Colpevoli del maltrattamento del cane di Siracusa condannati: per la LAV la pena è ridicola

Secondo la LAV la pena data dai giudici ai colpevoli del maltrattamento del cane di Siracusa, condannati per le torture fatte a Ercole, è ridicola. Il tribunale li ha messi solo alla prova per quattro mesi, obbligandoli a pagare 500 euro. E pensare che quello che hanno fatto al povero Ercole è inenarrabile, davvero terrificante. La pena doveva essere più severa.

Le persone individuate come colpevoli delle torture a Ercole lo avevano incatenato così forte da causargli delle ferite profonde. Lo avevano abbandonato tra i suoi stessi escrementi. Nessuno si prendeva cura di loro. Per fortuna i volontari della sede locale della LAV, la Lega AntiVivisezione, lo ha recuperato appena in tempo a Siracusa. Era marzo del 2023 e lentamente Ercole ha cominciato a vivere una vita degna di questo nome. Dopo la denuncia della LAV, il Tribunale di Siracusa ha ammesso gli indagati alla messa alla prova per 4 mesi. Obbligandoli a pagare 500 euro.

“È una pena ridicola per chi ha commesso un atto di puro sadismo nei confronti di un animale che non è morto tra atroci sofferenze solo grazie all’intervento dei volontari. E che porta ancora profonde cicatrici sia nel corpo che nella psiche per il dolore e il trauma che ha subito“. Questo il commento dell’associazione. “Nonostante la nostra opposizione alla concessione della messa alla prova tramite deposito di una memoria, hanno ancora concesso questa modalità di estinzione del reato. Modalità che non dovrebbe essere prevista per i reati contro esseri viventi, il cui valore viene svilito al pari di meri oggetti. Ci auguriamo che venga finalmente esclusa questa possibilità. Come sarebbe già previsto nella proposta di legge che deve essere esaminata e approvata dalla Commissione Giustizia della Camera“.

I colpevoli del maltrattamento al cane Ercole di Siracusa, secondo gli animalisti della LAV, meritavano una pena maggiore. Così non c’è giustizia. Verso le persone violente abbiamo bisogno di interventi più decisi. Per questo la LAV ha lanciato una petizione online indirizzata a parlamentari di Camera e Senato e al ministro della Giustizia. Serve una nuova normativa con pene certe e severe.