Coccidiodomicosi del cane: cause, sintomi, trattamento
La coccidioidomicosi del cane, altrimenti conosciuta come febbre della valle, è causata da un fungo; ma come possiamo riconoscerla e curarla?
La coccidiodomicosi del cane è una malattia causata dal fungo di Coccidioides, che si trova principalmente negli Stati Uniti sudoccidentali.
Può causare diversi sintomi, e non sempre sono facilmente individuabili. Nei casi più gravi può provocare convulsioni e ciecità. Ecco allora che una diagnosi corretta e tempestiva può fare la differenza.
Le cause
L’organismo responsabile della coccidiodomicosi del cane cresce di diversi centimetri nel terreno e può sopravvivere alle alte temperature delle regioni desertiche.
Durante la stagione delle piogge, può tornare in superficie, permettendo alle spore infettive di diffondersi con il vento. Ecco allora che può diventare una minaccia per il nostro amico a quattro zampe.
Questa malattia infatti si manifesta dopo l’inalazione delle spore dei funghi. In un cane sensibile, anche una quantità inferiore a dieci spore può provocare il contagio.
I sintomi
I primi segni di coccidiodomicosi del cane comprendono febbre, letargia, mancanza di appetito, tosse e dolori articolari. Il nostro sfortunato amico può sviluppare zoppia e debolezza, nonché algie alla schiena e al collo. Nei casi più gravi, se si diffonde in tutto il corpo (diventando sistemico), il cane può sviluppare convulsioni o cecità.
Se si diffonde ad altre parti del corpo, verranno intaccati i tessuti degli organi coinvolti. I linfonodi possono essere ingranditi; potrebbe esserci una disfunzione del sistema nervoso. Gli occhi possono infiammarsi, causando problemi di vista. Infine, la pelle può sviluppare piaghe.
La maggior parte degli esemplari a cui viene diagnosticata questa patologia è in genere giovane, forse perché in tenera età si tende a essere più attivi e a vivere più spesso all’aria aperta. I quadrupedi che scavano nella terra o che si ritrovano nel bel mezzo di una tempesta di vento (e di polvere) sono a rischio contagio.
La diagnosi
La diagnosi di coccidiodomicosi del cane può essere difficile perché i sintomi sono generici e facilmente scambiati per altro.
I raggi X possono dimostrare lesioni polmonari e non solo, contribuendo alla possibile individuazione della malattia. Inoltre sarà necessario scovare eventuali anticorpi presenti nel sangue e fare una biopsia.
Il trattamento
La maggior parte dei casi di coccidiodomicosi del cane viene curata a casa piuttosto che in ospedale. Questa è una malattia molto grave che richiede un trattamento a lungo termine, per molti ciò significa un trattamento per almeno un anno.
Esistono diversi farmaci somministrabili per via orale che il nostro veterinario di fiducia può prescrivere per la cura di questa malattia.
Il follow-up richiesto
La coccidiodomicosi del cane richiede ripetute misurazioni degli anticorpi nel sangue. In genere viene fatto un controllo ogni tre/quattro mesi. Si può anche raccomandare un monitoraggio regolare della funzionalità renale ed epatica. Se necessario, possono essere prescritti soppressori della tosse.
Potrebbe essere utile approfondire, rispetto a quanto appena detto, i sintomi e le cure dell’insufficienza epatica nel cane. Sfortunatamente, le recidive sono comuni. Il recupero complessivo totale si aggira ottorno al 60% e il 90%.
L’Arizona è un’area a rischio
La coccidiodomicosi del cane non è molto comune, se non in determinate aree degli Stati Uniti. Uno Stato in cui questa malattia è particolarmente diffusa è l’Arizona. Un’area desertica in cui il fungo responsabile del contagio cresce e si diffonde con facilità.
Possono verificarsi anche infezioni asintomatiche: i cani esposti alla febbre della valle infatti possono sviluppare delle immunità senza sperimentare i segni di una malattia conclamata.