Chemioterapia nel cane: cosa sapere
È una parola che non vorremmo sentire, soprattutto se legata a al nostro amato Fido. La chemioterapia nel cane però può essere un salvavita
Il tumore è la piaga del nostro tempo, e non risparmia nemmeno i nostri adorati quadrupedi. La chemioterapia nel cane è uno dei principali modi per contrastarlo. Ecco allora che è importante sapere come funziona.
Che cos’è la chemioterapia nel cane
Dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia nel cane – così come nell’uomo – serve a combattere l’avanzamento della malattia.
Se poi la chirurgia non è una strada percorribile o le metastasi sono troppo diffuse, questo tipo di trattamento diventa un mezzo per alleviare le sofferenze del nostro amato amico a quattro zampe.
Le aspettative di vita del cane, quando viene colpito dal cancro, sono davvero basse: si parla di poche settimane. Questo perché un anno di vita del cane non equivale a un anno umano.
Se si vuole sapere quanti anni ha il cane, ecco come calcolarlo.
Perché la chemio è efficace
I farmaci impiegati per la chemioterapia nel cane attaccano le cellule che si trovano in divisione, e servono proprio a contrastare l’avanzata del tumore: che altro non è una proliferazione incontrollata di cellule.
Il punto dolente però è che questo attacco non colpisce solo le cellule malate, ma anche le cellule sane. Soprattutto a livello intestinale e midollare. Ecco da cosa derivano i tanto temuti effetti collaterali, che ci fanno sentire impotenti nei confronti del nostro fedele amico.
C’è un protocollo da seguire
Nella norma, ci sono delle dosi tollerate dall’organismo e non si va oltre queste, il risultato sarà direttamente proporzionale alle quantità di farmaco somministrato.
La chemioterapia nel cane viene programmata, e il trattamento suddiviso in cicli. Questi vengono ripetuti ogni una/tre settimane. La frequenza dipende dalla reazione delle cellule.
In genere vengono somministrate dosi standard, che vengono ben tollerate dalla maggior parte dei cani.
Nel caso del cancro venereo trasmissibile però solo un farmaco sembra non riuscire a contrastarlo, viene considerata l’ipotesi di una combinazione di farmaci. Il trattamento viene adeguato alle caratteristiche del tumore, così da avere maggiori possibilità di successo.
Qualsiasi sia la tipologia di cancro sarà comunque il veterinario a stabilire il modo migliore per attaccarlo.
Come funziona una seduta di chemioterapia nel cane
La seduta di chemioterapia nel cane si fa in clinica.
Prima di tutto si sottopone il cane a un’analisi del sangue per conoscere le sue condizioni di salute.
I farmaci non devono essere toccati né inalati. Quando la terapia è endovenosa, il veterinario posiziona l’ago nella vena, generalmente di una zampa posteriore, per evitare la fuoriuscita del medicinale. Il tutto verrà protetto da una garza sterile.
Quest’ago verrà monitorato per tutta la durata della chemio. Tutto il trattamento in media dura dai quindici ai trenta minuti.
Il cane deve stare tranquillo, e se necessario bisogna sedarlo.
Una volta finita la seduta, si conclude con la fluidoterapia per pulire la zona interessata dal trattamento.
Chemioterapia metronomica
Si tratta di una cura sperimentale che vuole contrastare la formazione di vasi sanguigni che sviluppano le cellule tumorali.
In questo caso i costi da affrontare sono meno elevati: le dosi previste sono più basse e la somministrazione avviene in maniera continuativa per via orale, endovenosa, intratumorale e intracavitaria.
Si sta valutando anche l’elettro-chemioterapia che, come dice il nome stesso, utilizza degli impulsi elettrici.
L’obiettivo adesso è quello di creare una chemioterapia nel cane che colpisca solo le cellule malate, così da diminuire gli effetti collaterali.
Effetti indesiderati
Come già accennato, si manifestano soprattutto a livello midollare e gastrointestinale.
Patologie correlate quindi possono essere:
- Vomito e diarrea
- Anoressia
- Febbre
- Predisposizione alle infezioni (come conseguenza della diminuzione dei leucociti nel sangue)
- Diminuzione delle piastrine
- Colorazione variabile delle urine
A seconda dei farmaci utilizzati per contrastare il tumore, si può incorrere in:
- Dermatiti
- Cistiti
- Problemi cardiaci
- Allergie
- Necrosi localizzate (se il medicinale esce fuori dalla vena)
Gli effetti indesiderati dipendono anche dalle razze e da eventuali mutazioni a livello genetico, che rendono più difficile l’assorbimento di determinati medicinali.
Se il cane sta prendendo altri farmaci o soffre di altre patologie possono insorgere dei problemi.
L’effetto collaterale indubbiamente più preoccupante è la diminuzione dei leucociti, che può essere contrastata con la somministrazione preventiva di altri farmaci.
L’aspetto rincuorante, in un quadro non certamente roseo, è che quasi tutti i disturbi citati in questo paragrafo si presentano in forma lieve.
Precauzioni
Se il cane viene sottoposto al trattamento in casa, per via orale, è importante utilizzare sempre i guanti, non rompere le pastiglie e seguire tutte le istruzioni del veterinario.
Le donne in dolce attesa non devono entrare a contatto con questi tipi di farmaci.
Trattamenti post-chemioterapici
Dopo la chemioterapia nel cane, oltre misurare la temperatura e controllare che Fido non abbia febbre, è bene monitorare il suo stato generale di salute; fare attenzione che la somministrazione farmacologica avvenga nei tempi e nei modi prescritti dal veterinario.
È buona norma e regola, nelle 48 ore successive al trattamento, usare i guanti se si deve entrare in contatto con urine e feci L’organismo del cane elimina i farmaci chemioterapici dopo due/tre giorni.
Alla base però deve esserci una cura dell’igiene, per evitare di incorrere in rischi inutili.