Rianimare un cucciolo di cane: come agire in caso d’emergenza?
Come rianimare un cucciolo di cane: manovre e consigli più adatti per salvare l'esistenza di un piccolo appena nato e in evidente difficoltà
Gli amanti dei cani devono sempre aggiornarsi e farsi trovare pronti per ogni evenienza, come rianimare un cucciolo di cane in difficoltà.
Possono essere tantissime le cause che portano a tentare una manovra di rianimazione: magari un tenero esserino appena nato che fatica a respirare oppure che necessita di un massaggio cardiaco.
Anche se, ovviamente, non siamo dei veterinari esperti, proviamo ad avere sangue freddo e a non farci prendere dal panico. E scopriamo insieme le manovre da mettere in atto.
Osservazione e analisi della situazione generale
Può essere molto triste da dire, ma il rischio di morte dei cuccioli è alto alla nascita, in particolare se la madre è molto giovane e inesperta e non sa come interagire con i suoi piccoli appena nati.
Può capitare dunque quando nascono i cuccioli di cane la nostra wonder dog non sia in realtà in grado di intervenire per farli respirare liberandoli dai liquidi e dal sacco amniotico. In questo caso noi amici umani abbiamo il dovere non solo di sapere come far partorire un cane in casa, ma anche come soccorrere i cuccioli.
Noi bipedi dobbiamo, in sostanza, fare le veci della madre prendendo in mano la situazione, magari con la supervisione a distanza del veterinario che potrà spiegare come rianimare un cucciolo di cane, riportandolo in vita.
Per prima cosa è importante osservare la reazione del piccolo stesso al momento del parto, in particolare se non si muove o piange una volta nato. Altrettanto importante è vedere se apre la bocca ma non emette verso, segno della presenza di liquido nelle vie aeree che gli impedisce di respirare.
Nonostante la situazione possa sembrare impossibile da affrontare è bene agire in modo tempestivo concentrando l’attenzione proprio sulle vie respiratorie. Ciò deve valere anche se c’è una scarsa o quasi assente reazione da parte del cucciolo. Anzi, a maggior ragione è bene muoversi rapidamente per capire se vi è il passaggio d’aria o meno.
L’operazione è delicatissima, ma per quanto elaborato possa sembrare salvare un cucciolo non è impossibile. Non bisogna demordere ma proseguire e tentare per sollecitare una risposta vitale, assicurando così un esito positivo per tutta l’operazione e per la salvezza dello stesso piccolo.
Mortalità cucciolo alla nascita: segnali e cause
Argomento molto delicato e non sempre affrontato ma la mortalità dei cuccioli possiede un’incidenza importante, con percentuali che possono raggiungere anche il 35%. La tipologia di parto è identificabile tre le cause principali di morte alla nascita, in particolare se podalico con maggiori possibilità di subire danni al muso.
Possono incidere anche le tempistiche del parto stesso, in particolare se troppo dilatate nel tempo, oltre all’inesperienza della madre data dalla giovane età, ma anche eventuali complicazioni della gravidanza del cane e lo stesso parto, con stress fetale o un numero eccessivo di cuccioli al momento della nascita.
Tra le cause più comuni di mortalità dei cuccioli di cane (e dunque tra i motivi che ci portano a cercare di intervenire), troviamo:
- Stato di salute della puerpera (debilitazione fisica generale anche legata a un’alimentazione scorretta);
- Patologie placentari;
- Problematiche dell’apparato riproduttivo;
- Ritardi nell’espulsione dei cuccioli;
- Oppressione respiratoria data dalla placenta e dal liquido amniotico;
- Assunzione di farmaci (e persino di anestesie) durante il parto.
I sintomi pre-parto del cucciolo in difficoltà spesso sono assenti, se non legati alla salute della futura madre o sondati attraverso esami specifici come un’ecografia. I segnali più evidenti sono dati proprio dall’assenza di reazione e respirazione al momento della nascita, per una concatenazione di fattori e di cause.
