Cucciolo di cane simpaticissimo cerca famiglia: la sua storia
Questo cucciolotto merita proprio di trovare una famiglia che lo ami, anche se nato con una piccola malformazione è in grado di dare tantissimo amore, e poi è davvero simpatico
Siamo a Bari, qui inizia la storia di questo cucciolo di cane simpaticissimo. Il pelosetto, appena nato, già si trovava in canile. Per la precisione nel rifugio comunale di Conversano, appunto nel capoluogo pugliese. Il cuccioletto si trovò da subito a voler saltare giocare con gli altri cani. Fin dal primo istante si è dimostrato un giocherellone, e con tantissima voglia di vivere. Purtroppo però qualcosa gli impediva di giocare come tutti gli altri cuccioli. Aveva un problema alle zampe posteriori.
Così, da questa estroflessione eccessiva delle zampe posteriori si andò ad approfondire con degli esami radiografici e delle frequenti visite dal veterinario. Proprio dalle radiografie si accorsero che il piccolo Chopper, il cucciolo di cane simpaticissimo, aveva una malformazione congenita. Nel particolare la malformazione riguardava la cavità dell’acetabolo. Dove il femore si insinua con il bacino.
Così il piccolo cucciolo che non vedeva l’ora di giocare con gli altri cani viene messo in attesa per un’operazione chiamata Dpo. Questa sigla sta per Duplice osteotomia pelvica, proprio perché la malformazione comprendeva sia l’acetabolo sinistro che il destro. Quindi durante l’intervento i chirurghi gli affiggono due placche di acciaio. Ma conseguentemente all’operazione il pelosetto Chopper presenta neuroprassia.
La neuroprassia è una paresi del nervo sciatico che gli provoca una zoppia e un posizionamento sbagliato di una delle due zampe, riconducibile ad un problema di tipo neurologico. Passò del tempo e piano piano con le cure necessarie Chopper riesce a migliorare la neuroprassia. Purtroppo sopraggiunge un nuovo problema. Le placche si sono disallineate e le viti sono uscite dalla loro sede. Così fallisce la terapia chirurgica, ma il nostro pelosetto tutto cuore simpatia e coraggio non molla.
Allora le volontarie del rifugio intraprendono con lui la strada della fisioterapia. Sembra che con un lavoro costante di fisioterapia il piccolo pelosetto stia migliorando a vista d’occhio. Certo è che in tutto ciò avrebbe proprio bisogno di vivere la tranquillità e l’amore di una famiglia. Delle persone che lo amino così com’è e che lo aiutino a superare i momenti più difficili.
Le volontarie si prendono cura di lui con pazienza ma a lui il canile non va proprio giù, e nonostante la sua simpatia molti temono di adottarlo per la sua condizione. Ma lui non demorde, sa che la famiglia che avrà il coraggio di prendersi cura di lui è dietro l’angolo che aspetta di essere scoperta.
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