dove possiamo essere certi di non incorrere in truffe o meccanismi poco chiari. Qualora volessimo salvare una vita in Sardegna, rivolgiamoci ai responsabili di una delle strutture appena citate.
In canile non è mai come a casa
La prima ragione per la quale non è corretto abbandonare un essere vivente tutta la vita in un recinto è strettamente connessa all’equilibrio psicofisico di Fido: il cane non può vivere in canile. Non ha fatto nulla per meritare di passare il resto dei suoi giorni in una gabbia, costretto, vittima di ansia e depressione.
Gli animali, infatti, vanno incontro a disagi di varia natura, alcuni dei quali anche gravi, sia perché esposti al freddo invernale che al caldo estivo. I danni psicologici sono più che evidenti:
- Hanno paura di tutto, tanto da arrivare a tremare;
- Grattano sulla recinzione;
- Si raggomitolano in un angolo;
- Abbaiano;
- Piangono;
- Cercano di avere la nostra attenzione;
- Ululano, senza un motivo apparente (anche se ne hanno tanti);
- Sono nervosi e apatici;
- Non vogliono né mangiare né bere;
Chi è stato almeno una volta in un canile sa bene di cosa si tratta, ha scorto lo sguardo mesto e triste all’interno di ogni singolo recinto. C’è chi lo dà a vedere di meno, chi di più, ma nessuno vorrebbe vivere un solo giorno in un posto simile.
Fido è unico
Soprattutto se si tratta di un meticcio, ma più in generale vale per qualsiasi esemplare, non c’è un quadrupede identico a un altro. Anche se sono il risultato di un allevamento selettivo, che viene studiato per mettere in risalto specifici tratti fisici, caratteriali e standard di razza.
L’unicità non è soltanto esteriore, ma anche e soprattutto caratteriale. Ogni amico a quattro zampe è diverso da un altro. Tutto questo si nota in maniera eclatante nei meticci, il risultato di incroci tra razze. Non sono prevedibili caratteristiche anatomiche, colore del manto, carattere e personalità; è tutta una bellissima sorpresa: il temperamento è singolare e insostituibile.
Dove adottare un cane in Sardegna ormai lo sappiamo, ma probabilmente non abbiamo riflettuto su cosa voglia dire portare a casa con sé un cane traumatizzato, che non riesce più a fidarsi di qualcuno. Non è impossibile aiutarlo, è però necessaria tanta pazienza e molto amore. Deve capire che gli uomini non sono tutti uguali, per fortuna. Non appena si fiderà nuovamente ci manifesterà tutta la sua gratitudine e una fedeltà incondizionata.
Si salvano almeno due vite
Non si salva solo la vita del povero cagnolino, quella viene messa in conto nel momento in cui si firmano i moduli per l’adozione. Al nostro amico a quattro zampe – finalmente – viene data la possibilità di vivere una vita degna di essere chiamata tale. L’altra esistenza che viene salvata è quella di chi adotta: la nostra insomma!
Si stima, ma per difetto purtroppo, che circa il 75% dei cani nei rifugi sono meticci. Significa che non vengono scelti facilmente e che hanno maggiori possibilità di finire la loro, quasi sempre breve, vita in un recinto grande un metro per un metro.
Anche se certe strutture iniziano a considerare la politica di “non eutanasia”, in realtà questa pratica è ancora diffusa: 670.000 è il numero calcolato negli Stati Uniti. Questo destino è riservato soprattutto a cani ormai anziani e malati, ma anche a quelli che stanno bene ma non vengono adottati entro un determinato lasso di tempo.
Solo questo è un motivo più che valido per decidere di portare a casa con sé un’anima bella e bisognosa di affetto, ma ce n’è un’altra. Il nostro amato Fido salverà anche noi: ci farà comprendere che cosa sia l’amore incondizionato, puro; cosa voglia dire essere grati per sempre.
I canili sono sovraffollati
Se sappiamo dove adottare un cane in Sardegna, sappiamo anche creiamo spazio utile per qualcuno che è ancora lì fuori a rischiare la propria vita tutti i giorni. La gestione di certe strutture non è per niente semplice: quasi sempre non ci sono i fondi, le risorse e i volontari fanno quello possono; ma non è sufficiente per garantire una qualità della vita dignitosa.
Ci sono però tanti amici a quattro zampe che vengono maltrattati e seviziati per le vie delle città, al giorno d’oggi non c’è ancora una cultura del rispetto verso gli animali e, spesso, a pagarne le conseguenze a un prezzo altissimo e immotivato sono i nostri amici quadrupedi.
Febbre, freddo, raffreddore, e fame sono le sofferenze più comuni che devono affrontare se non hanno un posto al canile. Quindi, è necessario che ognuno faccia la propria parte, dando la possibilità ai volontari di salvare quante più vite possibile.
Le condizioni di vita inaccettabili
“Salvare un animale non cambierà il mondo, ma cambierà il mondo per quell’unico animale”: questa è una ragione che dovrebbe spingerci a togliere dalla strada o da un rifugio un cane. Una vita in canile non si può considerare tale. Fido soffre moltissimo la solitudine e l’abbandono, non capirà mai perché sia capitata proprio a lui una sorte del genere.
Il nostro amico a quattro zampe potrà vivere una vita dignitosa, sentirsi veramente amato e considerato. Mi raccomando, però: prima di un passo del genere è importante valutare ogni aspetto, così da essere sicuri di potersene prendere cura fino alla fine dei suoi giorni. Un cane è per sempre, più di un diamante, non è un peluche e non si può riportare indietro.