Cibi con carboidrati per il cane: elenco completo e dettagliato
In una dieta valida è importante includere cibi con carboidrati per il cane, una scelta importante da affrontare con la giusta consapevolezza.
I carboidrati, come le proteine, i sali minerali e i grassi rivestono un ruolo utile nella vita del quadrupede, assicurandogli un ricarico di energia e principi nutritivi fondamentali.
Ma da sempre sono al centro di discussioni e dibattiti inerenti l’importanza della loro presenza nella dieta del cane, che sia di produzione o casalinga.
Esistono vere e proprie fazioni tra chi sostiene l’importanza di questi ingredienti e chi li considera dannosi per la salute di Fido.
Ma scopriamo insieme il loro ruolo all’interno della dieta realizzata con ricette casalinghe o nei prodotti della grande distribuzione, le percentuali concesse per un benessere quotidiano.
L’importanza o meno di includere cibi con carboidrati per il cane, ripercorrendo al contrario la genesi di questo adorabile amico di affezione.
Cane e lupo, un percorso comune
I detrattori della presenza dei carboidrati nella dieta del cane rimandano alle origini dello stesso, a quella discendenza dal lupo quale animale carnivoro per eccellenza.
Un progenitore che ha sempre concentrato le sue attenzioni sulla cattura di prede di vario formato, sposando così un’alimentazione proteica anche se diversificata.
Sia per formato, grazie al supporto del branco in grado di consentire la cattura di prede di stazza importante; che per tipologia preferendo animali erbivori ma anche roditori ed escrementi.
Il lupo recupera tutte le proprietà nutritive dalle stesse prede iniziando a cibarsi della carne riguardante il punto di attacco, per poi passare ai muscoli, organi e ossa.
Del tutto assenti o quasi i carboidrati, che il lupo non poteva consumare direttamente ma assorbiva attraverso l’alimentazione delle prede stesse, magari cibandosi del contenuto del loro stomaco.
Con l’avvento dei primi accampamenti e delle migrazioni il lupo ha imparato a conoscere a distanza l’uomo, ricevendo dallo stesso scarti di tipo alimentare.
Oppure trafugando parti importanti delle loro riserve, a partire dai loro greggi o branchi di animali da lavoro o fattoria.
Una vicinanza non sempre positiva ma che con il tempo ha permesso la creazione di un legame sempre più stretto, fino alla trasformazione dell’animale attraverso la domesticazione.
Il lupo gradualmente si è trasformato in cane da guardia, ricevendo in cambio la sicurezza di un pasto fisso con ingredienti sempre differenti, compresi i carboidrati.
La necessità di cercare cibo con il tempo ha modificato le abitudini del lupo, modificando fisicamente anche il suo apparato digerente.
Una trasformazione che gli ha permesso l’assunzione di ingredienti vari, oltre alle proteine, ma anche la possibilità di digerirli e assimilare le proprietà nutritive.
Una modifica molto lenta avvenuta generazione dopo generazione, una conseguenza diretta della domesticazione e anche dell’offerta alimentare.
Gli uomini spesso avevano accesso a una dieta molto povera di proteine ma ricca di prodotti di largo consumo come pane, semi e pasta.
Una dieta che è diventata parte attiva del menu del cane e che ancora oggi trova posto nella produzione alimentare di tipo industriale.
Carboidrati, pro e contro
In commercio sono presenti molti prodotti pronti e cibi con carboidrati per il cane, parte integrante della produzione alimentare per il quadrupede di affezione.
Come anticipato la loro presenza spesso scatena reazioni differenti tra sostenitori e detrattori, tutti alla ricerca della dieta più adatta per Fido.
L’argomento è molto complesso ma come sempre la verità sta nel mezzo, perché i carboidrati possono svolgere un ruolo nutritivo utile.
Per questo è bene non demonizzarli completamente ma al contempo neppure abusare della loro presenza, la consapevolezza deve guidare nell’acquisto del prodotto migliore per il cane di casa.
I carboidrati sono una presenza fissa all’interno dell’alimentazione di produzione e nel pet-food industriale, per via del costo molto economico rispetto agli ingredienti di natura proteica.
Il prezzo spesso è legato alla tipologia di lavorazione impiegata per la produzione dei singoli ingredienti.
La presenza dei carboidrati si traduce in realtà nella presenza di zuccheri e amidi che hanno sicuramente il compito di fornire energia al cane.
Ma l’adattabilità dello stesso ai pasti che gli vengono proposti non deve far dimenticare la sua incredibile capacità nel ricavare energia da una fonte migliore quali proteine e grassi.
