Coagulazione intravascolare disseminata nel cane: cosa bisogna sapere
La coagulazione intravascolare disseminata nel cane è una patologia piuttosto comune e anche molto grave: di che si tratta e cosa dobbiamo fare
Sebbene abbia un nome parecchio complicato (e che forse non avete mai sentito prima) la coagulazione intravascolare disseminata nel cane è una patologia piuttosto comune che colpisce anche i gatti.
Questa particolare malattia è conosciuta anche come coagulopatia da consumo o sindrome da defibrinazione, ma generalmente viene abbreviata con l’acronimo DIC (dalla lingua inglese) i CID (in italiano).
La CID non è di per sé una malattia che sorge spontaneamente nei nostri amici a quattro zampe, piuttosto la conseguenza di altre patologie. Un imprevisto parecchio pericoloso!
Si verifica quando il sangue di Fido non coagula soltanto nella zona interessata da una lezione o una ferita ma in maniera più ampia.
Ciò si traduce nella formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni che a lungo andare formano dei microtrombi che li ostruiscono. La conseguenza diretta è un eccessivo consumo di proteine e piastrine per fronteggiare la formazione di tali coaguli.
In definitiva un cane con coagulazione intravascolare disseminata non ha un flusso di sangue regolare.
Coagulazione intravascolare disseminata nel cane: cause
Come sempre è grazie alla ricerca in campo veterinario che oggi siamo in grado di fronteggiare e innanzi tutto diagnosticare malattie gravi come la CID.
In particolare gli studi più accreditati hanno evidenziato che la coagulazione intravascolare disseminata non dipende da fattori come la razza, il sesso o l’età del cane.
Le ricerche hanno anche concluso che questa particolare malattia si verifica più spesso nei cani mentre è più rara nei gatti.
Abbiamo anticipato prima che la CID non è una malattia spontanea, piuttosto la conseguenza o la complicanza di altre patologie.
Le cause sono molto diverse tra loro, si va dalle malattie cardiache a quelle epatiche, dai tumori alle malattie infiammatorie intestinali, fino a patologie come la piroplasmosi (provocata da parassiti), il colpo di calore o traumi.
Un’altra causa di coagulazione intravascolare disseminata nel cane è la cosiddetta trombocitopenia immuno-mediata, una patologia autoimmune caratterizzata dalla carenza di piastrine e dalla propensione a sviluppare petecchie ed emorragie potenzialmente anche letali.
La CID può essere, inoltre, la conseguenza di altre condizioni cliniche come ipossia, cioè un livello troppo basso di ossigeno nel sangue e nei tessuti, avvelenamento e quindi accumulo di sostanze tossiche derivate da batteri, vegetali o animali che si accumulano nel sangue.
Sintomi di CID nel cane
In caso di coagulazione intravascolare disseminata nel cane i sintomi sono principalmente quelli della trombosi, quindi la pelle si arrossa, diventa di un anomalo colorito scuro-brunastro e in più la zona interessata diventa molto calda.
In più quando la situazione si aggrava e i trombi sono ormai diffusi possono insorgere anche i sintomi legati all’embolia polmonare, che non è altro che un infarto del polmone.
L’evoluzione della coagulazione intravascolare disseminata nel cane è imprevedibile e la situazione può peggiorare molto rapidamente nell’arco di pochissime ore.
Per questo dobbiamo fare davvero molta attenzione ai sintomi di Fido e osservarlo a fondo per individuare la presenza di qualsiasi anomalia da trombosi.
Un intervento troppo lento potrebbe portare in breve tempo alla disfunzione degli organi interni, nei casi più gravi anche a emolisi intravascolare o a un eccessivo sanguinamento in caso di traumi o interventi chirurgici.
CID silente o fulminante
Soltanto il veterinario può effettuare una diagnosi precisa di coagulazione intravascolare disseminata nel cane perché occorrono esami del sangue specifici.
Questa particolare malattia può comparire in due diverse forme, una silente e l’altra acuta o fulminante e si diagnosticano in modo diverso.
