Cuccioli di Pomsky, carattere e attenzioni speciali per questi cagnolini
Tutti i cuccioli sono adorabili ma quelli di razza Pomsky sono davvero speciali! Scopriamo di più sui piccoli di questa razza nuova di zecca
Piccole e adorabili palle di pelo che nascono da un incrocio sorprendente. I cuccioli di Pomsky sono bellissimi e tutti da scoprire, sia per quanto riguarda il carattere che le cure di cui hanno bisogno.
Parliamo di cagnolini che derivano dall’unione di Siberian Husky e Pomerania (il nome è un mix di queste due razze), perciò dai “genitori” hanno ereditato caratteristiche ben precise, che danno vita a creature piccole e uniche, davvero speciali.
Scopriamo di più sui cuccioli di Pomsky, cosa occorre per prenderci cura di loro al meglio e soprattutto cosa dovremmo sapere prima di adottarne uno e portarlo a casa con noi.
Indice
- Carattere dei cuccioli di Pomsky
- Cosa gli occorre in casa
- Cosa mangiano i cuccioli di Pomsky
- Visite dal veterinario
- Perché adottare un cucciolo di Pomsky
- Quanto costano questi cuccioli
Carattere dei cuccioli di Pomsky
Probabilmente molte persone non conoscono ancora questa razza e il motivo è più che ovvio. Si tratta di un cagnolino nato di recente (parliamo del 2013), creato apposta per dar vita a un incrocio molto particolare: Siberian Husky e Pomerania.
Il risultato? Il Pomsky è un adorabile amico a quattro zampe che somiglia in tutto e per tutto a un Husky in miniatura e che resta piccolo anche quando diventa adulto, non superando i 7-14 chilogrammi di peso. Per questo si dice che i Pomsky restano cuccioli per sempre!
Caratterialmente questo cagnolino rispecchia entrambi i “genitori”, è molto giocoso e pieno di energie, amorevole e tanto intelligente. Come il Pomerania e il Siberian Husky, inoltre, tende a essere un gran “chiacchierone” e si serve di versi e vocalizzi quasi come se parlasse! I cani adulti restano praticamente identici ai cuccioli di Pomsky, come degli eterni bambinoni che hanno bisogno di cure e attenzioni specifiche e con un modo di fare per certi versi molto buffo e divertente.
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Cosa gli occorre in casa
Come sempre, prima di portare in casa un cucciolo dobbiamo assicurarci che abbia tutto l’occorrente per vivere felice e lontano da potenziali pericoli. I cuccioli di Pomsky sono molto curiosi e hanno bisogno di dar libero sfogo alle proprie energie, perciò non è da escludere che possano cacciarsi nei guai, magari intrufolandosi in angoli della casa dove potrebbero farsi male.
Da bravi padroncini dobbiamo rendere l’ambiente domestico sicuro e confortevole, ma al contempo ben studiato per consentirgli di avventurarsi ed esprimere questo lato curioso e giocoso del carattere. I cuccioli di Pomsky non hanno bisogno di molte cose, bastano una cuccia e un bel giaciglio per schiacciare lunghi pisolini (i piccoli dormono molto di più rispetto agli adulti!) e naturalmente la zona dedicata alla pappa, con la ciotola per l’acqua sempre piena e fresca.
Cosa mangiano i cuccioli di Pomsky
A proposito di pappa, i cuccioli di Pomsky non richiedono un’alimentazione diversa rispetto ai piccoli delle altre razze canine. Dobbiamo semplicemente assicurarci che il cibo che acquistiamo, nel caso in cui sia confezionato, sia di alta qualità studiato specificamente per i cuccioli (trovate la dicitura “Junior” di solito) in modo tale da mettere nella ciotola tutti i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno per crescere e sviluppare nel modo corretto.
Badate sempre alle quantità! I cuccioli mangiano tutto ciò che mettiamo loro nella ciotola, perciò dobbiamo essere noi a misurare per bene le dosi, senza eccedere. I cuccioli, a differenza dei cani adulti, mangiano più volte al giorno in quantità ridotte, circa 4 o 5 pasti al giorno che via via vanno regolati e diminuiti, finché non diventano grandi.
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Visite dal veterinario
Come sempre, tra le cure fondamentali di un cucciolo rientrano le visite dal veterinario, che dovrebbero cominciare sin dalla più tenera età. Il medico deve controllarne lo stato di salute con una certa regolarità, evidenziando eventuali problemi di salute o disturbi qualora vi fossero.
Fondamentali sono le vaccinazioni, il cui ciclo di iniezione deve cominciare intorno ai 4 mesi di vita (sarà il veterinario a darvi le giuste indicazioni). Anche se un cagnolino vive in casa, c’è sempre la possibilità che possa entrare a contatto con animali infetti durante la passeggiata. Proprio per tale ragione, si consiglia in genere di portare il piccolo fuori solo quando avrà fatto tutte le vaccinazioni principali.
Perché adottare un cucciolo di Pomsky
La parola adozione in realtà non è proprio corretta, perché qui parliamo di cuccioli appartenenti a una razza di recente creazione che non si trova facilmente in canili e rifugi. Più che altro dovremmo cercare degli allevatori che se ne occupino e, ve lo diciamo senza troppi giri di parole, in Italia sono molto rari.
La scelta di acquistare un cane, come sempre, spetta a ognuno di voi. C’è chi ama i cani di razza ed è disposto a spendere del denaro (anche molto) per accaparrarsi quelli più rari o particolari, mentre d’altra parte c’è chi preferisce adottarli dal canile, prendendosi cura di quattro zampe che non hanno famiglia o hanno avuto un passato difficile.
Questione di morale? Noi possiamo solo dirvi che, qualunque sia la vostra idea, la cosa più importante è prendersi cura del piccolo con tutto l’amore possibile, crescendolo con tutto ciò che gli occorre e senza mai fargli mancare nulla.
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Quanto costano questi cuccioli
Dal momento che non si tratta di cagnolini facilmente reperibili nei rifugi, i cuccioli di Pomsky hanno un costo e chi ne vuole portare uno in casa deve mettere in conto una certa spesa. Considerate che la razza è nata negli Stati Uniti d’America ed è lì che si trova la gran parte degli allevamenti che se ne occupano. Lì il costo si aggira tra i 1.500 e i 5.000 dollari.
Anche in Europa è possibile trovare dei cuccioli di Pomsky, ma assicuratevi di controllare l’allevatore per capire se si tratta di un professionista serio. Seppur più “vicini”, anche i cagnolini provenienti da Paesi come la Spagna hanno un costo piuttosto alto: si parla di circa 1.000 – 2.000 euro (talvolta anche di più).