Cucciolo di cane che piange sempre: cosa significa e cosa fare
Soprattutto se si è alle prime armi, un cucciolo di cane che piange sempre può destabilizzare, ecco che conoscerne le cause può aiutarci a trovare i rimedi
Il cucciolo di cane che piange sempre lo fa per dirci qualcosa, quando sta male, ha paura o ha un’esigenza primaria: è veramente raro che lo faccia per capriccio.
Individuare la causa ci permetterà di aiutarlo e alleviare le sue sofferenze, più o meno gravi, inoltre imparare a conoscerlo e a interpretare i suoi segnali farà in modo che il rapporto bipede-quadrupede si intensifichi.
Il pianto senza motivo apparente
Il cucciolo di cane piange sempre? Anche chi non è alla prima esperienza con gli amici a quattro zampe, purtroppo, spesso pensa che non ci sia una ragione precisa e trascura i suoi bisogni.
Ignorarlo o, ancora peggio, punirlo non fa altro che peggiorare la situazione, sia dal punto di vista del padrone che del quadrupede. I pianti, gli ululati, i lamenti, e l’abbaiare fanno tutti parte del linguaggio del nostro fedele amico, non badarci equivale a non ascoltarlo. Il comportamento giusto da adottare, invece, è cercare di capire.
Le possibili cause
Soprattutto durante la prima notte nella nuova casa, è normale che il nostro piccoletto sia spaesato e pianga disperato. Si trova in un ambiente che non conosce, con persone estranee e magari con qualche trauma pregresso legato all’abbandono.
A tal proposito potrebbe tornare utile approfondire le ragioni per le quali è bene adottare un meticcio. Non solo salviamo una vita, ma anche noi stessi: l’amore che è capace di dare un cane è indescrivibile.
Ma il pianto è normale anche per un cucciolo che è rimasto insieme alla mamma e ai fratellini fino a qualche ora prima: è proprio la mancanza della famiglia che lo rende triste. Ha bisogno di tutto il nostro affetto e la nostra comprensione per abituarsi a un cambiamento così radicale e repentino.
Gira tutto attorno alle emozioni, sensazioni nuove che il cucciolo di cane che piange sempre prova e riesce a esprimere solo così, un po’ come un neonato che mangia, dorme e… piange.
La teoria valida fino a qualche anno fa insegnava che era meglio lasciar perdere e aspettare che il piccoletto si consolasse da solo, ma adesso è stato messo tutto in discussione: la parola d’ordine, infatti, è conforto.
Il linguaggio del corpo di Fido
Il nostro fedele amico, che abbiamo deciso di accogliere in casa come fosse un figlio, sta cercando di comunicare qualcosa, tutto sta a capire che cosa e come è meglio intervenire.
Fido può avere paura, essere ansioso di rimanere da solo a casa (magari in un ambiente ancora nuovo e per tante ore). Prima di adottare un cane, dobbiamo tenere bene a mente che ha bisogno di attenzioni e cure. La maggior parte degli esemplari, infatti, non vive bene la solitudine e può arrivare a soffrire di ansia da separazione. In questi casi, oltre a ridurre il più possibile la nostra assenza, potremmo chiedere l’aiuto qualificato di un etologo esperto.
Il pianto potrebbe essere un grido di aiuto per una qualche necessità che Fido da solo non riesce a soddisfare. In genere si tratta di fame o bisogno di uscire per la passeggiata quotidiana che, lo ricordiamo, va fatta solo dopo che tutti i vaccini di copertura sono stati effettuati e dopo una fase in cui gli si insegna a stare al guinzaglio.
Diverso è se si tratta di un qualche malessere. Ecco perché, soprattutto se non si ha dimestichezza con i cani, è bene rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, l’unico in grado di avere un quadro completo della situazione.
Un cucciolo di cane malato piange sempre, è un modo per attirare l’attenzione sulla propria sofferenza, per chiedere di avere alleviato il dolore. Soprattutto se il pianto è improvviso, potrebbe trattarsi di un fastidio acuto.
Un’altra ragione plausibile è legata alle emozioni: Fido piange quando incontra bipedi o quadrupedi che non conosce o se vuole salutare. In questo caso basta interagire amichevolmente per risolvere la questione.
Se Fido piange continuamente?
Abbiamo creato l’ambiente più confortevole possibile, comprato giocattoli per i prossimi quattro anni e acquistato i croccantini migliori, ma il nostro adorato amico a quattro zampe piange dalla mattina alla sera e senza sosta? Ecco le motivazioni più comuni:
- Sente la mancanza della mamma;
- Ha fame e/o sete;
- Ha bisogno di ricevere coccole;
- Sente male al pancino.
Questi sono alcuni esempi, ma non sono solo queste le ragioni tra le quali indagare. Inoltre, dobbiamo sempre ricordare che la cura numero uno è il nostro affetto.
