Cucciolo di cane non risponde se lo chiamo: ecco perché lo fa e come rimediare
Cucciolo di cane non risponde se lo chiamo? Cosa si può fare al fine di insegnargli a dar retta a qualche piccolo comando? Com’è meglio educare un piccolo cagnolino ancora un po’ indisciplinato? Ecco qualche consiglio per addestrare un cucciolo di cane e fargli capire che è importante seguire qualche piccola regola.
Cucciolo di cane non risponde se lo chiamo: cosa fare?
Insegnare al cane, quando ancora molto piccolo, a venire da noi dopo averlo chiamato è una delle prime cose a cui pensare. La risposta al richiamo è fondamentale sia per il suo bene, sia per fargli capire che ci sono alcune regolette che vanno seguite per rendere migliore la nostra amicizia con lui. Inoltre, il richiamo è anche importante perché salvaguarda il cagnolino da alcune situazioni spiacevoli o di pericolo.
Esattamente come avviene per i bambini, anche il cane ha bisogno di essere un minimo educato alle buone maniere e al rispetto di tutti. Come si può rimediare se il cucciolo di cane non risponde quando viene chiamato? Iniziamo dal capire come si può educare un cucciolo; poi, vediamo come risolvere qualora esso non dovesse darci retta.
Educazione del cane: primi passi
Il primo passo che va fatto per far capire al nostro piccolo amico a 4 zampe come dovrà seguire i nostri “comandi” è quello di scegliere un segnale. Deve essere una parola semplice, breve e facilmente comprensibile, alla quale lui assocerà l’azione di “venire da noi”. Può essere “vieni”, “qua”, oppure il nome del cane stesso.
Il consiglio migliore per cominciare un ottimo addestramento è il seguente: ripetere questa parola chiave prima di qualche attività che piaccia al cagnolino. Quest’ultima potrebbe essere, ad esempio, mangiare qualcosa di sfizioso, fare le carezze, le coccole o andare a fare una passeggiata.
L’associazione di questa parola a qualcosa di “bello” per lui migliorerà la situazione e permetterà al cucciolo di avvicinarsi con più voglia. Iniziare a chiamare il cane per nome è sicuramente la cosa migliore: lui sa come si chiama, perché sente il suo nome fin da quando è piccolissimo. Sarà più facile attirare la sua attenzione.
Poi, se vede che abbiamo in mano qualcosa che attira il suo interesse, sarà ancora più disponibile a venire da noi. Dopo averlo chiamato per nome più volte, potremmo fargli associare la nuova parola al gesto di “venire da noi”.
Ovviamente, il cibo o il gioco che abbiamo in mano dovrà essere consegnato come premio solo quando il cagnolino rispetterà il comando. Qualora non lo facesse, non deve assolutamente essere premiato in alcun modo. In caso contrario, non imparerà come funziona la questione.
Ricordiamoci, infatti, che il cervello del cane lavora per semplici associazioni: se queste venissero meno, non sarà possibile fargli capire facilmente come si deve fare per rispettare quelle piccole e semplici regolette.
Come fare pratica
Inizialmente, è bene cercare di educare il cane in un ambiente che sia per lui adeguato, confortevole e con cui abbia confidenza. Provare a fargli rispettare il richiamo è una tecnica che va affinata pian piano, cominciando dall’interno della casa, in un luogo dove il cagnolino si senta rilassato e al sicuro.
Una volta superato questo primo “ostacolo”, si potrà arrivare anche ad eseguire questi compiti nei luoghi aperti. Ovviamente, quando siamo ancora in fase di educazione, è bene tenere il cane al guinzaglio: non possiamo sapere cosa attira la sua attenzione. Evitare che ci scappi e sia in pericolo è di primaria importanza.
La cosa fondamentale è sempre premiarlo ogni qualvolta lui dia retta ai nostri comandi. Farlo abituare a tutto questo anche in luoghi semi-sconosciuti è di grande interesse perché gli farà capire che non è importante l’ambiente, quanto invece la nostra voce che pronuncia quel particolare suono.
Questo è un processo che ovviamente deve andare avanti per parecchio tempo: ci vorrà un po’ prima che il cucciolo risponda perfettamente ad ogni comando. Pian piano, potremmo anche iniziare a farlo quando lui sarà senza guinzaglio. Così facendo, si aumenterà non solo il rispetto ma anche la fiducia che lui ha nei nostri confronti.
