Cucciolo di cane muore davanti agli occhi del padrone: un tragico epilogo
Il cucciolo soffriva da tempo di problemi gastro intestinali, il suo padrone voleva solo portarlo dal veterinario, ma non glielo hanno permesso
Ragnar, è il nome del piccolo cucciolo di cane che muore davanti agli occhi del suo padrone, Ransel Gonzalez Nunez. Il ragazzo cubano, laureando in medicina, nota da un po’ di giorno che il suo cuccioletto non sta molto bene. Ragnar, di appena tre mesi d’età, soffre di problemi gastro intestinali.
Ransel, sapendo quanto possano essere pericolosi problemi di salute come questi per un cucciolotto così piccolo, decide di portarlo immediatamente dal veterinario. Così, per cercare di salvargli la vita salgono sulla motocicletta, e partono.
Ransel viene, però, intercettato lungo la strada dalla polizia di Zapata y C., a El Vedado. A questo punto la storia, purtroppo cambia, e prende una piega assai triste. Alla richiesta dei documenti del ragazzo da parte dell’agente, Ransel si accorge di essere uscito di casa senza patente, per di più l’ufficiale gli rimprovera di avere le luci del mezzo non funzionanti. Da qui la situazione si complica irrimediabilmente.
Il giovane spiega al poliziotto l’urgenza di quella corsa verso l’ospedale per animali, cerca di far chiudere un occhio all’ufficiale che superbo non voleva sentire ragioni. Mostra il cane, sofferente. Niente, l’ufficiale resta irremovibile, e avvisa il ragazzo che la sua motocicletta doveva essere trattenuta. Il cane muore davanti agli occhi del padrone. Ransel, sconsolato, capisce che per Ragnar ormai non c’è più nulla da fare.
Il ragazzo, sconvolto dal comportamento della pattuglia che lo ha fermato, sofferente per aver visto il suo cane morire davanti ai suoi occhi, rimane con il cucciolo, steso a terra, morto, per mezz’ora, fino all’arrivo di una nuova pattuglia. Troppo provato dall’accaduto, si fa accompagnare a casa dagli stessi agenti.
Il fatto è reso noto dalla portavoce del progetto Animal Welfare Cuba (BAC). La quale ha riportato l’indignazione di Ransel per l’accaduto che si è unita, inevitabilmente, al ripudio dell’opinione pubblica, non solo cubana, ma mondiale. Una vicenda come questa ha portato, ben presto, all’organizzazione di manifestazioni e proteste. Queste ultime sono riuscite a fare pressioni al regime di Diaz Canel, il quale, finalmente, ha emesso il 10 aprile la legge n.31 sul benessere degli animali.
Tutti si dicono sgomenti dell’accaduto. Ransel, intanto è rilasciato, grazie all’intervento di sua madre e del suo amico veterinario. Nonostante questo, però, la ferita profonda che il ragazzo porterà per tutta la vita, farà fatica a rimarginarsi. E’ incredibile come, ad oggi, ancora si deve ribadire che gli animali sono esseri sensienti, sentono il dolore, soffrono come noi, e come noi va fatto di tutto per salvarli.
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