Cucciolo di cane, può nuotare? A quanti mesi Fido impara a galleggiare?
Cucciolo di cane, può nuotare a quanti mesi? Come aiutarlo a familiarizzare con l'acqua imparando a nuotare senza paura o stress
A che età il cucciolo di cane può nuotare e può mostrare interesse verso l’acqua? Ma la vera domanda è se tutti i cani amano nuotare?
Quanti di loro vivono il nuoto come una propensione naturale e quanti ne rifuggono alla ricerca della più sicura terraferma. Scopriamo le reali capacità di Fido a contatto con l’acqua.
Tutti i cani sanno davvero nuotare?
Che tutti i cani sappiano nuotare sin dalla nascita rientra tra le leggende popolari perché ogni quadrupede mostra una propensione differente verso l’acqua.
Alcuni adorano lanciarsi in mare, oppure fiumi o pozzanghere, non ha importanza, ciò che amano è l’acqua dove rotolarsi e nuotare.
Molti quadrupedi sembrano predisposti per il nuoto, non solo per una questione di razza che li rende affini a questa dimensione così dinamica.
Ma anche per interesse e passione personale, dimostrando in questo modo il desiderio di lanciarsi in acqua ma anche una certa capacità tecnica nel nuotare.
Una predisposizione naturale che andrà comunque supportata con la giusta strategia educativa così che nuotare possa trasformarsi in una partica semplice.
Molti altri cani invece sembrano restii a interagire con l’acqua mostrando tutta la loro diffidenza e tenendosi a debita distanza.
Ogni cane è ovviamente diverso, la passione verso l’acqua è qualcosa di soggettivo e personale che può cresce o non evolvere mai.
Una buona pratica educativa potrà risultare utile in particolare se il cucciolo di cane può nuotare e mostra un forte interesse nei confronti dell’acqua stessa.
La taglia non è rilevante, esistono cani piccoli in grado di nuotare con abilità e quadrupedi dal formato maxi del tutto intimoriti dall’acqua.
Ma in caso di interesse evidente è importante affiancare l’amico fornendogli la giusta attrezzatura così che possa nuotare in sicurezza.
Evitando però questo genere di sforzo a tutti quei quadrupedi definiti brachicefali e che potrebbero mostrare difficoltà nel nuotare e respirare insieme.
Cucciolo di cane: può nuotare da solo o va aiutato?
Se la passione è forte eè bene supportare il cagnolino di casa con un percorso mirato introducendolo al nuovo intorno ai sei mesi e con le giuste vaccinazioni.
Il piccolo deve poter nuotare in sicurezza sfruttando l’elasticità delle articolazioni e la tonicità muscolare, senza mostrare difficoltà nei movimenti.
Tra le razze facilmente educabili all’acqua possiamo trovare il Labrador Retriever, il Nova Scotia Duck Tolling Retriever o il Barbone.
Tutti nati con una forte passione per il nuoto, educati per il recupero delle prede da caccia cadute magari in qualche fiume o laghetto.
Altri hanno veri e propri trascorsi come animali da lavoro sulle navi, mentre alcune razze nascono per il salvataggio in acqua.
Esistono invece razze che per conformazione fisica trovano il nuoto un’attività faticosa e difficile da affrontare, e altre invece preferiscono la sicurezza della terra.
Ciò che è certo che tutti i cani, se ben addestrati e avviati al nuoto sin da giovani possono affrontare la pratica con slancio e successo.
Ma la prima esperienza deve sempre risultare positiva e divertente, in grado di suscitare l’interesse del cucciolo senza spaventarlo.
Per questo è fondamentale evitare di terrorizzare Fido gettandolo in acqua o lasciandolo da solo a cercare di non affogare.
Il proprietario dovrà presenziare affiancandolo e sostenendolo fisicamente, facendogli indossare un giubbotto di salvataggio in misura.
L’ingresso in acqua dovrà risultare graduale, senza strattoni e costrizioni, ma incuriosendo il cucciolo con l’aiuto di un giochino divertente.
Così da avvicinarlo lentamente all’acqua stessa permettendogli un approccio naturale, sorreggendolo nel caso volesse spingersi verso l’acqua più alta.
Così da permettergli di effettuare qualche sgambata in acqua nuotando ma in sicurezza, senza mai abbandonarlo in particolare se piccolo e inesperto.
L’approccio potrebbe risultare rapido oppure molto lento, per questo è fondamentale rispettare le tempistiche del cucciolo stesso.
Nuotare in sicurezza, ecco come fare
Se il cucciolo di cane può nuotare è importante che lo faccia in totale sicurezza, come abbiamo scoperto con l’aiuto di un giubbotto di salvataggio in misura della sua stazza.
Un articolo molto utile che gli permetterà di mantenersi in equilibrio galleggiando sull’acqua stessa così da muovere le zampe in libertà.
Il giubbotto viene impiegato al pari del salvagente, deve risultare di qualità e prevedere due maniglie, così che il proprietario possa afferrare il cane in caso di bisogno.
Una presenza fissa anche durante le uscite in barca, il giubbotto di salvataggio risulta essenziale in caso di cadute in acqua.
Un articolo che possa permettergli un buon galleggiamento ma anche proteggerlo dalle temperature basse, evitando comunque di farlo nuotare in acqua troppo fredde.
Potrebbe cadere vittima della sindrome della coda spezzata che si presenta quando la temperatura dell’acqua è troppo proibitiva.
La coda non si muove e non reagisce, mentre il cucciolo prova dolore e soffre; inoltre una temperatura disagevole potrebbe favorire una condizione di ipotermia.
Se l’obiettivo è quello di educarlo all’acqua è bene iscriverlo a qualche corso di nuoto per quadrupedi, dove possa imparare i trucchi per muoversi serenamente.
Il trend degli ultimi anni ha visto un aumento di piscine aperte ai cani di affezione dove gli animali possono divertirsi in compagnia del proprietario.
Veri e propri centri per quadrupedi dove gli stessi possono giocare semplicemente in acqua durante le giornate estive più calde.
Oppure dove possono seguire dei percorsi di training in acqua con l’aiuto di giochi, bocconcini e ovviamente di un giubbotto salvagente.
Il nuoto deve trasformarsi in un’attività piacevole e divertente, ma deve essere una scelta del cucciolo stesso in linea con i suoi interessi personali.
Forzare l’amico all’acqua, costringerlo a imparare a nuotare potrebbe solo rendere il tutto più difficoltoso favorendo uno stato di ansia e terrore.
L’ingresso in acqua potrebbe avvenire in modo naturale, come i primi rudimenti di nuoto messi in atto dallo stesso adorabile cucciolone.
Solo in questi casi il proprietario dovrà supportar l’amico con giochi e ingressi ripetuti ma solo in acqua bassa, e alla giusta età.
Piccoli traguardi che potrebbero migliorare la sintonia tra il cucciolo e l’acqua tanto da spingerlo ad allontanarsi dalla riva per nuotare verso il proprietario.
Lo stesso dovrà spronarlo e premiarlo con elogi, carezze e piccoli croccantini sostenendolo fisicamente in caso di bisogno.
Impedendo che il cucciolo si affatichi ulteriormente fino a riportarlo a riva trasportandolo amorevolmente in braccio.