Cucciolo di cane randagio, come addomesticarlo?
Siamo davanti ad un cucciolo randagio e ci chiediamo come addomesticarlo. Serviranno tanto amore e infinita pazienza, ma ne varrà la pena.
Lo hai visto per strada e proprio non ce la fai a continuare ad andare avanti facendo finta di nulla. Sembra così solo e indifeso, vorresti portarlo con te. Ma a cosa devi pensare prima di poter portare un cucciolo randagio a casa?
Non parliamo di oggettistica o di strumenti, ma di qualcosa di più importante. Lasciare entrare in casa un cucciolo che non sa sia la casa stessa, è un gesto che richiede tanto impegno.
Quante cose dovrai insegnargli per abituarlo alla sua nuova vita? E soprattutto, che approccio dovrai usare per educarlo. La domanda sorge spontanea: cucciolo di cane randagio, come addomesticarlo?
Socializzare è fondamentale
Se sei in presenza di un cucciolo di cane randagio e ti chiedi come addomesticarlo, non puoi sottovalutare il suo livello di socializzazione. In genere, un cucciolo randagio, nella sua breve vita, ha socializzato davvero poco, se non meno.
Impaurito dal mondo che lo circonda e forsenno troppo consapevole dei rischi che si corrono per strada, tende a nascondersi. Se qualcuno gli si avvicina, probabilmente ringhia e potrebbe arrivare a mordere per difendersi.
Decidere di portare con sé un piccolo randagio, è davvero una scelta importante. Prima di pensare a come addomesticarlo, dobbiamo capire come avviarlo nel mondo della socializzazione.
Anche perché, un cane che non riesce a socializzare, difficilmente può essere predisposto all’apprendimento. Alla base di tutto, per riuscirci, dobbiamo considerare due parole fondamentali: “amore” e “pazienza”.
Soltanto con questi sarà possibile portare avanti e concludere questa grande missione. Tutto il resto, pian piano, sarà più semplice. Inizialmente è richiesta molta prudenza. Il rischio che il cane possa impaurirsi fino a morderci è sempre dietro l’angolo.
Fiducia di Fido, come conquistarla?
Anche questa, è una fase molto importante. Se è vero che la fiducia non si può costruire in un giorno, è pur vero che conquistare quella di un cucciolo che non si è mai fidato di nessuno, può richiedere tempi ancora più lunghi.
Un cucciolo randagio, probabilmente, non sa cosa significa avere una figura di riferimento. Così come non sa cosa possa significare fidarsi di qualcuno. D’altronde, ha passato le sue giornate per strada e questo non devi mai dimenticarlo.
Non sai come trascorreva le sue giornate, non sai se ha subito qualche abuso o se riporta delle ferite legate a dei traumi. La prudenza è fondamentale per questo motivo. Un cane così segnato dal suo passato, non sa ancora cosa significhi amare e non sa che tu potrai prenderti cura di lui.
Per questo motivo, devi avvicinarti a lui con molta cautela. Assicurati di non alzare troppo il tono della voce e, soprattutto, lascia che ti odori e che ti dia il permesso per stare accanto a lui.
Non stressarlo, pian piano si lascerà andare. L’importante è che rispetti i suoi e che lasci che sia lui a fare i suoi piccoli passi avanti.
Non dimenticare il veterinario
Se vedi un cucciolo solo per strada, vuoi portarlo immediatamente con te. Ma attenzione, non bisogna mai sottovalutare la prudenza del caso. Non pensare minimamente che possa fare il suo ingresso nella nuova abitazione senza aver prima visto un veterinario.
Il cucciolo, purtroppo, vivendo per strada, è soggetto ad innumerevoli malattie e pericoli. Prima che possa dividere gli stessi spazi con te, devi essere sicuro che stia bene. Qualora così non fosse, è il caso prima di curarlo.
Il piccolo quattro zampe potrebbe aver ingerito qualcosa di pericoloso, potrebbe avere delle ferite che tu ancora non hai notato e, potrebbe avere delle tendenze aggressive di cui non sei ancora a conoscenza.
Con tutti questi punti interrogativi nell’aria, non è possibile prendere una decisione così importante. Per questo motivo, la prima cosa in assoluto da fare è consultare un veterinario. Nel momento in cui spiegherai cosa sta succedendo, lui saprà cosa fare nei minimi particolari.
Inizialmente, provvederà ad un controllo molto importante: il cucciolo ha già un microchip? Potrebbe essere scappato o potrebbe essere stato abbandonato.
Se così non fosse, senza aggiungere altro, il medico procederà con i controlli fisici. Una volta che il cucciolo di cane randagio sarà stato curato, potrai pensare a come addomesticarlo.
Creare degli spazi per il cucciolo
Un cucciolo appena arrivato in casa, ha bisogno di identificare uno spazio tutto suo. Soprattutto nel caso di un randagio che non ne ha mai avuta una, trovare un angolino della casa tutto per sé è fondamentale.
Soltanto quanto sarà a suo agio, sarà possibile iniziare a pensare ad un percorso educativo. Tra l’altro, alla base dell’educazione, vi sta pure la conoscenza degli spazi consentiti della casa. Aiutare il piccolo peloso a trovare il suo angolino della casa, potrebbe essere un inizio.
Da quel momento, con molta calma, potremo iniziare a fargli capire dove può stare e dove no e quali oggetti possa toccare e quali no. A tal proposito, se non vogliamo che Fido salga sui letti e sui divani, questo è il momento di farglielo capire.
Non è il caso di abituarlo. Anche se il processo educativo e l’addomesticamento preferiamo slittarli di qualche giorno, non dobbiamo permettere al cucciolo di assimilare dei comportamenti sbagliati o che non ci piacciono.
Non esitiamo quindi a riprenderlo e, soprattutto, scandiamo bene i tempi per le coccole e quelli per l’educazione. Fido pan piano imparerà.
Ricorda di rispettare sempre i tempi di Fido
Questo è fondamentale, in ogni caso. Se sei in presenza di un cucciolo di cane e ti chiedi come addestrarlo, devi essere pronto ad aspettare. I tempi di apprendimento possono variare per tante motivazioni.
Il cucciolo non ha mai socializzato, non ha mai avuto contatti ravvicinati con nessuno e, molto probabilmente, non ha mai provato la sensazione di avere una casa.
Se con un cucciolo senza difficoltà serve già molta pazienza, con un trovatello ne serve decisamente di più. Quella di prendere un cucciolo randagio dalla strada è una piccola missione.
Dobbiamo essere pronti a capire cosa sta provando il piccolo quattro zampe, senza che lui possa dircelo. Pian piano inizieremo a conoscerlo e le difficoltà saranno solo un brutto ricordo.