Cucciolo di cane che non cresce: cosa può significare e cosa fare
Le ragioni per cui un cucciolo di cane non cresce sono varie e a volte complesse. In questo articolo ve le illustreremo una per una.
Nel prendersi cura di un cucciolo di cane è importante monitorare in modo regolare non solo la sua salute ma anche la sua crescita. Se non cresce abbastanza con il passare del tempo, infatti, è di vitale importanza accorgersene al più presto in modo tale da poter determinare le possibili cause di questo fenomeno e agire in modo opportuno per superarlo. Se non vi sentite molto ferrati su questo argomento e desiderate saperne di più, per il bene del vostro cucciolo, questo articolo è fatto apposta per voi.
Chiunque abbia preso con sé un cucciolo è al corrente di determinate informazioni riguardanti la sua crescita – o almeno dovrebbe esserlo. È infatti molto importante che si conoscano bene le caratteristiche del proprio cane e osservarne le variazioni nel corso del tempo, man mano che il suo organismo si sta sviluppando e avvicinando sempre più all’età adulta.
Ogni razza canina presenta dei tratti particolari che la rendono anche molto differente dalle altre, e uno di questi tratti è rappresentato dall’età in cui un cucciolo smette di crescere sia fisicamente che mentalmente. Se è vero che ogni cucciolo viene considerato “adulto” una volta raggiunto il primo anno di età, questo non vuol dire che il suo sviluppo sia stato completato, e anzi molti cani (specialmente di taglia grande) continuano a crescere ben oltre quella soglia.
Le possibili cause
Ma cosa succede invece se si verifica il fenomeno opposto e il vostro cucciolo smette di crescere, o non cresce affatto? Si tratta di una situazione che può avere molteplici spiegazioni, a volte anche connesse tra di loro, e nessuna di esse va presa alla leggera, a meno che ovviamente non si possa determinare che ha in effetti raggiunto il massimo sviluppo possibile per la razza a cui appartiene. In caso contrario bisogna invece agire tempestivamente per sbloccare questo arresto della crescita, ovviamente nel caso in cui ciò sia possibile.
Cattiva alimentazione
Per quanto l’alimentazione del cane sia un aspetto da curare in modo rigoroso e assolutamente determinante per il suo benessere, soprattutto quando è ancora cucciolo, è raro che una scorretta gestione della sua nutrizione possa effettivamente provocare un arresto della sua crescita.
Risulta quindi improbabile che il cagnolino smetta di crescere perché lo avete fatto passare troppo presto al cibo per cani adulti, o se magari vi siete resi conto che le porzioni che avete dosato per lui erano leggermente più piccole rispetto al suo fabbisogno: del resto anche i croccantini per adulti sono studiati per garantire a Bau l’assunzione di tutte le sostanze di cui può avere bisogno, pur non avendo i cani più piccoli come loro target principale.
Ciò non significa che non possano esserci delle conseguenze negative sulla sua salute anche per questo genere di errori, ma quando essi vengono corretti invece di diventare un abitudine (o se si evita di passare all’estremo opposto, cioè dar da mangiare troppo cibo o cibo troppo ricco al proprio cucciolo) è possibile prevenire danni a lungo termine.
Perché una cattiva alimentazione del cucciolo arrivi a bloccarne la crescita dovremmo essere di fronte a un caso di vera e propria malnutrizione, tipica di situazioni estreme e contesti disagiati. Ma un cucciolo che viene accolto e trattato con amore in una famiglia che sta attenta ai suoi bisogni non smetterà di crescere per colpa di come mangia, anche se risulta un po’ sottopeso rispetto alla norma.
Shunt portosistemico
La vena porta è un grosso vaso sanguigno che raccoglie il sangue da sistema gastrointestinale, pancreas e milza e lo fa defluire nel fegato, all’interno del quale viene depurato e liberato dai batteri e dalle tossine che contiene. Uno shunt epatico o portosistemico si verifica quando si forma un collegamento tra la vena porta (o uno dei suoi rami) e un’altra vena, portando il sangue ad aggirare completamente – o bypassare – il fegato.
Questo disturbo è congenito nella stragrande maggioranza dei casi. Ogni mammifero allo stadio fetale è provvisto di un grande shunt chiamato dotto venoso, che porta velocemente il sangue al cuore evitando di passare dal fegato e che si chiude automaticamente al momento della nascita poiché il piccolo non ne ha più bisogno. Si è in presenza di shunt epatico se il dotto venoso rimane intatto dopo la nascita o se un altro vaso sanguigno esterno al fegato si apre in modo anormale dopo la chiusura del dotto venoso.
