Chiropratica per il cane: tutto ciò che c’è da sapere
Lombalgia, zoppie, paresi e paralisi: la chiropratica per il cane è un metodo di cura naturale ed estremamente efficace.
Riconosciuta legalmente in Italia solo nel 2008, è una delle discipline olistiche più diffuse al mondo. Ma vediamo in cosa consiste.
Le origini
Le mani hanno grandi poteri curativi: lo sa bene Daniel David Palmer quando nel 1895 fonda la chiropratica.
Il metodo si basa su un concetto semplice: i problemi alla colonna vertebrale possono generare disfunzioni per tutto l’organismo colpendo il sistema nervoso.
Per questo la chiropratica opera in maniera pressoché indolore delle manipolazioni sulle articolazioni o sul segmento motorio bloccato.
A cosa serve?
La compressione di un nervo a livello vertebrale causa sintomi locali di vario tipo: la chiropratica per il cane elimina le cosiddette sublussazioni.
Una sublussazione può essere molto dolorosa per il nostro amato Fido, provocando mal di schiena, mal di collo, cefalee, dolori alle spalle e agli arti, sciatalgie.
La chiropratica tratta, però, tutte le patologie della colonna vertebrale come lombalgia, zoppie, traumi da investimento o aggressione, paresi e paralisi dovute alla compressione del midollo.
In cosa consiste?
Una volta individuato il problema e il punto esatto della colonna vertebrale o dell’articolazione su cui agire, il chiropratico pratica con le mani o altri strumenti delle manipolazioni.
Vale a dire che, concentrandosi sul punto del corpo interessato, esegue una correzione (o aggiustamento) equilibrando forze, leve, direzioni, ampiezze e velocità.
Oltre alle articolazioni il movimento agisce sui tessuti adiacenti, contribuendo a ripristinare la funzionalità articolare e neurofisiologica.
Controindicazioni
Non sempre è consigliata la chiropratica per il cane, per questo è importante non prendere iniziative e rivolgersi sempre al veterinario.
Il trattamento è sconsigliato nel caso di cani affetti da tumori, osteomielite, spondite, artrite reumatoide, spondite, patologie dismetaboliche, ernie discali espulse, fratture scomposte o osteoporosi avanzata.
Conclusioni
Spesso la chiropratica per il cane si spinge fin dove la chirurgia non può arrivare, come nel caso di animali in cui non è possibile intervenire.
È una valida alternativa, sì, ma non dobbiamo dimenticare l’importanza di affidarsi a uno specialista che dovrà lavorare a stretto contatto con il nostro veterinario.