Crescere un cane calmo e rilassato: trucchi e consigli per un quattro zampe sereno
Che la vita di Fido sia sana ed equilibrata è una priorità. Crescere un cane calmo e rilassato è un obiettivo importante da perseguire. Ecco perché
Il nostro amico a quattro zampe ha un equilibrio psicofisico da mantenere esattamente come noi. Crescere un cane calmo e rilassato non è scontato, ma basta sapere quale approccio adottare per fare in modo che tutto fili liscio (o quasi).
Se il nostro adorato Fido è molto scontroso, morde, abbaia e/o non riesce a stare fermo nemmeno per un secondo, forse è il caso di fare qualcosa. E l’addestramento è quello che fa al caso nostro. Non dimentichiamo, infatti, che la fase di socializzazione è tra le più importanti: permette al cane di imparare come relazionarsi con il mondo esterno.
Uno sguardo di insieme
Sapere come crescere un cane tranquillo e calmo è un vantaggio per tutti gli attori in gioco. La convivenza, infatti, non rischia di essere dura solo fra bipedi, ma anche i nostri amici a quattro zampe hanno i loro bei caratterini.
Se abbiamo qualche problema a contenere al loro esuberanza, parlare con il proprio veterinario di fiducia – che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza – può essere un primo passo. Seguito subito dopo dall’ausilio di un etologo esperto in comportamento canino. A tal proposito, potrebbero essere utili dei corsi di addestramento per cuccioli: prima si comincia, meno lavoro ci sarà da fare. Per fortuna, però, possiamo ricorrere a una serie di rimedi.
Mantenere un tono di voce basso
Il primo consiglio che vi possiamo dare è quello di parlare a bassa voce. Rumori forti e improvvisi, urla e frastuoni non sono certo graditi a un essere vivente che ha un udito parecchio sviluppato. È per questa ragione che scappa quando sente i fuochi d’artificio o se passa un’ambulanza a sirene spiegate sotto casa.
Inoltre, i nostri amici a quattro zampe sono in grado di comprendere un numero limitato di parole e frasi; per l’interpretazione di tutto il resto si basano sul tono di voce e sul linguaggio non verbale. Nonostante il gap linguistico, inevitabile tra due specie così diverse, si sia ridotto in seguito a decenni di evoluzione a stretto contatto, ci sono e rimarranno delle difficoltà di comprensione.
Per evitarle a tutti i costi e non fare spazientire il nostro amico a quattro zampe, parliamo lentamente e con gentilezza quando ci rivolgiamo a Fido. Cerchiamo di farlo anche quando siamo nel suo raggio d’azione. In questo modo, non crederà che stiamo dando un comando e non si sentirà obbligato a obbedire. Utilizziamo anche dei segni lievi con le mani, gesti bruschi e rapidi non sono graditi tanto quanto le grida.
Non assecondiamo i momenti di eccitazione
Per crescere un cane calmo e rilassato l’ultima cosa da fare è assecondare i momenti di eccessiva eccitazione, quelli che possono far nascere ansia e nervosismo nel nostro amico a quattro zampe. Se il nostro adorato Fido è nervoso, infatti, la cosa peggiore da fare è esortarlo ad aumentare ancora la propria eccitazione.
Un esempio emblematico è il nostro ritorno a casa. Quello che il cane aspetta con ansia perché non vede l’ora di poterci riabbracciare dopo la nostra lunga giornata di lavoro. Il termine “ansia” non è casuale, perché la solitudine non è uno stato d’animo che i cani tollerano granché. Nei casi più gravi, si può arrivare a parlare di ansia da separazione, ed è un aspetto da prendere in considerazione in fase di adozione: portiamola a termine solo se siamo sicuri di avere abbastanza tempo da dedicare loro.
Quando apriamo la porta e Fido ci salta addosso e chiede tante coccole, se non ha un carattere equilibrato, non esageriamo nel manifestare troppa gioia. Attendiamo qualche minuto, magari attacchiamo il cappotto nell’appendiabiti e mettiamoci comodi, solo dopo diamo il via a una sessione di gioco/coccole.
Sì ai comportamenti positivi
I rinforzi positivi sono molto più efficaci dei rimproveri, gli etologi moderni ce lo insegnano. Ovviamente, però, un bocconcino succulento a mo’ di premio è bene che arrivi quando abbiamo appena assistito a un comportamento virtuoso. È in questi precisi momenti che Fido va premiato e lodato per aver fatto quello che gli abbiamo chiesto o semplicemente perché non ha assunto nessun atteggiamento errato.
Per fare un esempio, quando si sdraia tranquillo ai nostri piedi oppure all’interno della propria cuccia. Accarezziamolo dolcemente e parliamogli a bassa voce. Nessun ordine autoritario, né urla insomma: non farebbero altro che innervosirlo. In sostanza, sono molto più produttivi dei regali o un giocattolo nuovo accompagnato dalle coccole. Ma solo se si comporta bene, mi raccomando.
L’utilità del comando “fermo”
Un altro approccio da non sottovalutare è il comando “fermo”. È quello che in fase di addestramento gli insegnerà a rimanere tranquillo. Un esemplare educato è certamente più facile da gestire. E potremo avere una casa tranquilla e silenziosa. Non si arriva all’obiettivo dall’oggi al domani: si tratta di un processo graduale, in cui è necessaria una grande dose di pazienza e tanta coerenza per non confondere ancora di più la nostra piccola palla di pelo.
Ottenuto il risultato base, con la conferma della riprova in addestramento, possiamo provare a passare a uno step successivo, quello in aggiungiamo un po’ di carne al fuoco.
Cerchiamo di farlo restare fermo e seduto quando abbiamo ospiti che ci vengono a trovare a casa, oppure quando usciamo per fare la nostra passeggiata quotidiana. In questo modo, potremo creare delle associazioni e stabilire dei contesti in cui è richiesta calma e sangue freddo.
Una questione di fiducia
Per crescere un cane calmo e rilassato, è necessario che tra i soggetti si instauri un rapporto di fiducia reciproca. Anche se trattato per ultimo, è forse il più importante quando si costruisce un legame e si costruiscono le basi per una vita da passare assieme. Non è molto diverso da quello che avviene (o dovrebbe avvenire) tra umani.
Dobbiamo far in modo che il nostro cane si fidi di noi, più che di qualsiasi altra persona al mondo. Questo è ancora più importante se abbiamo adottato un cane traumatizzato, che si porta addosso la zavorra di un passato difficile (che noi possiamo solo immaginare). Raggiunto questo risultato, le sessioni di addestramento saranno molto più facili da portare a termine.