Disturbo bipolare del cane: può esistere? Come comportarsi?
Nell'immaginario collettivo Fido è sempre socievole e affettuoso, ma esiste il disturbo bipolare del cane? Ci sono delle differenze con quello dell'uomo?
Il disturbo bipolare del cane farà sì che il nostro amico a quattro zampe un momento sia pronto al divertimento e alla coccole, e un attimo dopo sia arrabbiato e asociale. Ma ci sono delle differenze rispetto alla malattia che colpisce gli esseri umani.
Vediamo di fare un po’ di ordine, e di scoprire come aiutare al meglio il nostro fedele amico nella gestione dei cambiamenti di umore.
Differenze quadrupede-bipede
Nell’uomo infatti è una condizione di salute mentale che provoca cambiamenti estremi nell’umore e a livello energetico. È un continuo di alti e bassi, di euforia e depressione. Le emozioni di un cane però non cambiano così rapidamente e drammaticamente, e spesso i loro cambiamenti di umore sono innescati da un fattore esterno.
Facciamo un esempio pratico: un cane potrebbe essere amichevole e affettuoso con chi identifica appartenente alla propria famiglia; ma cambiare atteggiamento nei confronti di un estraneo, mostrandosi aggressivo o impaurito. Si tratta più di una reazione a un disagio.
I problemi psichici degli amici a quattro zampe hanno uno sviluppo diverso rispetto a quelli degli esseri umani, principalmente a causa delle differenze linguistiche e cognitive. Non possiamo sapere cosa gli passi per la testa, non ce lo può raccontare; ma possiamo dire con relativa certezza che i pensieri tristi di Fido non sono gli stessi di quelli di una persona.
Cosa scatena il cambio di umore
Ci sono delle esperienze che possono essere compatibili con uno stato depressivo e che possono spingerci a parlare – con le dovute differenze – di disturbo bipolare del cane.
Finire in rifugio, la morte di una persona cara o di un simile a cui si vuol bene possono portare l’amico a quattro zampe a soffrire di depressione. Non sono rari i casi di cani che restano accucciati sulla tomba del proprio padrone o che smettono di nutrirsi a causa di un evento traumatico.
Come individuare il problema
Il nostro fedele amico potrebbe rivelarsi eccessivamente protettivo nei confronti della casa, cominciare ad abbaiare e a ringhiare appena sente suonare il campanello. Potrebbe essere un atteggiamento di dominio costante oppure occasionale.
Potrebbe reagire male se interrompiamo il suo pasto o se lo svegliamo mentre dorme. Gestire il disturbo bipolare del cane però è certamente più semplice, perché è direttamente collegato a una causa esterna su cui possiamo intervenire.
Una volta individuato il problema ci sono due possibilità: ricorrere alla desensibilizzazione oppure al contro-condizionamento. Possiamo sottoporlo a una sorta di addestramento perché non abbia più paura in un determinato contesto o di una determinata cosa/persona; oppure possiamo introdurre uno stimolo positivo per contrastare quello negativo.
Consultiamo un esperto
Il disturbo bipolare del cane è affrontabile con l’aiuto del veterinario o di un comportamentista esperto. Saranno loro a guidarci, e a dirci se è sufficiente un addestramento mirato o se è meglio avere anche un supporto farmacologico.
Non abusiamo di psicofarmaci però, attendiamo l’eventuale prescrizione del medico veterinario. Possono funzionare molto bene per determinati tipi di disturbi, ma non sono la soluzione al problema: curano i sintomi, non lo eliminano.