Come rimproverare il cane ed educarlo alla perfezione
Non è sbagliato rimproverare il cane, ma dobbiamo sapere come fare per non cadere nell'errore di innervosirlo o, ancora peggio, di umiliarlo senza ottenere alcun risultato
Quando Fido non si comporta bene ci si presenta dinanzi un problema piuttosto serio: come dobbiamo rimproverare il nostro cane? Partiamo da un presupposto essenziale: urla e punizioni non sono mai una buona idea!
L’educazione di un amico a quattro zampe non è una cosa da poco e, quando decidiamo di adottarne uno, dobbiamo mettere in contro che questa è una delle nostre più grandi responsabilità. Il cane non si comporta male perché vuole farci un dispetto, probabilmente non riceve i giusti insegnamenti e non lo trattiamo nel modo corretto.
Bisogna essere fermi ma non aggressivi e soprattutto è importante conoscere le giuste tecniche per educarlo con un approccio positivo, ma anche quali sono i tempi corretti che spesso sottovalutiamo. Scopriamo come rimproverare il cane nel modo giusto.
Indice
- Cosa succede quando sgridi un cane
- L’efficacia del rinforzo positivo
- Cosa non fare
- Come rimproverare il cane, molte persone ci hanno chiesto anche
Cosa succede quando sgridi un cane
Sgridare un cane vuol dire essenzialmente alzare la voce con lui, urlando e assumendo un atteggiamento aggressivo. Pensate che questo sia il giusto approccio per la sua educazione? Non è esattamente così.
Quando il cane – sia cucciolo che adulto – si ritrova dinanzi a un padroncino che si comporta con lui in questo modo, non facciamo altro che stimolarne delle reazioni negative. Si innervosisce, aumenta il suo stato di ansia e comincia a percepire nei nostri riguardi timore e paura. Fido non dovrebbe spaventarsi alla nostra vista, ma avere con noi un rapporto di fiducia e comprensione.
Lo stesso accade quando lo puniamo. Punizioni e umiliazioni, specialmente quelle fisiche, sono atti sbagliatissimi e non fanno altro che allontanarci da Fido. Come potrà mai fidarsi di noi se lo trattiamo in questo modo? Voi che tipo di reazione avreste se la persona che percepite come una guida, qualcuno a cui volete bene, improvvisamente si comportasse in questo modo con voi, provocando emozioni negative?
L’efficacia del rinforzo positivo
È proprio per tale ragione che si parla generalmente di tecniche di rinforzo positivo. Di base quando il nostro amico a quattro zampe assume comportamenti sbagliati come saltare addosso, tirare il guinzaglio, mordere gli oggetti e così via, significa che non ha imparato da noi a distinguere cosa sia giusto e cosa al contrario sia sbagliato. L’educazione è una nostra responsabilità, non dobbiamo mai dimenticarlo, pertanto non dobbiamo pensare che Fido faccia qualcosa semplicemente per dispetto oppure perché ci odia. Non è affatto così!
Il padroncino per un cane deve essere una guida e un punto di riferimento e sta a noi umani comprendere come comportarci con lui per garantirgli innanzitutto le giuste valvole di sfogo, poi anche per correggere i comportamenti sbagliati che, specialmente in tenera età, sono all’ordine del giorno.
Il rinforzo positivo prevede la ricompensa – che può essere cibo o gioco o anche una coccola – ogni volta che il cane fa qualcosa di “giusto”. Se ad esempio il nostro cane morde la nostra scarpa, dobbiamo innanzitutto dirgli un “No!” secco e deciso e, nel momento in cui smette, fargli capire che ha fatto qualcosa di buono ricompensandolo. Pensiamo al cane che tira il guinzaglio, altro esempio piuttosto comune. In questo caso possiamo adottare una sorta di rinforzo “negativo”: non tiriamo a nostra volta ma disincentiviamo questo comportamento restando immobili e indifferenti. Sarà lui stesso a smettere quando capirà che la passeggiata in questo modo non può proseguire. A quel punto, quando avrà smesso di tirare e tornerà verso di noi, possiamo premiarlo con una carezza o un biscottino. Ed ecco che torna il rinforzo positivo!
Spesso i comportamenti “sbagliati” di un cane sono semplicemente frutto della sua inesperienza, altre volte di una mancanza. Se Fido non gioca abbastanza e non sfoga le sue energie, se il cucciolo non ha a disposizione giocattoli da mordere e in generale quando i cani si annoiano e conducono una vita priva di stimoli, ecco che emergono comportamenti distruttivi e che non fanno bene alla convivenza. Ma torniamo al punto di partenza: è sempre e comunque una nostra responsabilità!
Va da sé che questi sono pochi e semplici esempi ma la casistica può essere ben più ampia. Se non vi sentite abbastanza pronti per affrontare tutto questo, non esitate a rivolgervi a un professionista che saprà guidarvi in questo delicato quanto soddisfacente percorso insegnandovi tutte le tecniche da utilizzare per assicurarvi che il cane impari ma al contempo per preservare il vostro splendido rapporto. Anzi per rafforzarlo, cosa ancor più importante.
Cosa non fare
Sembra qualcosa di scontato, ma vale la pena ripeterlo. Rimproverare il cane non vuol dire punirlo né umiliarlo. Significa essere autorevoli ma mai autoritari, agire nelle giuste tempistiche e insegnargli quali sono i comportamenti corretti mediante ricompense. Soltanto in questo modo possiamo assicurarci che sia felice e che si fidi di noi. Deve imparare ma associando all’insegnamento e alla correzione delle sensazioni positive, mai negative.
Creare nel quattro zampe ansia, nervosismo, stress può sfociare in comportamenti aggressivi e distruttivi e può ledere profondamente la nostra relazione con Fido.
Come rimproverare il cane, molte persone ci hanno chiesto anche:
Cosa innervosisce i cani?
I cani sono animali sensibili che percepiscono con molta facilità anche un solo briciolo di ansia e stress. Sono creature che hanno bisogno di certezze, che devono fidarsi del proprio padroncino e sentirsi al sicuro con lui. Non possiamo deluderli!
Ci sono situazioni che, purtroppo, mettono a dura prova i loro nervi ma anche in quel caso dobbiamo essere noi a rendere certe esperienze positive. Pensiamo ai grandi cambiamenti come un trasloco e quindi un cambio di casa, o ancora alle visite dal veterinario o alle situazioni in cui si ritrovano a fronteggiare grande confusione, rumori. A volte anche il contatto con nuove persone o con animali che non hanno mai incontrato prima può causare molto stress e nervosismo in un cane.
Perché non bisogna accarezzare i cani sulla testa?
I cani non sono “giocattoli” e dobbiamo sempre tener conto del fatto che hanno un linguaggio del corpo ben preciso, spesso differente dal nostro. La nostra postura o il modo di gesticolare, oltre al semplice tono di voce, possono scatenare in lui sensazioni spiacevoli anche quando, ad esempio, ingenuamente lo accarezziamo in un modo che a noi sembra tenerissimo. Toccare la testa di un cane – specialmente di un cane che non conosciamo – vuol dire avvicinarsi a lui “imponendo” la nostra presenza “dominante”, almeno seguendo il mero linguaggio del corpo. A prescindere dall’affetto che mettiamo in questo gesto, ricordiamo di rispettare la sua percezione del mondo e delle persone e anche il grado di confidenza che ha con noi.