Dopo essere stato abbandonato, questo cane era affamato e scontroso: salvarlo è stato un’impresa

Le ferite nell'anima avevano spinto questo cane a non fidarsi di nessuno

Un atto ignobile, qual è di certo l’abbandono degli animali, crea una profonda cicatrice nell’anima della vittima, cane o gatto che sia. Dopo essersi data in tutto e per tutto al proprio padrone (o alla propria padrona), si vede ringraziata nel modo peggiore. Da lì cambia anche la prospettiva del mondo stesso e, in certe occasioni, riuscire a stabilirci un rapporto diventa una missione quasi impossibile. Le amarezze avute in passato impediscono di fidarsi del prossimo, almeno all’inizio. Il timore è, infatti, quello di andare incontro a un’esperienza simile. E, visto quanto ha fatto stare male la prima delusione, non c’è alcuna intenzione di ripeterla una seconda.

Cane abbandonato

Per fortuna, l’umanità non è composta sola da cattive persone, bensì pure da buone. Il cane protagonista della storia aveva messo un muro tra sé e il prossimo. Era diventato scontroso, nient’altro che una maschera, indossata per proteggersi dalle minacce esterne. Portarlo a più miti consigli, ha richiesto un intervento speciale. Con tanta dedizione, l’autore del filmato riuscì alla fine a costruirci un legame. Si trovava in un cantiere da giorni, secondo la testimonianza di un operaio. Le avevano portato del cibo, ma si rifiutava di mangiarlo.

Cagnolino in posizione eretta

Lasciarlo lì avrebbe significato condurlo a morte certa. Le condizioni erano improponibili, perciò insistettero in ogni maniera possibile, pur da portarlo dal veterinario. Alla fine, seppero convincerlo, anche se, una volta andato al medico, mostrava ancora una forte paura. Era pieno di zecche ed esausto, a causa del digiuno forzato. La clinica se ne prese cura con fluidi, trasmessi per via endovenosa. Vecchio e malandato, soffriva di parvovirosi, perciò sarebbe servito un processo piuttosto lungo.

Con la voglia di vivere e il sostegno di persone interessate al suo benessere, ebbe, comunque, la capacità di riprendersi. Un giorno dimostrò affetto alla salvatrice, sedendosi sulle sue ginocchia. Nemmeno lei se lo sarebbe immaginato, ma ciò era indicativo di quanto, reduce dalla sofferenza, desiderasse un po’ di amore. Che lei fu felice di darlo, prima di trovargli una sistemazione congrua, da una ragazza di nome Hanni, con cui è letteralmente rinato.

Articoli correlati