Nel caso di CID silente (o subclinica) il cane non ha delle emorragie spontanee e la malattia è visibile soltanto osservando le alterazioni dei valori negli esami del sangue.
Questo tipo di CID è più comune nei gatti e si manifesta in presenza di malattie croniche o tumori in stadio avanzato.
Quando parliamo di CID acuta o fulminante, invece, ci riferiamo principalmente ai cani colpiti da malattie come il colpo di calore, l’elettrocuzione o la pancreatite acuta.
In questo caso non solo Fido presenta un sanguinamento anomalo delle mucose e delle vere e proprie emorragie, ma anche petecchie ed ecchimosi sulla pelle e disfunzioni organiche multiple.
Coagulazione intravascolare disseminata nel cane: diagnosi
Alla luce di ciò che abbiamo visto, per diagnosticare la coagulazione intravascolare disseminata nel cane non basta di certo fermarsi ad osservare eventuali emorragie o perdite anomale di sangue.
Il veterinario ha bisogno di effettuare degli esami del sangue specifici per individuare tutte le possibili alterazioni dei valori:
- Anemia emolitica (bassa concentrazione di emoglobina nel sangue);
- Emoglobinemia (abnorme presenza di emoglobina libera nel plasma);
- Emoglobinuria (presenza di emoglobina nelle urine);
- Schistociti (frammenti di globuli rossi);
- Trombocitopenia (quantità di piastrine inferiore a 150.000/mm cubi);
- Neutrofilia (aumento dei neutrofili, globuli bianchi che combattono le infezioni).
In fase di diagnosi il veterinario deve anche verificare l’eventuale presenza di anomalie dell’emostasi, ovvero quell’insieme di processi che permette di mantenere il sangue allo fluido nei vasi sani e indurre la formazione del coagulo emostatico in quelli danneggiati.
Tra le anomalie dell’emostasi troviamo:
- Trombocitopenia;
- Prolungamento del tempo di protrombina o PT;
- Prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata o APTT;
- Diminuzione del fibrinogeno;
- Aumento dei FDP;
- Riduzione di AT III.
Non disperate se leggendo tutte queste strane parole e sigle vi sentite un po’ confusi, non essendo medici non ci è dato conoscere tutta la terminologia specifica del campo!
Ciò al contempo, però, ci fa capire quanto sia importante l’intervento del veterinario in caso di malattie particolari e gravi come la coagulazione intravascolare disseminata.
Trattamento della CID nel cane
Soltanto dopo aver effettuato tutti gli esami di sangue e delle urine e dopo aver analizzato i sintomi di Fido il veterinario può stabilire il trattamento giusto per la CID.
O meglio non esiste una vera e propria terapia per la coagulazione intravasale disseminata nel cane, piuttosto il medico deve eliminare le malattie e i disturbi che la provocano.
Ciò purtroppo non è sempre possibile ma in linea generale si procede con un trattamento a base di eparina, sostanza anticoagulante presente naturalmente nel fegato e nei polmoni, e ossigeno, dato che il sangue e gli organi ne sono carenti.
L’eparina è stata usata storicamente per trattare la CID negli esseri umani prima che nei cani, ma c’è chi sostiene che non sia del tutto utile.
Una buona parte di veterinari la utilizza e i dati dimostrano che la somministrazione di eparina in moltissimi casi migliora le condizioni di salute del paziente e aumenta le possibilità di sopravvivenza.
Il veterinario può anche programmare delle trasfusioni di sangue e, contestualmente, ridurre drasticamente l’attività fisica e il movimento perché Fido alla minima lesione potrebbe andare in emorragia.
La vera sfida nel trattamento della CID nel cane è evitare le numerose complicazioni che questa malattia può comportare.
Perciò il veterinario deve mantenere un buon livello di ossigenazione (ad esempio mediante maschera di ossigeno, gabbia o catetere nasofaringeo), correggere l’acidosi, eliminare le aritmie cardiache e prevenire le infezioni batteriche secondarie.
Nei casi più gravi, purtroppo, la coagulazione intravascolare disseminata nel cane non può essere curata e il cane, nonostante le terapie, muore per disfunzione renale oppure polmonare.