Anche di notte
Un cucciolo di cane che piange sempre, soprattutto di notte, lo fa perché è piccolo e il buio e la solitudine fanno paura anche a lui. Ci siamo dimenticati della nostra infanzia? Non sono poi tante le differenze tra quattro e due zampe. Anche se deve imparare a stare nella sua cuccia e a essere un cagnolino obbediente, non può imparare dal nulla o con qualche metodo drastico e traumatico come l’abbandono in un’altra stanza.
Se lo abbiamo coccolato tutto il giorno, non possiamo pretendere che da un momento all’altro rinunci a un momento così intenso, senza nemmeno capirne i meccanismi che ci stanno alla base. Oltretutto, non ci scordiamo che è abituato al calore (letteralmente e in senso figurato) della mamma e/o dei fratellini.
Possibili soluzioni
Se il cucciolo di cane piange sempre, ma il veterinario di fiducia – che conosce caratteristiche di razza ed eventuali predisposizioni cliniche – non individua nessuna causa fisica, dobbiamo provare a percorrere una serie di strade finché non incontriamo quella (o quelle) che fanno al caso nostro e del nostro amico a quattro zampe.
Prima di tutto, dobbiamo assicurarci che Fido abbia l’età giusta per affrontare la separazione dalla propria famiglia di origine: almeno dalle otto alle dieci settimane, prima è troppo presto. Infatti è importante che viva il periodo della socializzazione, solo così imparerà come si interagisce e si sta al mondo.
Se si tratta di paure, fobie o traumi pregressi, possiamo provare aumentando il tempo da dedicare all’esercizio fisico. In questo modo incanalerà correttamente le proprie energie e imparerà che cosa significa avere a che fare con l’ambiente circostante, animato e inanimato.
Assicuriamoci che abbia sempre acqua e cibo. Se invece si agita in nostra presenza, si è innescato un meccanismo negativo di dipendenza che va arginato e risolto. Infine, valutiamo la possibilità di fargli seguire uno dei tanti corsi di addestramento per cuccioli. Mi raccomando, però, che siano completi e seguiti da un professionista esperto e certificato.
Il giusto equilibrio
La presenza costante o l’assenza totale, esclusi problemi di salute, sono sempre comportamenti estremi che vanno evitati. Il punto è trovare una sana via di mezzo che ci permetta di continuare a vivere la nostra vita e faccia sì che ci si occupi di un altro essere vivente senz’altro impegnativo.
La cosa migliore, se il cucciolo di cane piange sempre, è lasciare che abbia dei momenti di solitudine ma non troppi. Chiudiamolo in una stanza della casa per qualche minuto in pieno giorno o, più semplicemente, evitiamo di disturbarlo se si è ritagliato un momento per sé.
Un cucciolo è curioso, ha il desiderio di esplorare e scoprire le meraviglie del mondo. Tutti aspetti assolutamente positivi per un corretto sviluppo psicofisico, ma dobbiamo fare attenzione che non si faccia male.
Fido, durante le prime settimane di vita soprattutto (ma a volte anche da adulto), è come un bimbo piccolo: incosciente e inconsapevole. Il consiglio è quello di sistemare la casa a misura di marmocchio a quattro zampe. Evitiamo oggetti pericolosi, spigolosi e tutti gli utensili taglienti. Nulla deve rimanere a portata di zampa.
Interventi ad hoc e solo se necessari
Mentre gioca, interveniamo solo se ne va del suo benessere. Non è un peluche che va carezzato tutte le volte che ne abbiamo voglia e non va abbandonato a se stesso. L’indipendenza gli permetterà di sviluppare e accrescere l’autostima, inoltre gli consentirà di sopportare meglio la solitudine. A proposito, se siamo persone molto impegnate, valutiamo se è il caso di prendere un impegno così gravoso e comunque non optiamo per quelle razze che soffrono di ansia da separazione.
Non facciamoci comandare dal nostro Fido. Non va viziato e assecondato a ogni sua richiesta, altrimenti contribuiremo alla formazione nella sua mente del meccanismo ‘pianto uguale coccole’.
Anche durante la notte bisogna trovare un equilibrio tra l’abbandono a se stesso e la corsa a ogni minimo lamento. Inoltre, evitiamo di cedere alla tentazione di farlo salire sul letto o di trasferirci noi sul divano.
Cosa fare e non fare
Posizioniamo la cuccia in una zona tranquilla e silenziosa della casa, magari con al suo interno una coperta con il nostro odore. Non corriamo al primo guaito, ma non ignoriamolo tutta la notte. E soprattutto avvisiamo i vicini di casa che per qualche giorno sentiranno qualche rumore molesto.
Non rimproveriamo o urliamo al cane: non faremmo altro che alimentare ansia ed eccitazione. Non andiamo a controllarlo ogni cinque minuti e non dormiamo sul divano accanto a lui. Stessa cosa vale per il letto, ma lo abbiamo già detto.
Infine, non (ri)portiamolo al rifugio. L’abbandono Fido non è in grado di comprenderlo, né tantomeno di superarlo. Per tutta la vita si chiederà che cosa avrà fatto di male per meritare una punizione simile e rimarrà traumatizzato. L’unica regola veramente importante è avere un po’ di pazienza: si tratta solo di un periodo, non andrà avanti per sempre.