Cucciolo di cane abbandonato dalla madre, perché e cosa fare?
Un cucciolo di cane abbandonato dalla madre ha bisogno di tutte le attenzioni e le cure di cui siamo capaci. L'amore fa tanto, ma da solo non lo salverà
In genere, un cucciolo di cane viene abbandonato dalla madre quando non è in grado di provvedere al suo sostentamento. Può non essere capace di produrre latte (condizione conosciuta anche con il termine agalattia) oppure avere delle anomalie dal punto di vista comportamentale o psicologico.
Una motivazione più rara, ma non quanto vorremmo, purtroppo, è la morte a causa di un parto difficile o di un incidente (quando si tratta di animali rangagi). La cura di un piccolo peloso prevede di trovare un equilibrio tra alimentazione, eliminazione, gioco e sonno.
Il latte artificiale
Tra le cose prioritarie per un cucciolo di cane abbandonato dalla madre è il nutrimento. Di solito, durante le prime 12 ore di vita, l’allattamento serve a ingerire il colostro: una sostanza che permette ai piccoli di assorbire gli anticorpi di cui hanno bisogno. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sul seno del cane dopo l’allattamento.
Quando però il malcapitato Fido rimane orfano, siamo noi a dovergli fare da balia, con il latte artificiale. In commercio ce ne sono di tanti tipi e contengono tutte le sostanze nutritive necessarie per la crescita. In caso di emergenza, si può ovviare con una ricetta fai da te:
- Una tazza di latte vaccino intero;
- Due tuorli d’uovo pastorizzati;
- Un cucchiaino di olio vegetale;
- Una goccia di una multi-vitaminico (se disponibile).
Contrariamente a quanto si creda, il latte di capra non sostituisce quello artificiale: non contiene gli stessi principi, tutti indispensabili perché Fido cresca sano e forte.
Come preparare e dare il latte a Fido
Per l’allattamento indispensabile è un biberon, in alternativa una siringa senza ago (in questo ultimo caso, però, la somministrazione deve avvenire lateralmente alla bocca, altrimenti rischiamo di mandare il latte direttamente nei polmoni). Posizioniamolo a pancia sotto, non supino.
Prepariamo un quantitativo sufficiente per un giorno e lasciamolo in frigorifero. Il biberon va pulito accuratamente, tra una poppata e l’altra, e il latte riscaldato. Esattamente come un neonato, un cucciolo di cane abbandonato dalla madre deve essere tenuto in posizione verticale, o sopra una spalla, perché riesca a ruttare.
Il nostro amato quattro zampe va nutrito ogni due o tre ore durante il giorno, e ogni quattro o sei ore durante la notte. Soprattutto durante la prima settimana oppure se fa la pupù liquida (in questo ultimo caso, aggiungiamo al latte il 25% di acqua).
Lo svezzamento
Appena notiamo che il cane comincia a masticare il biberon, intorno alle tre o quattro settimane, vuol dire che è pronto per lo svezzamento.
Il cibo in scatola deve essere frullato con l’acqua e somministrato quattro o cinque volte al giorno. Il biberon va abbandonato poco a poco. Tra le quattro e le sei settimane la consistenza del cibo può aumentare, quello secco va introdotto con sette giorno di scarto (valutiamo se è il caso di ammorbidirlo con dell’acqua calda).
Le calorie raccomandate variano nel tempo: si parte da 60/69 durante la prima settimana; 70/79, durante la seconda; 80/89 quando è alla terza; 90/100 calorie dalla quarta in avanti. Tutto dipende dal peso corporeo del cucciolo.
Pipì e pupù
Un cucciolo appena nato non può urinare e defecare da solo, non ha ancora il controllo muscolare necessario. Ecco allora che dobbiamo essere noi a stimolarlo.
Normalmente ci pensa la mamma, leccando l’area anale; se orfano dobbiamo pensarci noi manualmente dopo ogni pasto. Niente paura: basta un batuffolo di cotone o un panno inumiditi con acqua tiepida.
Assicuriamoci di pulirlo subito dopo, così da evitare scottature o irritazioni provocate dall’acidità dell’urina. In questo modo i muscoli ben presto saranno abbastanza sviluppati e autonomi (in genere entro tre settimane). Monitoriamo colore e consistenza: sentiamo il veterinario che ci darà eventuali dritte alimentari.
La temperatura
La temperatura corporea è un aspetto fondamentale da tenere sotto controllo, quando ci si prende cura di un cucciolo di cane abbandonato dalla madre. In tenerissima età, infatti, non è in grado di autoregolarsi.
Fonti di calore artificiali (un incubatore, una lampada di calore, un cuscinetto per acqua calda o uno per riscaldamento elettrico) aiuteranno nell’impresa.
In questo caso ci vuole spirito di osservazione: se Fido e i suoi fratelli sono ammucchiati, hanno freddo; se sono molto distanti, sentono caldo; uno accanto all’altro significa che la temperatura è corretta.
I tanto temuti parassiti intestinali
È molto frequente che i piccoli vengano infettati dalla madre (attraverso l’utero, il latte, o l’ingestione delle feci). Sarà il veterinario, dopo una visita accurata ed esami specifici, a dirci come e se intervenire.
Non esiste solo un tipo di farmaco e ogni situazione è a sé. L’improvvisazione, soprattutto quando si ha a che fare con dei cuccioli, può essere letale. A tal proposito, potrebbe tornare utile scoprire perché il cane si lecca il sedere.
La socializzazione
Un cucciolo di cane abbandonato dalla madre, come qualsiasi altro suo simile, necessita di continui stimoli (sia a livello fisico che mentale). Se ha ancora vicino a sé i fratelli, questa fase sarà molto naturale: si aiuteranno a vicenda. Altrimenti, anche in questo caso, è necessario il nostro intervento.
Va coccolato prima e dopo i pasti. Deve interagire regolarmente con i membri della famiglia, siano essi bipedi o quadrupedi. In particolare, dalle quattro alle sei settimane, Fido deve prendere confidenza con una manipolazione e un’interazione delicate.
Deve abituarsi a rumori diversi, a una spazzolatura non energica, agli ambienti della casa e alle persone che la abitano. Mi raccomando, però, niente passeggiate all’esterno prima che abbia completato tutti i vaccini prescritti dal veterinario.
Una corretta socializzazione e il fatto di sentirsi protetto e al sicuro eviteranno problemi psicologici e comportamentali in futuro. Allevare una cucciolata può sembrare difficile, ma con l’aiuto di un esperto tutto farà meno paura.
Se poi decidiamo di adottare l’amico a quattro zampe che abbiamo salvato, lui salverà noi: con il suo amore incondizionato e una dedizione oltre ogni nostra immaginazione.
Qualsiasi cosa si decida di fare, dopo lo svezzamento, non dimentichiamo che i cani non sono peluche. Sono esseri viventi che hanno bisogno di cure e attenzioni per il resto della vita. Prima di adottare, valutiamo ogni aspetto e facciamolo solo quando sappiamo bene a cosa si va incontro.