Cucciolo Nerone è ricoverato presso una clinica; l’ADDA non è d’accordo
Spesso si tende a non vedere le necessità di un cane per vedere solo le proprie necessità; il cucciolo Nerone è ricoverato presso una struttura dove non conosce nessuno
Continua ancora lo scontro tra il sindaco di Castellammare di Stabia e l’Associazione per la Difesa dei Diritti degli animali; in merito alla salute del peloso, icona del paese. Il cucciolo Nerone è ricoverato in una clinica del paese per volontà del sindaco; proprietario legale del peloso. L’ADDA però è totalmente contraria a tale scelta, che preferisce che vengano somministrare al cane le cure domiciliari
Il peloso, da diverse settimane, viveva presso la casa del presidente dell’ADDA, Rosaria Boccacini; poi il sindaco ha ritenuto opportuno fare ricoverare il peloso all’interno della struttura, per riuscire a prestare le cure necessarie, considerato la patologia di cui soffre il peloso. I membri dell’associazione non appoggiano la scelta del sindaco per diversi motivi; il cane in questo momento si trova in un ambiente sconosciuto, con estranei ed è probabilmente molto spaventato. Inoltre, Nerone può continuare ad essere curato in casa del presidente Boccacini; in un ambiente protetto, che il cane conosce bene e con le persone che si sono sempre occupate di lui. Cucciolo di cane Nerone sta molto male e bisogna necessariamente aiutarlo.
Sempre l’associazione accusa il sindaco di aver fatto ricoverare Nerone, solo per ottenere visibilità sui social e per dimostrare che si sta occupando di lui; l’ADDA accusa il sindaco di non essersi mai interessato della salute e della sicurezza di Nerone e che questo atto sia solo a fini propagandistici. L’associazione, in effetti, ha fatto diversi reclami al sindaco per ricevere le attenzioni richieste; il risultato però è che adesso Nerone si ritrova, per la prima volta nella sua vita, chiuso all’interno di una gabbia, malato e con dei totali sconosciuti. Cani dal veterinario: 8 foto delle loro reazioni.
Il peloso ha più di venti anni ed è assurdo che alla sua età e con la sua malattia non ci sia altra soluzione che rinchiuderlo in una clinica; con la scusa che questa sia la soluzione migliore per monitorarlo costantemente. Si spera che il sindaco possa cambiare idea e possa permettere al team dell’ADDA di occuparsi di lui, per come ha sempre fatto. Cancro canino: i segnali da non ignorare.
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