Cucciolo di cane, quando può iniziare a passeggiare? Cosa sapere
Adottare un cucciolo di cane cambia la vita, emotivamente e praticamente: quando può passeggiare è una delle prime cosa da imparare
Soprattutto se si è alla prima esperienza, gestire un cucciolo di cane non è immediato, sapere quando può passeggiare è importantissimo per non metterlo in pericolo. Fido, durante i primi mesi di vita, infatti, è vulnerabile esattamente come un bambino appena nato.
Il nostro amico a quattro zampe va preparato ed educato. Inoltre, indispensabile è che sia stato vaccinato: altrimenti i pericoli che corre per strada sono davvero tanti, alcuni anche letali. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di fare un po’ di ordine.
La passeggiata, un momento fondamentale
Un cucciolo di cane ha necessità di uscire per la passeggiata quotidiana per tanti motivi, quando può passeggiare per la prima volta dipende da diversi fattori. Analizziamoli uno per uno.
Oltre alla questione primaria legata ai bisogni, rappresenta un esercizio fisico fondamentale, con benefici anche dal punto di vista mentale. Uscire all’aria aperta, scorrazzare al parco, fare amicizia e giocare con altri cani gli permette di incanalare le proprie energie e socializzare correttamente. Insieme al nostro amore e a una dieta equilibrata, gli consentirà di crescere sano e forte (sotto ogni punto di vista).
Una pratica da imparare
In una prima fase, dovremo portare il nostro amato peloso fuori ogni volta che possiamo, fino a quando non avrà imparato a controllare i propri bisogni. Ecco allora che le traversine assorbenti in giro per casa diventano un valido aiuto per tenere sotto controllo la situazione.
Una volta appreso il meccanismo, quando Fido non farà più la pipì e la pupù in giro per casa e saprà come trattenersi fino al momento della passeggiata, tutto sarà più semplice. Un po’ come quando un figlio impara a usare il vasetto e – piano, piano – riesce ad abbandonare i pannolini.
Il nostro veterinario di fiducia, durante la prima visita di routine, oltre a controllare lo stato di salute del cane e a programmare le vaccinazioni obbligatorie, ci darà dritte importanti anche per quanto riguarda le uscite quotidiane. A tal proposito, saperne di più sui cuccioli e le reazioni ai vaccini può essere importante.
Di solito, un cane giovane e in buona salute deve fare tre passeggiate al giorno: la mattina, il pomeriggio e la sera. L’ideale poi, almeno una volta a settimana, sarebbe organizzare un’escursione, una gita insieme a lui. Questo lo mantiene in salute e permette di creare un legame indissolubile tra bipede e quadrupede.
Sono indicazioni di massima che possono variare leggermente in base alla razza che abbiamo scelto. Ci sono cani che hanno bisogno di maggiore esercizio fisico e altri che sono più sedentari. Questo dipende da fattori caratteriali e dalla stazza.
Cosa sapere prima di uscire con Fido
Il cucciolo di cane quando può passeggiare? La risposta in breve è: non prima di tre mesi di vita. Ma ci sono diversi aspetti da valutare e da conoscere al di là dell’età. Una volta fatti i vaccini, bisogna abituarlo al guinzaglio.
Nulla di particolarmente complicato, ma necessita di un approccio specifico, sia per accelerare i tempi di apprendimento, sia per evitare che l’esperienza venga vissuta negativamente: si tratta di un accessorio, infatti, con cui Fido dovrà avere a che fare con il resto della vita ed è bene che lo veda come un alleato.
Inoltre è anche una questione di normativa. Nei giardini pubblici e nelle aree comuni, per esempio, non se ne può fare a meno, così come nei centri abitati. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere quando guinzaglio e museruola sono obbligatori.
Si tratta di una fase dell’addestramento vera e propria, da mettere in atto dopo che avrà incamerato comandi base come: seduto, vieni qui, giù e via dicendo. A seconda della razza e del nostro grado di esperienza in campo cinofilo, rivolgersi a un professionista potrebbe rivelarsi la mossa vincente. Esistono tanti corsi di addestramento per cuccioli, l’importante è affidarsi a qualcuno che sia qualificato.
Una questione di obbedienza
Il nostro amico a quattro zampe deve camminare con la testa all’altezza del ginocchio del proprietario e abituarsi alle variazioni di velocità. Non è Fido che ci porta a passeggio, ma il contrario (una precisazione che può sembrare scontata, ma che invece non sempre viene presa in considerazione dai proprietari che si vedono in giro per il quartiere).
Se questo non succede, infatti, il cucciolo sarà ingestibile e risulterà difficile tenerlo a bada. Un vero problema, considerando quanti pericoli ci sono per strada e con quanti esseri viventi dovrà relazionarsi all’esterno del comfort casalingo.
Tutto dovrà avvenire gradualmente. Prima del guinzaglio, dovrà accettare il collare; prima della passeggiata dovrà non vederci come coloro i quali lo costringono a fare qualcosa. Sono equilibri sottili e importantissimi.
