Come si diventa allevatori Enci, tutto quello che c’è da sapere
La salute e l'addestramento dei nostri pelosi è importante e va affidata a professionisti certificati, ma come si diventa allevatori Enci? Tutti i dettagli
Chi ama davvero gli animali e fare diventare la passione un lavoro deve farlo con cognizione di causa. Come si diventa allevatori Enci, quindi? Stiamo parlando, infatti, della massima autorità in Italia quando si parla di amici a quattro zampe.
L’acronimo sta per Ente nazionale cinofilia italiana ed è sinonimo di serietà e professionalità. Anche chi sta pensando di adottare un quadrupede è bene che si rivolga agli allevamenti certificati, a meno che non voglia salvare una delle vite costrette in un box un metro per un metro al canile.
Specializzarsi in una razza, fare in modo che nascano e crescano cuccioli forti e sani non può essere un progetto improvvisato. È importante, infatti, che la preparazione sia puntuale e dimostrabile. Non è solo una questione di senso di responsabilità, ma lo prevede anche la legge.
Enci, le cucciolate
Se si fa ciò che piace, non si lavora un solo giorno. Scegliere, quindi, una professione che ci appassioni è l’ideale per fare in modo di vivere un’esistenza il più possibile felice e appagante. Ma come si diventa allevatori Enci, così da fare in modo che ci sia anche una sacrosanta dose di professionalità? Questo è quello che cercheremo di scoprire oggi.
In questo modo oltretutto è più facile che si venga selezionati dai potenziali acquirenti. Sì, perché ormai le truffe – soprattutto sul web – sono all’ordine del giorno e le persone che non vogliono correre rischi si rivolgono ad allevamenti certificati e riconosciuti dall’Ente.
Sicuramente diventare un allevatore è un’ottima strada per lavorare con i cosiddetti animali d’affezione. Fido e Miao, infatti, non vengono più considerati meri strumenti – per fare la guardia o cacciare i topi, per esempio – già da diversi anni.
Ormai fanno parte della famiglia a tutti gli effetti e sono alla stessa stregua dei figli. Questo dipende soprattutto dal rapporto sempre più simbiotico che si crea tra bipede e quadrupede. In tal senso, è importante saper interpretare correttamente il linguaggio del cane e sapere come parlare al cane per farlo sentire protetto e al sicuro. Prima di intraprendere qualsiasi percorso, è bene conoscere i requisiti minimi previsti dalla legge.
Come diventare allevatori di cani
Quello di cui stiamo parlando, come accade nella maggior parte delle situazioni, non è un lavoro per tutti. Bisogna avere una certa predisposizione e soprattutto amare gli amici a quattro zampe, riuscire a instaurare un rapporto speciale con loro, dimostrare empatia. Questo è il primo requisito, senza il quale non è opportuno nemmeno prendere in considerazione l’eventualità.
Ovviamente questo non basta. È necessario acquisire una competenza tecnica specifica che garantisca di sapere agire nella maniera più corretta nei confronti di Fido. Fondamentale, infatti, è non danneggiarlo né dal punto di vista fisico, né sotto il profilo psicologico. Come si diventa allevatori Enci? Seguendo una determinata disciplina, frutto di anni di esperienza e di amore nei confronti degli animali.
Questa professione, nello specifico, è regolata dalla Legge 349 del 23 agosto 1993. Particolarmente importante per chi vuole fare questo nella vita è il comma 2. È qui infatti ch si traccia una linea di demarcazione netta fra chi è amatoriale e chi è un vero professionista.
Nel secondo gruppo rientrano coloro i quali svolgono l’attività in maniera tale per cui proventi siano prevalenti rispetto a quelli provenienti da altre attività. Gli allevatori di amici a quattro zampe vengono definiti professionisti quando possono essere inquadrati come imprenditori agricoli.
Invece, chi svolge l’attività a livello amatoriale non supera il limite delle cinque fattrici all’interno del proprio allevamento e dei 30 cuccioli nell’arco di un anno. Naturalmente, ognuno si specializza in una razza specifica, anche questo è sinonimo di serietà.
Poi, la norma in materia si riferisce al rispetto delle leggi previste da ogni singola Regione. Ovviamente, il territorio di competenza è quello all’interno del quale è ubicato l’allevamento. Inoltre bisogna rispettare le direttive in materia di selezione di razza e, naturalmente, le disposizioni dell’Ente nazionale cinofilia italiana.
Come diventare allevatori di cani Enci
Da diversi anni ormai, e dobbiamo esserne fieri, quella degli allevatori di cani è una professione riconosciuta e tutelata dal nostro ordinamento giuridico. Come già abbiamo accennato, la passione non basta per svolgere questo mestiere al meglio e, soprattutto, garantendo la salute di coloro i quali non possono essere visti come mera merce di scambio, ma in primo luogo come esseri viventi che meritano di essere tutelati sotto ogni punto di vista.
Di contro, però, un altro aspetto è bene sottolinearlo. Per diventare allevatori Enci, e non solo, il rispetto delle regole da solo non porta da nessuna parte. Bisogna saper dosare nella maniera più equilibrata possibile entrambe le componenti.
È importantissimo avere sempre presente che al primo posto bisogna che ci stiano i nostri amici a quattro zampe. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta di esseri senzienti che vanno tutelati e preservati sia nello spirito che nel corpo. Non si tratta di una precisazione sterile, perché purtroppo sono ancora troppi gli episodi di maltrattamento sugli animali che vengono registrati su tutto il territorio nazionale. Avvengono sia per la strada, sia nelle abitazioni privata che negli allevamenti definiti lager perché non esiste minimamente il concetto di amore e rispetto verso il prossimo.
Elenco degli allevatori Enci
Come si diventa allevatori Enci? Per essere certi che il proprio allevatore rispetti la legge e i nostri amici a quattro zampe, sul sito dell’Enci si trova la lista di tutti i professionisti riconosciuti e certificati. Se ci si affida a loro si ha la garanzia che tutto avvenga nel rispetto della normativa e del nostro amato Fido.
L’allevamento di cani, infatti, viene riconosciuto dall’Enci solo con il rilascio dell’affisso. Chi lo ottiene è identificabile. Altro non è, in parole povere, che un marchio di qualità. Ottenerlo non è facile né scontato, l’obiettivo si raggiunge solo dopo un determinato percorso.
Si prevede infatti la sottoscrizione del codice etico. Si deve dichiarare di non aver subito condanne o non essere stati sotto processo penale per reati che riguardano il maltrattamento o l’uccisione di animali. Insomma, si deve garantire di allevare e commerciare animali nel loro completo rispetto. Infine è importante anche non aver subito sospensioni dell’attività da parte delle Commissioni di Disciplina dell’Enci. Ci vogliono passione, senso di responsabilità, amore e serietà.