Cucciolo di cane non vuole farsi toccare: che succede?
Cucciolo di cane non vuole farsi toccare, i perché e le motivazioni più comuni ma anche le soluzioni e le strategie più valide per aiutarlo.
Se il cucciolo di cane non vuole farsi toccare è bene comprenderne a fondo le cause che hanno scatenato questo comportamento così singolare.
Trovando il modo e la via migliore per risolvere questo problema di comunicazione e contatto fisico, per il bene del cucciolo e della convivenza casalinga.
Il cucciolo non si fa toccare, le cause
Avete da poco accolto un tenero cucciolo di cane tra le mura di casa ma il piccolo sembra molto restio a farsi accarezzare e toccare, tanto da scappare alla vostra vista?
Potrebbe sembrare una condizione anomala ma in realtà è particolarmente comune, un comportamento molto più diffuso di quanto si possa credere.
Tra le motivazioni è possibile individuare una scarsa se non assente socializzazione, il cucciolo ha bisogno di tempo per adeguarsi al nuovo ambiente e sentirsi più rilassato.
Potrebbe essere stato allontanato troppo precocemente dalla madre e dai fratelli e, per questo, non conoscere le basi di una corretta interazione legata al contatto.
Il cucciolo potrebbe evitare le carezze anche a causa di una serie di spiacevoli esperienze, potrebbe aver subito traumi e violenze e per questo non gradire il contatto.
Avvertendo la presenza della mano dell’uomo come un pericolo, collegando il tutto a esperienze negative fatte di abbandono e randagismo.
E infine le cause di questo rifiuto potrebbero essere legate a una sensazione reale di dolore fisico, il cucciolo sente male e soffre.
In particolare in alcune aree del suo corpo e, per questo motivo, preferisce evitare il contatto scappando dal tocco del proprietario, anche dal più delicato.
Il corpo del cucciolo e le varie zone
Alcuni cani non amano farsi toccare e accarezzare, per questo è bene rispettare il loro volere senza costringerli alla presenza fisica e invadente dell’uomo.
Del resto accarezzare un cane nel modo giusto non è così semplice, istintivamente si protende la mano verso la testa ovvero verso una delle zone più delicate.
Il corpo del cane è una sorta di mappa con spazi precisi e aree accessibili al tocco umano, altre invece che è bene non avvicinare per non innervosirlo.
Alcune zone sono considerate più fragili e delicate, il cucciolo per istinto non ama esporle al contatto e al tocco e neppure all’agguato di qualche altro cane antagonista.
Altre invece vengono mostrate con sicurezza e spesso sono le aree del corpo dove le carezze sono più gradite, come i grattini lungo il collo.
Sul mento ma anche lungo l’addome, ma solo se il cucciolo per primo lo espone al contatto, fino alla parte finale della schiena dove inizia la coda.
Sono aree considerate neutrali e, se il cucciolo lo permette, si può creare un contatto accarezzando e grattandole delicatamente.
La testa è una parte del corpo che tutti tendono a coccolare ma non sempre il cucciolo apprezza lo slancio, infatti esistono molte altre aree del corpo che è bene non toccare.
Ad esempio le zampe, la coda e, come anticipato, la testa stessa.
Il contatto con il cucciolo, le differenze
Accarezzare o manipolare un cucciolo che non ama il contatto è possibile? Per un giusto approccio è fondamentale partire dal rispetto nei suoi confronti.
Come anticipato non è bene forzare l’interazione se non ama il contatto, ma è corretto rispettare tutte le tempistiche imposte dal cane stesso.
Eventualmente chiedendo supporto a un comportamentalista che potrà guidare entrambi in un percorso condiviso, fatto di interazioni positive.
Inoltre è necessario che il proprietario comprenda come toccare il cucciolo, come accarezzarlo correttamente evitando baci e abbracci tipicamente umani.
I cani in generale amano le carezze, le coccole, le grattatine ma se baciati e abbracciati all’improvviso si sentono imprigionati e si immobilizzano.
Vivono questo slancio al pari di una costrizione, paragonandola a un agguato da parte di un loro simile e per questo è bene evitarla se non gradita.
In particolare se il cucciolo non è avvezzo alla pratica o non è stata stabilita la giusta sintonia con il proprietario, un feeling che crescerà giorno dopo giorno.
Il contatto può trasformarsi anche in manipolazione ed è il tocco tipico messo in atto dagli esperti di settore come veterinari ed educatori.
Come bisogna comportarsi
Per interagire con un cucciolo che scappa dal contatto è fondamentale riconoscere i segnali legati al suo stato d’animo, in particolare quelli della calma o dell’agitazione.
Se poi il cucciolo non sopporta il contatto è bene osservare le reazioni in presenza della mano del proprietario, i comportamenti che metterà in atto.
Ad esempio è meglio non toccarlo se lecca nervosamente o ripetutamente muso, denti e naso, chiari segnali di ansia e nervosismo emotivo.
Se appare immobile quasi pietrificato oppure se prova paura, mostrando una serie di comportamenti specifici quali testa reclinata in avanti e coda tra le gambe.
Spesso accompagnati da tremolio e occhi bassi, fino a un atteggiamento di pura remissività che potrebbe però evolvere rapidamente in aggressività.
Meglio non avvicinarlo quando volta le spalle, quando evita il contatto visivo e gira il muso da un’altra parte mettendo così in atto un comportamento di rifiuto.
Una serie di reazioni da valutare accuratamente così da stabilire un contatto graduale e principalmente rispettoso, avvicinando il cucciolo con movimenti lenti e tranquilli.
Utilizzando un tono di voce dolce e rassicurante, evitando il contatto fisico e visivo ma premiandolo ogni volta che deciderà di avvicinarsi spontaneamente.
Il cucciolo non ama il contatto, cosa fare
Se il cucciolo di cane non vuole farsi toccare è giusto rispettare il suo volere, per non aumentare la tensione emotiva e l’insicurezza nei confronti dell’amico umano.
Evitando forzature e rimproveri del tutto inutili ma lasciandogli tutto il tempo necessario per familiarizzare con il nuovo ambiente e con i suoi abitanti.
Assecondando le sue necessità senza costringerlo a ricevere carezze e abbracci, perché il piccolo potrebbe evitarle anche per motivazioni serie.
Non solo dolore fisico o traumi passati, ma anche esperienze negative e incapacità a relazionarsi nel modo giusto.
In questi casi limite è meglio evitare di risolvere la problematica autonomamente chiedendo supporto agli esperti di settore.
Come ad esempio uno specialista del comportamento animale che aiuterà il cucciolo a ritrovare la fiducia persa nei confronti dell’uomo e la sua sicurezza personale.