Cuccioli di Zwergpinscher, come educarli senza frenare la loro iperattività
Cuccioli di Zwergpinscher, come educarli? Questi piccoli esemplari hanno un carattere molto sveglio. Vediamo come sfruttarlo al meglio per poterli educare.
Cuccioli di Zwergpinscher, come educarli? Lo Zwergpinscher, è un cane molto attivo, sia fisicamente parlando che dal punto di vista caratteriale. Se sei alle prime armi e non sai come gestire questo meraviglioso quattro zampe, allora ti consigliamo la lettura della breve guida proposta di seguito.
Cuccioli di Zwergpinscher, come educarli? Carattere
Prima di capire come educare un cucciolo, è il caso di conoscere il suo carattere. In base a quest’ultimo, infatti, potremmo usufruire di un genere di addestramento piuttosto che un altro o di un approccio all’apprendimento diverso da quello che avremmo pensato. Scopriamo quindi quale è il carattere di questo esemplare!
Lo Zwergpinscher, di natura, è un cane davvero molto sveglio. Lo è fisicamente, in quanto amante del movimento e dell’aria aperta, ma lo è anche mentalmente, considerato molto intelligente e predisposto all’apprendimento. Sembra infatti che trovando il giusto approccio all’apprendimento, il cane riesca ad imparare prima di quanto possiamo pensare.
Questo lo deve al suo spiccato intuito, ma anche alla sua quasi sbalordente “iperattività”. Questo esemplare ha bisogno di muoversi, di essere stimolato. Per quanto la sua dimensione possa ingannare, è un cane da guardia e questo fa sì che riesca a prestare molta attenzione in tutto quello che fa.
Se vogliamo quindi educarlo al meglio, dobbiamo considerare queste sue caratteristiche. Un metodo educativo per lui noioso e privo di stimoli, non sarà mai efficace. Optiamo piuttosto per qualcosa di più vivace, che possa incuriosire la sua mente. Questo non significa che dobbiamo fare qualcosa di straordinario, ma semplicemente che dobbiamo riuscire a stimolare la sua curiosità.
Cuccioli di Zwergpinscher, come educarli? Approccio
Possiamo affermare quindi, in base a quanto detto, che i cuccioli di Zwergpinscher, sono davvero dei cani vivaci. Per questo motivo, vengono definiti iperattivi. Perché non sfruttare questa loro qualità a nostro favore? Potremmo creare un processo educativo che sia molto simile al gioco. In che senso?
Evitiamo di far sembrare a Fido che il suo addestramento sia un obbligo, un dovere a cui non può sottrarsi. Optiamo piuttosto per aria aperta, giochi e tanti premi. Porre l’apprendimento allo stesso livello di una sfida, potrebbe davvero aiutarci.
Per quanto sia un cucciolo docile e molto calmo in casa, lo Zwergpinscher, sembra trasformarsi quando sta fuori. Iperattivo, voglioso di gioco e molto socievole, farebbe di tutto pur di stare col suo padroncino a godersi l’aria aperta tra un gioco e l’altro. Perché allora non accontentarlo?
Se poniamo l’apprendimento alla stesso livello del gioco, possiamo convincerlo davvero del fatto che stiamo giocando. E lui, a queste condizione, non potrebbe che essere felice. Lasciamo quindi che “imparare” sia sinonimo di “giocare”, dopo breve tempo sarà possibile notare quanto questo metodo sia efficace!
No ai rimproveri
Questo è un dettaglio da non dimenticare mai. A volte, pensiamo che un rimprovero possa servire. Se il nostro cucciolo fa qualcosa di sbagliato o ci disobbedisce, crediamo che un rimprovero possa convincerlo del fatto che l’azione appena compiuta, non sia corretta. In realtà, questo mito fa sfatato. Non è assolutamente così.
Come ben sappiamo, i nostri piccoli quattro zampe, non utilizzano lo stesso canale comunicativo nostro. Se ci limitiamo quindi ad un rimprovero fatto di parole e rabbia, potrebbe mai essere efficace? Ebbene, no. Il nostro cane non capirà cosa ha sbagliato. Così, non solo potrebbe ripetere l’azione sbagliata, ma potrebbe addirittura provare più paura di quella che possiamo pensare.
C’è da capire, quindi, che rimproveri e punizioni, non sono per nulla efficaci. Soprattutto per un cane come lo Zwergpinscher, sarebbe del tutto inutile. È un guardiano, è attento e molto intuitivo. Vederci arrabbiati potrebbe soltanto farlo cadere in confusione. A quel punto, la sua indole iperattiva potrebbe prevalere e il risultato non sarebbe dei migliori.
Un cane stressato , non è mai un cane felice. Non lo è soprattutto se non sa neanche per quale motivo noi siamo diversi nei suoi confronti. Optiamo quindi per un approccio positivo, fatto di ricompense e premi istantanei.
Si ad un approccio positivo
Cosa è un approccio positivo? Scopriamolo insieme. Un approccio positivo è un approccio che mira a premi e ricompense, piuttosto che a rimproveri o punizioni. La sua efficacia sembra essere approvata dagli esperti.
Se stiamo provando ed educare il nostro piccolo e sveglio Zwergpinscher, quindi, è il caso di sfruttare questo metodo educativo. Il quattro zampe, così, si sentirà sempre più stimolato ed incuriosito da questo “nuovo gioco”.
I risultati legati a questo approccio, sembrano essere positivi nella quasi totalità dei casi. Non resta quindi che provare. È ovvio che in base alla razza e alle tendenze caratteriali, questo approccio vada leggermente modificato, aggiungendo o sottraendo un pizzico di autorità e severità.
Tuttavia, per un esemplare di Zwergpinscher, basterà simulare che tutto sia un gioco! Qualora dovessimo notare qualcosa che non va, possiamo sempre contattare un esperto, in grado di darci qualche dritta. Ricordiamo sempre che ogni cane è un caso a sé e che quindi delle modifiche in determinati approcci potrebbero essere utili, se non indispensabili.
Ogni cane è un caso a sé, contattare un esperto?
Potrebbe succedere, durante il percorso educativo, di accorgerci che l’approccio che utilizziamo non è dei migliori. Eppure, potremmo giurare di aver eseguito alla lettera tutto quello che ci hanno consigliato. Bene, questo può essere visto come un’arma a doppio taglio.
Se siamo alle prime armi, è giusto chiedere consiglio a chi ha più esperienza di noi. Dobbiamo però tener conto del fatto che ogni cane è un caso a sé e in quanto tale, potrebbe avere delle sfaccettature caratteriali particolari. Il cane del nostro vicino, per quanto appartenente alla stessa razza del nostro, potrebbe trovare più efficace un approccio educativo diverso da quello solitamente consigliato.
Questo succede perché ogni cucciolo è un caso a sé. Non bisogna mai sottovalutare questo. Piuttosto che forzarlo ad eseguire le nostre direttive inefficaci, è forse il caso di contattare un esperto. Questo non significa che il nostro cane sia indisciplinato, ma semplicemente che ha bisogno di un approccio o di alcune attenzioni diverse da quelle che ha ricevuto.
Non diamo mai per scontato nulla e, se necessario, non vergogniamoci di contattare un esperto.