I segni clinici più evidenti di questa malattia, oltre che in un arresto della crescita nel cucciolo, consistono in comportamenti anormali come disorientamento, tendenza a fissare il vuoto o a premere la testa contro il muro e crisi epilettiche. Ve ne sono poi altri meno comuni come vomito, diarrea e tendenza a bere e urinare troppo spesso, che possono presentarsi in seguito.
Alcuni studi a riguardo mostrano una particolare incidenza di questo disturbo in razze canine come lo Yorkshire Terrier, il Bobtail, il Levriero Irlandese, il Cairn Terrier e il Beagle; tuttavia esso può manifestarsi in cuccioli di tutte le razze e a volte essere notato quando diventano più grandi.
Ipotiroidismo congenito
Con questa espressione si indica un raro disturbo endocrino congenito che si manifesta nei cuccioli di cane e gatto e la cui incidenza non è ancora conosciuta a causa delle scarse diagnosi effettuate. Esso consiste nella difficoltà o impossibilità di produrre ormoni tiroidei, che a volte comincia in età adulta ma più spesso interessa i cuccioli.
In questo caso infatti risulta in una serie di anomalie dello sviluppo (con scarsa ossificazione dello scheletro) e in particolare nanismo o rallentamento della crescita sia dal punto di vista fisico che mentale. Vi sono però anche in questo caso altri sintomi come letargia, inappetenza, alopecia del pelo, scarsa coordinazione dei movimenti; questi sintomi, inizialmente lievi, vanno peggiorando con il passare del tempo.
Infestazioni da parassiti
Non tutti ne sono al corrente, ma la ragione più frequente per la quale la crescita di un cucciolo potrebbe rallentare o fermarsi è un’infestazione da parassiti contratta tramite la madre o a contatto con l’ambiente circostante. Parliamo in particolare di:
- Anchilostomi
- Nematodi o vermi tondi;
- Tenia
- Giardia
- Coccidi.
Essi si depositano all’interno dell’intestino o del cuore del cucciolo, moltiplicandosi e peggiorando progressivamente il suo stato di salute fino a minacciarne la sopravvivenza. Poiché sottraggono al cucciolo le sostanze necessarie per il suo sostentamento, non deve stupire che essi riescano anche a bloccare la sua crescita.
Per quanto contrarre parassiti di questo tipo sia considerato piuttosto comune per un cane, nel caso di un cucciolo è ancora più importante cercare di prevenire questa situazione con frequenti controlli dal veterinario, o a risolverla ben prima che essi riescano a influire sul suo sviluppo. Se notate segni sospetti come addome gonfio, letargia e inappetenza non esitate a rivolgervi a un medico.
Nanismo ipofisario
Dalla causa più comune a una delle più rare: il nanismo ipofisario è un’altra malattia congenita ed ereditaria che si traduce in una insufficiente secrezione di somatotropina, ormone della crescita prodotto all’interno della ghiandola pituitaria (o ipofisi).
I sintomi cominciano a manifestarsi nel cucciolo intorno ai due mesi di vita e, oltre a un evidente rallentamento dello sviluppo, consistono in problemi al pelo con possibile alopecia, infezioni della pelle nelle regioni prive di pelo, atrofia dei testicoli nei maschi e anestro prolungato nelle femmine, scarso sviluppo renale. Inoltre col passare del tempo, la carenza di ormoni ipofisari provoca una scarsa attività tiroidea con conseguente ipotiroidismo.
Questa malattia colpisce prevalentemente i cuccioli di Pastore Tedesco o delle razze da esso derivate (Cane Lupo Cecoslovacco e Cane Lupo di Saarloos) ma è stata riscontrata anche in esemplari di Weimaraner, Pinscher nano, Cane da Orso della Carelia e Spitz.
Altri problemi di salute
Da non sottovalutare sono poi altre patologie comuni che interessano il metabolismo o altri aspetti del funzionamento dell’organismo del cucciolo; esse possono svilupparsi anche nei primi mesi di vita e avere tra le conseguenze secondarie un ritardo nella crescita.
In questa categoria rientrano ad esempio svariati disturbi intestinali e renali, soprattutto per quanto riguarda l’assorbimento di calcio e fosforo, e il diabete mellito, poiché un corretto sviluppo del cucciolo può dipendere anche da una adeguata produzione di insulina.