Niente paura, con un poco di pazienza, seguendo gli allenamenti nel giusto ordine e nei tempi indicati dall’etologo, sarà un gioco da ragazzi. Il nostro migliore amico non ci deluderà e noi non deluderemo lui.
L’addestramento, un compito per tutta la famiglia
Adottare un cucciolo di cane significa sapere quando può passeggiare e un mucchio di altre cose. Non si tratta di un gioco, non è un peluche: è una responsabilità per il resto della vita. Questo significa che tutta la famiglia deve essere d’accordo con il suo arrivo a casa e deve collaborare.
Tra le prime cose da imparare è il linguaggio, uguale per tutti. Fido non deve sentirsi confuso, i segnali devono essere univoci e concordi, a prescindere da chi sia a mandarli. Ogni comando, poi, deve essere associato a una parola specifica: i cani non sanno cosa siano i sinonimi.
Anche la comunicazione non verbale – la voce e i gesti – è un aspetto importante per dialogare con il nostro amico a quattro zampe. Il tono deve essere serio e deciso, bisogna dimostrare di essere autorevoli, ma senza spaventare.
Al contrario, un’intonazione acuta o insicura crea nervosismo e può indurre alla disobbedienza. Le carezze, poi, in base a come si fanno e dove, hanno dei significati ben precisi.
Sulla testa indicano autorità; sul collo sono un modo per dimostrare affetto, sotto rappresentano un complimento del maestro all’allievo; sulla schiena vuol dire incoraggiarlo e sulla pancia trasmettono tranquillità e rassicurazione. Queste sono informazioni fondamentali per evitare che il cane si confonda.
Non dimentichiamo, infine, che ogni sessione di addestramento – salvo casi specifici – deve durare al massimo venti minuti. Il tutto deve avvenire all’insegna del divertimento e del relax, se così non dovesse essere meglio fare una sospensione e riprendere in un secondo momento. Lo stress non porta a nulla di buono e ci allontana dalla meta, dall’obiettivo.
Indispensabili sono il clicker per il cane e il rinforzo positivo. Dei segnali che indicano al nostro amico a quattro zampe quando siamo fieri del suo comportamento. Ebbene sì, addestrare il cane con gli snack è possibile (ma senza esagerare). L’alimentazione, infatti, è un altro aspetto fondamentale e non può essere lasciata al caso.
Coerenza e pazienza
Oltre alla questione tempo e mood di lavoro, per addestrare correttamente il nostro peloso, ci sono altri fattori da tenere in considerazione. Si tratta di elaborare un piano preciso, step by step. Il processo deve essere quotidiano e costante, non deve stancare né noi né lui, e deve procedere per obiettivi: se qualcosa non va come previsto, torniamo alla fase precedente e aspettiamo che Fido abbia imparato. Troppe informazioni e disordinate non fanno altro che confondere.
Un cucciolo di cane quando può iniziare a passeggiare? Non è solo una questione di vaccini, ma è soprattutto un obiettivo da raggiungere. Perché l’allenamento sia coerente, non bisogna passare a un altro esercizio se quello precedente non è stato ancora fatto proprio dal nostro amato quadrupede.
Quindi, anche se potrebbe risultare noioso e dare l’impressione che si sta procedendo lentamente, è meglio concludere una sessione con un comando facile o già incamerato. Così si eviterà di trasmettere una sensazione di fallimento. Se abbiamo qualche dubbio sui risultati, comunque, c’è sempre la riprova nell’addestramento del cane: una sorta conferma, per intendersi.
Onestà e amore
Qualsiasi sia l’obiettivo, bisogna essere onesti e leali con il nostro amico a quattro zampe, esattamente come lui lo è con noi. Non allunghiamo senza motivo le sessioni di allenamento, non puniamolo senza ragione e giochiamo con lui una volta finito con il ‘lavoro’.
Un rapporto profondo e quasi simbiotico è alla base di una buona vita insieme. Indipendentemente dal fatto che un comando sia più o meno difficile, se non c’è fiducia reciproca non si può ottenere alcun risultato.
Inoltre, ma non è il caso della passeggiata quotidiana e del guinzaglio, impariamo a distinguere tra gli insegnamenti basilari per una corretta socializzazione e quelli extra, futili.
Se un comando non è indispensabile, e il nostro Fido ha difficoltà di apprendimento anche con un allenamento a regola d’arte, arrivati a un certo punto valutiamo anche l’ipotesi di lasciar perdere. Insegnare al cane come saltare attraverso un cerchio è certamente divertente, ma non cambierà la vita a nessuno. Lo stress immotivato invece sì.
Il valore di una passeggiata
Una volta arrivati alla meta, passeggiare con il proprio compagno di avventure sarà un’occasione di condivisione e di stimolo reciproca. Farà bene a entrambi passare un’oretta fuori casa, magari al parco insieme ad altri cani.
Un animale sereno saprà darci molte più soddisfazioni, soprattutto dal punto di vista emotivo. Adottare un meticcio, soprattutto, ci insegnerà cosa sia la gratitudine. E a essere salvato da una gabbia non sarà solo un cane, ma anche la nostra vita: migliorerà sensibilmente e sarà ricca di nuove e insostituibili emozioni.