Cucciolo di cane, quando può mangiare cibi solidi? Ecco cosa sapere
A che età un cucciolo di cane è pronto per cominciare ad assumere cibi solidi? Ecco come capirlo e come regolarsi a riguardo.
Prima o poi nella vita di un cucciolo di cane arriva una nuova fase, in cui può mangiare cibi solidi. Ma quando si verifica con esattezza questo fenomeno? E a cosa è dovuto? Ci sono dei segni particolari a cui è bene fare attenzione? E soprattutto, che cosa dobbiamo sapere per assicurarci di essere sufficientemente preparati quando arriverà il momento? Se vi state ponendo domande come queste, troverete tutte le risposte che cercate nel corso di questo articolo.
Il passaggio da un’alimentazione esclusivamente a base di latte materno ad una a base di cibo solido è una tappa estremamente importante nello sviluppo di un cucciolo di cane. Questo passaggio, che di solito dura svariate settimane, viene comunemente chiamato svezzamento e segna anche il momento in cui la responsabilità di mantenere ben nutrito e idratato il cucciolo passa dalla sua mamma a noi, a meno che la sua presenza non venga a mancare prima.
L’infanzia di un cane è segnata tuttavia da svariati cambiamenti, sia fisici che mentali e psicologici: può quindi non risultare troppo intuitivo per molti di noi capire a che età, almeno in modo orientativo, sia possibile determinare se lo svezzamento è già in atto oppure lo si debba incoraggiare personalmente, per garantire al cagnolino un nutrimento più sostanzioso e adeguato ai suoi prossimi mesi di vita.
L’importanza della mamma
Non c’è bisogno di essere degli esperti in comportamento canino per rendersi conto che la presenza della madre nella vita del cucciolo riveste un ruolo di primaria importanza per lui, soprattutto nelle settimane immediatamente successive alla nascita. Sono le settimane in cui lui è più indifeso e in cui lei è maggiormente responsabile della sua sussistenza.
La mamma del cucciolo infatti provvede a nutrirlo con il suo latte, che contiene tutte le sostanze di cui può avere bisogno: in particolare il suo primissimo latte, o colostro, contiene anche degli importanti anticorpi di cui la madre è provvista e che vengono così trasmessi anche al figlioletto. A questo proposito è estremamente importante che essa sia stata vaccinata e visitata, e che sia stata esclusa nel suo organismo la presenza di infezioni o parassiti che potrebbe trasmettere al cucciolo altrettanto facilmente, tramite il latte materno o la vicinanza fisica con lui.
Un’altra responsabilità materna da non sottovalutare è infatti quella di tener caldo il cagnolino stando a stretto contatto con il suo corpo, poiché l’organismo del piccolino non è ancora in grado di mantenere costante la sua temperatura e tende a raffreddarsi rapidamente in assenza di un contatto con delle fonti di calore.
Ricordiamo che solitamente un cucciolo di cane comincia ad aprire gli occhi dai 7 ai 14 giorni di vita, anche se in alcune razze può volerci fino a un mese; e anche una volta aperti è raro che gli siano utili per vederci e orientarsi, né tantomeno spostarsi con scioltezza in giro per casa, magari alla ricerca della mamma.
Sono settimane in cui gran parte del “lavoro” spetta alla madre e non dovremmo affrettarci a volerla sostituire: il nostro compito fino a qui è quello di osservare la crescita del cagnolino e monitorare la sua salute, intervenendo per nutrirlo e accudirlo soltanto se la mamma non può prendersi più cura di lui.
I primi dentini e l’età ideale per lo svezzamento
A partire dalla terza settimana di vita vi è un ulteriore mutamento: il cucciolo adesso è diventato più bravo a controllare i suoi movimenti e cercherà di uscire dal lettino o box in cui era stato posizionato. Questo potrebbe portarlo, nel corso delle sue esplorazioni, a osservare il comportamento della mamma al di fuori dell’allattamento e cominciare a mostrare interesse per il cibo solido di cui si nutre lei.
È sempre in questa fase che potreste notare anche un’altra novità: gli stanno spuntando i primi dentini. Questo fenomeno porta con sé una importante conseguenza: la prima è che la mamma reagirà con irritazione sempre maggiore ai tentativi del cagnolino di essere allattato, poiché anche una dentatura poco sviluppata le provoca fastidio o dolore.
Ciò potrebbe portarla a un certo punto a lasciarlo sempre più tempo da solo, finendo progressivamente col non allattarlo affatto e inducendo noi ad intervenire personalmente; in realtà dovremmo essere pronti a farlo anche nel caso in cui la mamma non riesca più a produrre una quantità sufficiente di latte o cominci a perdere molto peso.
È dunque arrivato il momento che vi avevamo anticipato, cioè quello di cominciare a svezzarlo inducendolo a dipendere sempre meno dal latte materno. Consigliamo di valutare attentamente e senza fretta la vostra decisione, considerando anche che ogni razza e ogni singolo esemplare possono presentare tempi di sviluppo differenti. Detto questo, però, a partire dalle 6 settimane di vita è considerato non solo sicuro ma anche necessario incoraggiare il processo di svezzamento.
