Sha-Khyi | |
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Esemplare di Sha-Khyi |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che in lingua locale dei nomadi tibetani significa letterlamente “cane da carne“, nome dato ai cani da caccia |
Genitori | Probabile autoctono tibetano |
Presente in natura | No |
Longevità | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Impieghi | Cane da guardia, cane da caccia |
Taglia | Media |
Peso maschio | 30 – 35 kg |
Peso femmina | 30 – 35 kg |
Prezzo | Non quantificabile |
Colori | Grigio, Crema |
Si chiama Sha-Khyi e più che un cane è una leggenda. Questo gigantesco e peloso esemplare canino ha origini in Tibet, è conosciuto infatti anche come mastino tibetano. Sulle sue origini così come sulla classificazione c’è un po’ di confusione in quanto i cani appartenenti alla stessa famiglia che proviene dal Tibet sono molto simili tra di loro seppur con caratteristiche fisiche e caratteriali diverse.
Va detto che nonostante la disomogeneità evidente i cani del Tibet sono tutti aborigeni e nativi di questa terra. Le differenze che identificano lo Sha-khyi dagli altri cani riguardano sostanzialmente il territorio dove i cani sono nati, al quale le razze si sono dovute adattare.
Il moderno e più conosciuto Mastino Tibetano infatti presenta la variabilità dei modelli importati dal Tibet e dall’Himalaya nel primi decenni del novecento. La varietà sui luoghi d’origine, stando alle testimonianze, si contano numerose e vengono denominate do khyi, naj khji, tsang khy i o sang khyi. A queste si aggiungono altri tipi di cani molosso del Tibet e dintorni,ossia il Bancara in india ,il Bisben in Himalaya, Bhote o Bhotea in Nepal.
Le testimonianze più antiche delle terre di origine parlano di questi cani presentando una realtà molto variegata con soggetti anche diversi tra loro. In effetti non ci si potrebbe aspettare altro da una razza che si diffonde da secoli in un territorio così vasto. In Tibet se si parla di Sha-khyi o di Do Khy si indicano senza distinzione i cani da guardia che appartengono alla grande famiglia dei mastini tibetani divisi tra cani nomadi, leggeri e agili con tratti monossidi meno marcati e tra i cani da monastero, più pesanti e marcatamente molossoidi allevati proprio per la guardia dei monasteri e dei palazzi.
Nonostante quindi le differenze che possono essere più o meno evidenti lo Sha-khyi è la razza canina molossoide del tipo cani da montagna che fonda le sue antiche origini nel Tibet. Da sempre questi cani sono impiegati come animali da guardia che proteggono persone e territori anche da grandi predatori di grossa taglia come leopardi e tigri.
Mentre il mastino tibetano o Do-khy è riconosciuto ufficialmente dalla FCI e dai principali standard internazionali nel nostro Paese non esistono allevamenti ufficiali di questi splendidi animali da montagna e scarsa è la loro conoscenza su tutto il territorio italiano.
Scheda informativa del Sha-Khyi | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Per anziani | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Con altri cani | Si presume sia un cane socievole, dato che i suoi avvistamenti sono stai fatti all’interno di accampamenti nomadi tibetani, dove è tipico trovare gruppi di questa tipologia di cani, insieme ad altre razze autoctone, dagli utilizzi simili |
Con gatti | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Rumoroso | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Sport | Non esistono abbastanza informazioni in merito |
Lo Sha-khyi fa sicuramente parte di quella famiglia di cani tibetani adatti al nomadismo, anche se la guardia appartiene alla sua natura. In Tibet questa razza è una delle più importanti conosciuta anche come cane da caccia o da carne. Come abbiamo detto in Occidente questa razza non è stata riconosciuta eppure alcune fonti datate al 1937 menzionano lo Sha-khyi.
I cani che appartengono a questa razza sono più snelli e hanno i lineamenti meno marcati rispetto ai fratellastri appartenenti alla famiglia dei mastini. Fonti storiche ancora più antiche menzionano lo Sha-khyi in Tibet. Nel 1908 il reverendo Bush parlò dell’esistenza di questi cani che venivano allevane dai tibetani abitanti nel Kham e che ricordavano vagamente Greyhound, somiglianza data sicuramente dall’aspetto più snello e dall’incredibile agilità dimostrata da questi cani. Ecco perché sono considerati i cani da caccia per eccellenza in tutto il Tibet.
La presenza dello Sha-khyi in Tibet è sicuramente confermata e consolidata tuttavia non fa che creare molta confusione rispetto alla razza in Occidente. Nonostante le differenze che ci sono nei cani molossoidi del Tibet questi sono sempre considerati della stessa famiglia eppure è evidente come il nostro Sha-khyi abbia dei tratti più selvaggi e lupoidi rispetto a quello del Mastino Tibetano ufficialmente riconosciuto.
Le origini sono senz’altro controverse. Il Do Khy è stato comunque considerato per molto tempo il padre fondatore di tutte le razze di tipo molossoide facendo anche da anello di congiunzione tra i cani di montagna e i mastini.