Trovarsi pronti è importante, in particolare è essenziale sapere come rianimare un cucciolo di cane specialmente se il parto avviene in casa. Osservando la motilità del piccolo, se cerca il seno materno, se mostra una buona agilità e vitalità, misurando al contempo la sua temperatura corporea.
Liberazione delle vie respiratorie del cucciolo di cane
Al momento della nascita qualche cucciolo può apparire meno reattivo e mostrare difficoltà respiratorie, per questo è bene valutare la gravità della situazione.
La tempestività è tutto, mentre il veterinario verrà contattato da un familiare per un supporto guidato il cucciolo andrà asciugato con carta e asciugamani, girandolo delicatamente a testa in giù così che il liquido possa defluire almeno in parte, da bocca, naso e polmoni.
Bisogna poi avere cura di massaggiare delicatamente il torace pulendolo al contempo, così da attivare la respirazione. Se la condizione prosegue è meglio procedere aspirando il liquido dalla bocca inserendo una siringa a bulbo oppure con una peretta da clistere avendo cura di svuotarla dall’aria prima di introdurla nel naso o in bocca.
In questo modo potrà raggiungere l’inizio della gola per raccogliere il liquido presente, cercando di catturalo dai polmoni. L’operazione dovrà essere ripetuta anche con le vie nasali fino a quando non sarà più presente liquido, spremendo quello raccolto dalla siringa fuori dal corpo del piccolo.
La respirazione assistita per rianimare il cucciolo di cane
Dopo aver liberato le vie respiratorie del cane bisogna passare alla respirazione assistita, soffiando delicatamente nella bocca del piccolo. Attenzione: per rianimare il cucciolo di cane non dobbiamo metterci foga, ma agire con delicatezza e per beevi periodi, con piccoli soffi per non danneggiare i polmoni del cucciolo.
Occorrerà poi proseguire nell’operazione fino a quando non si avrà una reazione da parte dello stesso, monitorando la sua respirazione e i battiti del cuore. Nei casi più estremi si può scuotere delicatamente il cucciolo avvolgendolo in un asciugamano e rivolgendo il capo verso il basso.
Ricordiamoci di sostenere la piccola testa tra le dita e di muovere lentamente il cucciolo dall’alto al basso per eliminare il liquido presente, continuando anche a massaggiare il torace per riattivare la circolazione e la respirazione.
Respirazione del cucciolo e vie aeree
La respirazione è un’azione che il piccolo mette in atto alla nascita, una volta abbandonato il ventre materno e il sacco amniotico, ma come abbiamo scoperto il tasso di mortalità può rivelarsi molto alto, per questo è importante agire e sapere come rianimare un cucciolo di cane.
In alcuni casi il piccolo potrebbe rimanere intrappolato all’interno del sacco amniotico per questo è bene intervenire tagliando lo stesso e liberandolo, recidendo anche il cordone ombelicale.
Per questa operazione è necessario farsi guidare dal veterinario, anche chiamandolo al telefono. Sarà lui a spiegare come fare, magari invitandovi a usare un morsetto o un filo di seta tra il ventre del piccolo e il taglio da praticare.
Effettuando un nodo ben saldo, tagliando, eliminando le parti in eccesso e permettendo al morsetto o al nodo di bloccare il sangue per la coagulazione della ferita, riusciremo a portare a termine l’operazione con successo.
Assicuriamoci che la mamma sia subito pronta a pulire il petto de piccolo con la lingua per attivare la respirazione. Se non si ha reazione, procediamo invece con le manovre che abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti. E se non funziona? Proviamo a praticare un massaggio cardiaco.
Massaggio cardiaco per rianimare il cucciolo di cane
Per praticare un massaggio cardiaco d’urgenza, basta appoggiare le dita sul petto per intercettare il battito. Se dovesse essere assente, è importante effettuare delle compressioni toraciche. Come?