Procedere con calma
Per questa operazione, come per moltissime altre, vi sarà richiesta una gran dose di pazienza: in nessun caso dovrete affrettare la durata di questo processo, che avrà probabilmente i suoi alti e bassi; né tantomeno è il caso di spazientirvi prendendovela con il povero cucciolo, che sta affrontando uno dei cambiamenti più drastici e determinanti di tutta la sua vita. Cercate allora di renderglielo il più confortevole possibile.
Inoltre, questo non significa assolutamente che durante o dopo lo svezzamento il cucciolo vada separato dalla madre: la sua presenza sarà fondamentale ancora per molto tempo e lo spronerà a imparare tutta una serie di comportamenti utili per lui, come l’utilizzo della lettiera e la socializzazione.
Per abituare il cagnolino a nuovi odori e sapori senza passaggi troppo improvvisi, il primo passo da fare nella giusta direzione consiste nel somministrargli una piccola quantità di cibo cremoso o semi-solido disciolta in del latte in polvere specifico per cuccioli di cane.
È disponibile in commercio una gran varietà di alimenti appositi per ogni fase dello svezzamento. Qualora non voleste affidarvi al cibo industriale potrete prepararlo voi stessi, magari frullando finemente della carne cotta al vapore e aggiungendo acqua e brodo, ottenendo così degli omogeneizzati fatti in casa perfetti per questa occasione. Evitate però gli omogeneizzati per bambini, perché potrebbero contenere degli ingredienti nocivi per lui, ed evitate anche il latte vaccino, che per i cani non è affatto una buona alternativa. Una buona regola consiste nel consultare il veterinario sulle scelte più specifiche e in caso di eventuali dubbi.
Assicurate al cucciolo 3 o 4 pasti al giorno, a orari fissi e in quantità concordate insieme al vostro veterinario in base al peso e alla razza del cagnolino: i cuccioli di taglia superiore potrebbero necessitare di porzioni più abbondanti o, al contrario, di quantità ridotte a seconda di come prendono peso, per prevenire l’insorgenza di problemi a ossa o articolazioni.
Non aspettatevi che vada subito tutto liscio, poiché il piccolo potrebbe mostrare interesse verso il cibo che gli proponete ma non essere sicuro di cosa fare: non è inusuale che alcuni facciano volare pezzi di cibo qua e là, per poi leccarsi la zampina; altri saranno più svelti a capire come funziona il tutto, mentre per altri ancora potreste dover intervenire voi invitandoli a leccare un po’ di cibo dalla vostra mano.
Procedete sempre con pazienza e costanza, annotando volta per volta quantità, tipi di cibo sperimentati con relative reazioni del cucciolo, nonché ovviamente le variazioni nel suo peso. L’obiettivo è quello di aumentare gradualmente la percentuale di cibo solido (e la grandezza dei pezzi di cibo) diminuendo quella di acqua o latte, finché il 75% del suo pasto non sarà solido. Il passaggio più naturale sarà quindi da un liquido a un cremoso, poi all’umido e infine al secco; potete però anche provare ad ammorbidire dei croccantini in latte o acqua.
In corrispondenza di un progressivo allontanamento da parte della madre si verificherà, nella migliore delle ipotesi, un completamento dello svezzamento: a questo punto il cucciolo sarà totalmente indipendente dal latte materno. Parallelamente bisognerà ridurre la quantità di pasti giornalieri: fino ai 3 mesi di età si possono concedere 4 pasti al giorno, diminuendoli a 2 o 3 nella fascia di età tra i 4 e i 6 mesi; la maggior parte delle razze procede poi con 2 pasti al giorno dai 6 ai 9 mesi. Alcuni cani di taglia particolarmente grande, tuttavia, potrebbero necessitare di pasti più frequenti fin quasi al secondo anno di età, quando finalmente avranno completato il processo di crescita.
Cibo per cani e cibo per cuccioli
Una volta concluso lo svezzamento è il momento di scegliere la dieta giusta per il vostro cucciolo. Si tratta di una decisione di vitale importanza per ogni cane, soprattutto se è ancora in via di sviluppo: in questa fase infatti lui richiede un apporto maggiore di sostanze nutritive, così da poter completare la crescita in modo corretto e giungere all’età adulta al massimo della forma.
A questo scopo consigliamo di scegliere per lui dei prodotti specifici per cuccioli, così da prevenire eventuali problemi nello sviluppo, almeno fino ai 12-18 mesi di età o anche oltre, nel caso di razze di taglia grande che potrebbero continuare a crescere molto dopo questa soglia. Il cibo per cani adulti è semplicemente insufficiente per soddisfare il loro fabbisogno nutritivo, e lo stesso cibo casalingo dovrebbe essere integrato con una quantità aggiuntiva di vitamine e minerali.