Cause da escludere
Alcuni proprietari di cani sono convinti che sterilizzare il proprio cucciolo troppo possa provocare un arresto della sua crescita. Questo non è propriamente vero, ma è pur vero che una sterilizzazione o castrazione troppo precoce potrebbe contribuire a dei problemi alle articolazioni nei cani di taglia grande.
Ciò accade poiché questa operazione ritarda la chiusura delle piastre di crescita nelle ossa del cucciolo, portandolo a crescere più di quanto dovrebbe e sicuramente rispetto ai cani sterilizzati in un secondo momento. Una conseguenza di questo processo, poiché le piastre di crescita si chiudono naturalmente in momenti diversi, potrebbe essere uno sviluppo sproporzionato del cane, con relativi problemi alle articolazioni.
A questo proposito, neanche un eccesso di esercizio fisico si renderà, da solo, responsabile di un blocco della crescita per il vostro piccolo amico; ma anch’esso potrebbe contribuire a danneggiare le piastre di crescita delle ossa lunghe con conseguente sviluppo anomalo degli arti.
Ricordiamo che entrambe queste problematiche interessano prevalentemente le razze di cani di grossa taglia, ma non esitate a consultare il vostro veterinario per sapere con esattezza quando sterilizzare o castrare il vostro cucciolo e quanta attività fisica fargli fare prima che raggiunga l’età adulta.
Cosa fare in caso di blocco della crescita
Come vi sarà ormai chiaro da quanto detto finora, se notate che il cucciolo ha smesso di crescere o che comunque la sua crescita procede a un ritmo molto più lento rispetto al normale è il caso di prendere la cosa molto seriamente: andate quindi immediatamente dal veterinario insieme al vostro piccolo amico a quattro zampe per correre ai ripari e rimediare a questa situazione.
Poiché si tratta a volte di patologie complesse e, come anticipato in precedenza, a volte interconnesse, non è semplice arrivare a una diagnosi, che spesso richiede varie serie di esami anche particolari. Non aspettate quindi di essere in grado di dedurre per conto vostro e con certezza le cause per cui il cagnolino non sta crescendo, perché è molto probabile che vi limiterete a perdere tempo, togliendo magari al vostro cucciolo la possibilità di ristabilirsi completamente. Molto meglio quindi affidarsi subito a un esperto che sappia già in che direzione procedere.
Nel caso di infestazioni parassitarie potrebbe bastare un esame delle feci per determinare di cosa si tratti, anche se poi le terapie specifiche sono variegate a seconda del tipo di parassita responsabile del problema. La buona notizia è che molto spesso è possibile sverminare il cucciolo con successo in modo tale che possa tornare a crescere sano e felice come prima, anche se la prevenzione è sicuramente da preferire alla cura.
Per quanto riguarda gli squilibri ormonali come l’ipotiroidismo l’unica soluzione è rappresentata dalla somministrazione di ormoni tiroidei per tutta la durata della vita del cucciolo, con visite periodiche dal veterinario per regolare i dosaggi man mano e controllare che la terapia stia avendo il giusto effetto. Un trattamento simile riguarda anche il nanismo ipofisario, che purtroppo non può essere debellato completamente e influirà sulla durata della vita del cane; è però possibile, con questa terapia, migliorarne di gran lunga la qualità.
Più complesso è il caso dello shunt portosistemico: nella variante congenita viene preferito di gran lunga il trattamento chirurgico accompagnato da una terapia farmacologica precedente all’intervento, volta principalmente a ridurre i sintomi, e da una dieta ipoproteica per ridurre il numero potenziale di tossine assorbite dall’intestino. È importante a questo proposito scegliere una dieta accuratamente bilanciata affinché il cucciolo, già in difficoltà, non venga ulteriormente privato delle sostanze nutrienti più importanti per la sua sussistenza.
Una ulteriore protezione da eventuali tossine è fornita dalla somministrazione di antibiotici e lattulosio: i primi hanno la funzione di alterare la quantità di batteri presenti nell’intestino e impedirne la proliferazione; il secondo è uno zucchero che contribuisce a modificare il pH dell’intestino crasso e di conseguenza ridurre l’assorbimento di ammoniaca e altre tossine, rendendo quest’organo un ambiente meno favorevole per i batteri che le producono.