La capacità di sintetizzare amminoacidi e grassi è fondamentale per il benessere del cane, gli garantisce energia e benessere al posto del glucosio.
Come anticipato la verità sull’utilizzo sta nel mezzo, è importante imparare a riconoscere quali i prodotti migliori per Fido.
Preferendo quelli maggiormente digeribili e assimilabili dal suo corpo, a fronte di quantitativi calibrati e adeguati al suo benessere.
Secondo alcuni esperti i cani possono digerire giornalmente un quantitativo di carboidrati di circa 10 grammi per peso, un dosaggio che è bene non superare.
Per non creare disagio fisico e intestinale al cane stesso, che potrebbe imbattersi nella formazione di gas e nella produzione di feci molli e diarrea.
La qualità prima di tutto, ma anche la capacità di affinare la scelta del miglior prodotto di produzione imparando a leggere l’etichetta nel dettaglio.
In questo modo sarà possibile offrire un pasto sano, equilibrato, altamente digeribile e sicuramente salutare.
Carboidrati, quali i migliori
I carboidrati si dividono in semplici e complessi, ovvero zuccheri veloci e zuccheri lenti. Hanno un punto comune, sono costituiti da molecole di carbonio note anche come glucosio, fruttosio, galattosio e mannosio.
I carboidrati semplici sono costituiti da molecole piccole note come monosaccaridi, o da uno o due zuccheri collegati insieme (disaccaridi).
I disaccaridi più noti sono il lattosio e il saccarosio, ed entrambi richiedono la presenza di un enzima necessario per la loro digestione.
Ma la loro struttura semplice li rende velocemente digeribili.
I carboidrati complessi si dividono in oligosaccaridi e polisaccaridi, ovvero di origine vegetale, quindi amido e cellulosa.
Come abbiamo visto però un eccesso non è funzionale al benessere del cane per questo si rende necessaria una corretta lettura dell’etichetta dei prodotti in commercio.
Per offrire un dosaggio equilibrato degli stessi o un impiego adeguato degli ingredienti nella cucina casalinga.
Tra i carboidrati maggiormente digeribili per Fido possiamo intercettare il riso, mentre il frumento, il mais, l’orzo, i cereali e le patate possono risultare più ostici.
La cottura è una valida alleata per il cane, maggiore sarà il tempo impiegato per cuocere questi prodotti migliore risulterà la loro digeribilità.
Per quanto riguarda i prodotti industriali sull’etichetta sarà molto facile intercettare alcune farine o ingredienti legati al mondo dei carboidrati, in particolare amidi e zuccheri.
Tra i più diffusi possiamo imbatterci nelle farine come quella di mais, di riso, di germe di grano ma anche grano intero macinato, oltre ad avena e farina di orzo.
Come anticipato il riso risulta il prodotto maggiormente digeribile anche grazie alla cottura prolungata.
Spesso abbinato ad altri ingredienti per un pasto equilibrato.
È un procedimento che si rende necessario vista l’assenza nel cane dell’amilasi salivare, presente nella bocca umana e in grado di agevolare la digestione dello stesso.
Questo procedimento nel cane è affidato al pancreas, per questo i quantitativi devono risultare equilibrati e non eccessivi.
Nei mangimi la farina di mais è spesso molto presente come quella di germe di grano, quest’ultima ricca di vitamina E. Il mais è un prodotto spesso al centro di diatribe e discussioni.
In molti sostengono non sia adatto perché in grado di favorire allergie, mentre le aziende lo utilizzano perché altamente digeribile e proteico.
Altro discorso per le fibre che in realtà non sono fonte di nutrimento per Fido e di difficile digestione, in grado di fermentare nell’intestino favorendo gas e feci molli.
Questo solitamente è il loro compito classico, ma non sono adatte per il cane perché non offrono benefici ed energia. Tra queste possiamo citare la crusca, la crusca di riso, la cellulosa.
Il loro utilizzo deve risultare minio giusto per assolvere al loro compito classico ovvero stimolare il transito intestinale ma solo se necessario.
Per questo è bene osservare che siano indicate anche sull’etichetta del cibo di produzione, senza superare una percentuale pari al 5%.
Glucosio e carboidrati
Il glucosio è presente nel corpo canino ed è fonte di energia e forza, in particolare per le cellule del fisico e del cervello.
Due sono gli ormoni che regolano i livelli di glucosio ovvero l’insulina e il glaucagone, in grado di attivare la neoglucogenesi ovvero il processo fisiologico che per l’assimilazione del glucosio.