Perseverare è l’unica cosa da fare: pazienza e calma è quello che ci vuole per completare al meglio il suo insegnamento. Ovviamente, l’ambiente esterno potrebbe creare tantissime distrazioni al nostro cucciolo. Quello che bisogna fare, allora, è provare e riprovare finché il comando non sarà rispettato a dovere.
Ogni premio sarà per lui un incentivo in più per rispettare tutte le nostre richieste. Associando la ricompensa ad un’azione positiva, il cagnolino sarà sempre più disponibile a rispettare noi e i nostri “ordini”.
Ad un certo punto, la “retribuzione” classica ogni volta che verrà da noi quando chiamato potrà anche essere semplicemente una coccola o una carezza. Farlo sentire “bravo” è davvero un ottimo metodo per stimolarlo.
E se il cucciolo di cane non risponde quando lo chiamo?
Se il cucciolo di cane non risponde quando lo chiamiamo, dovremmo subito provvedere a risolvere la questione.
Un cane indisciplinato che è ancora cucciolo può essere facilmente gestito, con pazienza e calma ma anche con perseveranza.
Ci sono alcuni fattori che possiamo migliorare nel comportamento che assumiamo quando ci troviamo ad addestrare il cane ad obbedire.
Sicuramente, non dobbiamo mostrarci paurosi, poco autoritari o minacciosi. Fare movimenti tranquilli e rilassati è il segreto per tranquillizzare anche il cucciolo. Spesso serve abbassarsi al suo livello (anche fisicamente!), in modo da fargli capire che non vogliamo sovrastarlo. Non dobbiamo, però, mai perdere il nostro ruolo.
In più, possiamo provare a cambiare comando se vediamo che quello che utilizziamo non viene compreso, magari perché eccessivamente lungo o difficile da interpretare. Facciamo attenzione, in questo caso, a non confondere troppo il nostro amico: anche questo potrebbe ritorcersi contro di noi!
Potremmo poi provare a mutare anche il tono della voce: se vediamo che quello usato non è funzionale, potremmo provare a voltare direzione. Deve pur sempre essere un tono calmo e sereno, autoritario quanto basta ma deve comunque trasmettere il giusto messaggio!
La comunicazione con il nostro amico a 4 zampe deve essere sempre essenziale e concisa: mai usare termini troppo complicati o frasi troppo lunghe. Lui deve capirci al volo ed essere perfettamente in grado di reagire istintivamente e sul momento alle richieste.
Probabilmente, in conclusione, possono essere vari i motivi a causa dei quali il cucciolo di cane non risponde se chiamato. Ecco i principali:
- non stiamo usando un linguaggio abbastanza comprensibile
- i premi che stiamo utilizzando sono poco stimolanti o completamente sbagliati
- reagire d’istinto, alzare la voce o innervosirsi non aiuta ad ottenere l’obiettivo, anzi sviluppa l’effetto contrario
- ci stiamo agitando troppo: i nostri movimenti scattanti potrebbero innervosirlo
Mantenere un certo ruolo di leader ma restare pur sempre dalla parte dall’autorità è quello che ci vuole. Dobbiamo fare in modo, inoltre, di conquistare la fiducia del cucciolo. Se dovesse mancare questo aspetto, potrebbe davvero essere un problema.
Cosa fare allora nello specifico per migliorare il nostro approccio con lui?
- avere la mano fermissima e rimanere calmi
- premiarlo sempre: se vediamo che quella ricompensa non è gradita, cambiamola con qualcosa di più allettante
- non usare punizioni, al massimo ignorare la sua indifferenza e riprovare poco dopo
Se dovessimo accorgerci che il nostro cucciolo non vuole proprio saperne di obbedire, e soprattutto se noi fossimo alla prima occasione di addestramento, la soluzione potrebbe essere soltanto la seguente: contattare un esperto!
Esistono dei vari e propri addestratori che studiano e si specializzano proprio per l’educazione dei cani fatta nel modo migliore e professionale. Questo sarà un ottimo supporto, un grande punto di partenza per stimolare anche noi a proseguire l’educazione al meglio.