Appoggiando pollice e indice intorno al petto del cucciolo, in corrispondenza dello spazio accanto al gomito del piccolo. In questa zona si trova il cuore, che dobbiamo comprimere con delicatezza ma velocemente svariate volte per riattivare il battito del muscolo più importante.
Se necessario la compressione andrà alternata con la respirazione artificiale, bloccando il muso con delicatezza all’interno della bocca. Ciò creerà una sorta di camera d’ossigeno. Contestualmente, dobbiamo immettere piccoli ma ripetuti soffi che possano raggiungere direttamente le vie respiratorie.
Un’operazione da proseguire per circa 15, massimo 20 secondi e da alternare con delle compressioni delicate del torace, ma costanti. Appena il cuore riprenderà vita andrà messa in atto una stimolazione fisica attraverso massaggi del corpo effettuati con un asciugamano.
Per farlo occorre strofinare il piccolo con lo stesso, muovendo il corpo con cura da mano a mano, sollevandolo per la collottola e alternando il tutto con alcune inalazioni d’aria. Questi gesti sono da ripetere nel tempo per almeno venti minuti così da stabilizzare il tutto, sia il battito che la respirazione.
Osservazione del cucciolo post salvataggio
Dopo il parto i piccoli andranno osservati e monitorati per alcuni giorni, in particolare se si è resa necessaria un’operazione di rianimazione cardio-respiratoria. Per questo è bene coinvolgere il veterinario che potrà visitarli con cura direttamente sul posto o, se necessario, farli trasportare in studio.
L’esperto potrà valutare la condizione fisica dei piccoli, in particolare di quelli più delicati suggerendo rimedi e cure specifiche. Una volta rientrati a casa andranno accuditi al caldo di una coperta oppure con il supporto di una borsa dell’acqua calda, eventualmente di una coperta elettrica o di una più tecnica lampada riscaldante.
La cuccia e l’ambiente dovranno risultare protetti da spifferi e isolati dalle correnti, per il bene dei cuccioli e della loro salute. Anche la madre andrà supportata in particolare se del tutto inesperta in fatto di cuccioli, e magari con un quantitativo di latte non sufficienza per nutrirli tutti.
Ogni azione e decisione andranno sempre prese con il supporto del veterinario che potrà monitorare il tutto da lontano intervenendo se necessario. Un parto in casa è un’operazione molto emozionante ma richiede le giuste competenze e il materiale medico più adatto.
In particolare per intervenire in condizioni di stress e pericolo materno o dei cuccioli, come appunto la rianimazione degli stessi. Per questo è importante prenotare per tempo una degenza in clinica, in concomitanza con la data del parto, così che la madre possa ricevere l’assistenza più adatta.
Parto in casa, pro e contro
Come anticipato il parto casalingo della cagnolina di affezione è un evento che emoziona e riempie di gioia, ma non è una situazione da prendere alla leggera. Per quanto un cane femmina possa risultare autonomatico avrà sempre bisogno di un supporto veterinario di base, in particolare se dovessero presentarsi problematiche.
Sia durante il parto che dopo durante la fase dell’allattamento e delle cure, una cagnolina troppo giovane potrebbe non essere in grado di accudire i suoi piccoli. La gravidanza inoltre implica una serie di decisioni e responsabilità importanti, il proprietario dovrà agire in modo da assicurare un futuro alla stessa cucciolata.
Un parto casalingo potrebbe risultare un’idea vincente per chi gestisce un allevamento in modo ufficiale e ha esperienza in merito. La natura da sempre mette gli animali nella condizione di poter affrontare con successo ogni evenienza in particolare il parto, cani compresi.
Ma in alcune situazioni è necessario che il proprietario si renda disponibile e pronto a intervenire per supportare il benessere del proprio cane femmina e dei suoi cuccioli. Per questo potrebbe risultare utile imparare i rudimenti del primo intervento e sapere nel dettaglio come rianimare un cucciolo di cane.