Nonostante questa presenza alcuni carboidrati si rendono necessari per regolare i livelli di glucosio, in particolare quelli più semplici come l’amido.
Il loro utilizzo dovrebbe comunque risultare minimo per evitare sbalzi glicemici eccessivi, una presenza equilibrata e modulabile nell’arco della vita.
Ogni cane reagisce in modo differente ai carboidrati digerendoli e assimilandoli in modo personale.
Un percorso che varia anche con l’età, il cane anziano perde l’enzima utile a digerire il latte (lattasi) ma guadagna l’amilasi pancreatica per digerire l’amido.
Ma su questo ultimo processo può incidere anche la razza di appartenenza, alcuni non riesco a digerire l’amido come ad esempio quelli più simili al lupo come l’Husky siberiano.
Insieme a tutte quelle razze definite brachicefale.
In commercio i carboidrati si presentano sotto forma di crocchette da pet-food dove è molto alta la presenza di amido, cereali ma anche patate e legumi.
Per ovviare alla problematica di un sovra-dosaggio ci si deve affidare a un acquisto consapevole e di qualità elevata.
Un prodotto economico costa poco ma qualitativamente è scarso con una percentuale proteica molto bassa, ma con un’altra presenza di carboidrati.
Questo incide sul benessere del cane favorendo problemi digestivi e intestinali.
Per una buona scelta è preferibile rivolgere l’attenzione verso prodotti di alta qualità e dove la percentuale di carboidrati presenti non superi il 30%.
Alternando anche con il cibo umido dove i carboidrati sono quasi del tutto assenti.
Il discorso si può estendere all’alimentazione di tipo casalingo dove i carboidrati devo presenziare in quantità inferiore rispetto alle proteine.
Come sempre è bene non improvvisare chiedendo supporto al veterinario di fiducia.
Eccessi, sovradosaggio e divieti</h2
Come anticipato l’alimentazione del cane può contemplare la presenza di carboidrati ma in quantitativi equilibrati e salutari.
Un eccesso può causare molte problematiche nel tempo, ad esempio favorire l’artrite ma anche il cancro perché il glucosio, fonte energetica cellulare, può agevolare la crescita di forme maligne.
Anche il diabete dato da una produzione con consona di insuli; malattie cardiovascolari, problemi dentali e anche obesità.
Il quantitativo di carboidrati presenti deve limitarsi all’assunzione di prodotti consoni per la digestione canina, come quelli precedentemente elencati.
Tutto ciò che rientra nell’alimentazione umana è del tutto sconsigliato e pericoloso per il benessere del cane di affezione.
Nonostante possa risultare un gesto affettuoso o di facile risoluzione consegnare gli avanzi al cane è da considerarsi una scelta dannosa.
Vietati quindi la pasta, il pane, il latte, i dolci, i biscotti, le caramelle, le patate, lo zucchero, i gelati e tutto ciò che non rientra nel percorso alimentare di Fido.
Oltre ad alcune tipologie di frutta in grado di alzare i livelli di zucchero, quindi dolcificanti vari compreso il miele e gli alcolici.
O che alla lunga potrebbero anche favorire problematiche oltre che intolleranze alimentari.
Da i detrattori della presenza di carboidrati nella dieta di Fido c’è chi sostiene un’alimentazione prevalentemente crudista.
La famosa dieta BARF ovvero cibo crudo ma biologicamente in linea con le necessità fisiologiche del cane, un’alimentazione altamente proteica.
Prevalentemente un pasto BARF è costituito da un 60% di ossa con carne e muscolo, un 25% solo di carne e un 15% mix tra frutta, verdura, uova o interiora.
Il tutto ovviamente servito crudo, senza cottura. Una proposta che ricorda l’alimentazione naturale del progenitore del cane ovvero il lupo.
Sono del tutto assenti spezie, conservanti e naturalmente carboidrati per un’offerta del tutto naturale.
Ma bilanciare una dieta BARF non è facile e immediato, come abituare il cane a questo genere di proposta, non tutti i quadrupedi sono predisposti.
È un cammino lungo e che richiede comunque il supporto del veterinario che potrà indicare qual è il regime alimentare più utile per il benessere di Fido.
Una cosa è certa lo scontro tra i fan dei cibi con carboidrati per il cane e i detrattori non avrà mai fine, ma ciò che conta è la salute dell’amico di casa.
Un benessere che passa attraverso la proposta alimentare quotidiana.