Cucciolo di cane, quando mettere il microchip?
Molte persone sanno che è obbligatorio, ma quando si deve mettere il microchip al proprio cucciolo di cane? Vi spieghiamo tutto qui.
I cani, si sa, sono degli animali molto curiosi che amano esplorare e ricevere stimoli sempre nuovi. È per questo che anche una semplice passeggiata può rappresentare per loro una vera e propria avventura. Allo stesso tempo, però, questa loro caratteristica li espone al rischio di smarrirsi: magari qualcosa o qualcuno ha attirato la loro attenzione, portandoli a lanciarsi al suo inseguimento. E quando i padroni se ne accorgono, il loro amici a quattro zampe potrebbero essere ormai troppo lontani.
Per far fronte a questo problema si è ricorsi a diversi espedienti nel corso del tempo. E da diversi anni a questa parte è obbligatorio per legge l’uso dei microchip per cani, al fine di identificare ogni esemplare smarrito (o abbandonato) e risalire al suo padrone. Ogni padrone di un cucciolo di cane dovrebbe quindi sapere quando mettere il microchip al suo piccolo amico. Ve ne parleremo in questo articolo.
Microchip per cani: cos’è e a cosa serve
Fino a qualche anno fa si era soliti applicare un particolare tatuaggio sulla coscia o sul padiglione auricolare di ogni cane. E non si trattava affatto di una scelta estetica! Era un vero e proprio sistema identificativo, poiché riportava una serie di dati su quell’esemplare che risultavano preziosissimi a chi lo ritrovasse e volesse ricongiungerlo alla sua famiglia.
L’attuazione di questo sistema rientrava tra le varie leggi sui cani approvate per la loro tutela, sia in caso di smarrimento che di abbandono: ogni padrone veniva ora associato formalmente al suo cane, e non poteva più cederlo o abbandonarlo senza alcuna ripercussione. Purtroppo però non si trattava di un sistema infallibile: oltre a costringere gli animali a una procedura piuttosto dolorosa, i tatuaggi tendevano a sbiadire con il passare del tempo; come se non bastasse, le informazioni riportate su di essi risultavano spesso insufficienti per risalire con certezza ai padroni.
A partire dal 1° gennaio 2004 è in vigore un sistema più affidabile ed efficace: lo scopo è lo stesso, ma invece di applicare un tatuaggio si mette ora un microchip sotto la cute del cucciolo. Questo dispositivo è poco più grande di un chicco di riso e contiene un codice di 15 cifre unico per ogni esemplare, dal quale è possibile identificare sia lui che il suo proprietario.
A differenza di quanto avveniva per i tatuaggi, la procedura di applicazione del chip è piuttosto rapida e indolore per il cane. Questo strumento è fatto per durare nel tempo ed è assolutamente innocuo per Fido, poiché non trasmette alcun tipo di segnale; la capsula biocompatibile in cui è inserito eviterà lo sviluppo di qualunque reazione negativa da parte dell’organismo.
Chi si occupa di acquistare e applicare il microchip?
Ogni proprietario di un cane è obbligato per legge a “chippare” il proprio cucciolo. Ma se pensate di dover essere voi a eseguire questa importante operazione, sappiate che le cose non stanno così; e lo stesso vale per l’acquisto stesso del microchip da inserire. Entrambi questi compiti sono regolamentati in modo estremamente rigoroso e non spettano al padrone, ma al veterinario.
È proprio lui a procurarsi i microchip, acquistandoli all’ingrosso da dei fornitori specializzati. Al momento della transazione i dispositivi verranno tutti caricati a suo nome, proprio per essere riconducibili direttamente a lui. Ogni veterinario è autorizzato a utilizzare solo questi microchip e solo sui cuccioli dei residenti nella sua Regione. Un veterinario che inserisca un microchip di qualunque altra provenienza commette un reato.
La procedura in sé è semplice: il veterinario si serve di un’apposita siringa dall’ago piuttosto grosso, e inietterà il microchip dietro il collo del cagnolino. Proprio in occasione di questa operazione, egli provvederà anche a iscrivere il piccolo Bau all’anagrafe canina e compilerà la relativa documentazione, di cui vi fornirà una copia.
Va detto in questo contesto che i microchip vanno distinti dai localizzatori GPS: a differenza di questi ultimi, essi sono infatti privi della capacità di segnalare la posizione del cane quando si allontana da casa. Il loro scopo è quello di identificare l’animale tramite uno strumento che solo i veterinari possiedono; i localizzatori si fanno invece indossare a Fido per monitorarne gli spostamenti. Si tratta insomma di dispositivi molto diversi.
La legislazione italiana in merito
Ogni Paese, nel corso della sua storia, ha compiuto percorsi diversi nel campo della tutela degli animali domestici; di conseguenza ognuno di loro è provvisto di regolamentazioni specifiche per il tracciamento e l’identificazione dei cuccioli. Per quanto riguarda l’Italia, la legge obbliga i proprietari di ogni cucciolo a munirlo di microchip identificativo entro e non oltre il compimento dei suoi due mesi di vita. Se si supera questa soglia si è soggetti a una sanzione amministrativa; incorre nella stessa pena chiunque acquisti o prenda con sé un cane (di qualsiasi età) privo di microchip.
La stessa legge regola infatti anche la vendita e l’acquisto di un cucciolo, che deve avvenire con un passaggio di proprietà opportunamente documentato. Tale passaggio richiede di registrare il cambio di proprietario presso l’anagrafe canina, ed è quindi autorizzato solo su cuccioli già muniti di microchip e regolarmente iscritti ad essa.
In caso di ritrovamento di un cane non microchippato bisogna rivolgersi alla ASL di zona o al veterinario di fiducia per provvedere alla registrazione. Il prezzo e le modalità specifiche di tutte queste operazioni sono spesso differenti da una Regione all’altra, come anche l’entità delle sanzioni in caso di violazione delle norme.
L’età migliore per questa operazione
Abbiamo dunque spiegato quando mettere il microchip al cucciolo di cane, ma esiste una soglia di età di partenza? Esiste un momento giusto – e soprattutto uno sbagliato – per procedere con questo passaggio? Su questo punto non vi sono obblighi specifici: abbiamo accennato al fatto che l’iniezione è rapida e indolore, ma è pur vero che sarebbe prematuro effettuarla su un fragile cagnolino appena nato, che non è ancora in grado di muoversi da solo.
Ogni cucciolo rappresenta un caso a sé, e a seconda delle caratteristiche o delle eventuali problematiche che presenta potrebbe essere il caso di aspettare più o meno tempo. Se non sapete come regolarvi, consultatevi con il veterinario: conoscendo bene la sua situazione saprà darvi delle tempistiche più precise, sempre nel rispetto della Legge.