Anche se molto popolare in Tibet, si tratta di una razza non riconosciuta ufficialmente in Occidente e non è possibile dunque conoscere il prezzo dei cani Sha-khyi.
Gli Sha-khyi sono veloci come il vento e incredibilmente forti. Ecco perché nei documenti storici qualcuno li ha paragonati ai levrieri perché a differenza degli altri esemplati che fanno parte della grande famiglia dei mastini tibetani loro sono più agili e più propensi alla caccia.
Sono anche degli ottimi guardiani, ma il loro impiego principale in Tibet è quello di cacciare soprattutto marmotte, lepri e anche antilopi. Sono cani dal carattere molto forte e indipendente e il loro modo di cacciare secondo le fonti storiche è molto simile al metodo utilizzato dai Saluki.
Sono considerati dei cani nomadi perché le famiglie nomadi in Tibet preferirebbero avere al loro fianco questi esemplari canini sia per proteggere il bestiame, sia per cacciare. Sono dei cani dal carattere molto forte, nati per difendere il loro proprietario e il terreno che gli viene affidato, per questo sono molto diffidenti con gli estranei e possono diventare aggressivi. Non si tratta di cani abituati alla socializzazione se non quella del loro branco, umano e animale.
Gli Sha-khyi sono cani velocisti, agili e potenti, dinamici. Sono dei gran lavoratori ma il loro carattere forte e determinato prevede un educazione rigorosa ma mai aggressiva.
I cani che appartengono a questa razza prevedono un addestramento molto rigoroso, anche se non bisogna mai essere aggressivi. Consideriamo pure che si tratta di esemplari estremamente intelligenti e che di conseguenza non avranno difficoltà ad imparare il lavoro che gli sarà affidato: la caccia e la guardia.
La cosa a cui bisogna più prestare attenzione riguarda sicuramente il riconoscimento del capobranco umano e quindi del suo padrone e la socializzazione. Trattandosi infatti di animali da guardia abituati a combattere fino alla fine per proteggere terreni e bestiami, questi potrebbero diventare aggressivi in presenza di estranei o di esseri umani non riconosciuti parte della famiglia. Compito del padrone quindi sarà quello di educarli fin da subito, non solo rispetto alle mansioni alle quali sono destinati ma anche ai ruoli nella società. Cosa ancora più vera nelle comunità di nomadi ai quali molto spesso gli Sha-khyi appartengono.
Lo Sha-khyi è un cane velocista, agile e potente ma rispetto agli altri cani appartenenti alla famiglia dei mastini tibetani è più snello, meno possente ma egualmente forte. La dinamicità dei suoi movimenti e la sua agilità sono molto apprezzate in Tibet per il ruolo che svolge il cane.
Lo Sha-khyi ha una struttura del corpo quadrata e non rettangolare come altri mastini, caratteristica molto apprezzata perché riduce i problemi alla colonna vertebrale di cui i mastini sono soggetti.
La sua altezza è di circa 60 centimetri e il peso sicuramente superiore ai 30 kg. È contraddistinto da un folto mantello solitamente di colore grigio o crema.
Le zampe dei cani appartenenti alla razza Sha-khyi sono a modo loro snelle ma mettono in evidenza il muscolo e la potenza del cane stesso che sfoggia soprattutto nella corsa.
Il corpo è quadrato e si distingue da quello del mastino tibetano per la sua leggerezza che non va però a discapito della sua forza. Lo Sha-khyi è un velocista, un cane che sciolto può correre a velocità inaspettate e questo accade proprio grazie al suo corpo agile.
L’altezza dei cani tibetani Sha-khyi è simile a quella degli Airedale Terrier e solitamente non supera i 65 centimetri. Per quanto riguarda il peso invece questo si aggira tra i 30 e i 35 kg, o comunque risulta minore rispetto a quello di altri esemplari della famiglia di mastini tibetani.
La testa è allungata ed è ricoperta di pelo di colore nero o grigio scuro per poi sfumare in grigio più chiaro nel resto del corpo. Le orecchie pendono in avanti e gli occhi mostrano lo sguardo determinato, forte e indipendenti di questi cani.
La coda dei cani Sha-khyi è portata arrotolata sul dorso ma in alcuni casi è anche lasciata bassa.
Il pelo rappresenta una componente di riconoscibilità in questi esemplari di mastini tibetani. Lo Sha-khyi ha un folto mantello di colore grigio o crema e il pelo ricopre ogni parte del suo corpo.
Per quanto riguarda i colori sembra che quello che differenzi la razza degli Sha-khyi da altri cani e incroci tra mastini tibetani sia il manto di colore grigio o crema.
Gli Sha-khyi nascono nel vasto territorio del Tibet e la loro evoluzione nel tempo ci conferma che sono cani dalla grande abilità. Abituati sin da piccoli a crescere tra la natura, i cuccioli di questa razza mostrano sin dalle prime settimane di vita indipendenza, coraggio e determinazioni. Se è vero che questi cani sono cresciuti per la caccia e per la protezione di bestiame e terreni è altrettanto vero che hanno una vera e propria propensione per questa mansione, ecco perché farlo gli verrà naturale sin da subito. È opportuno fare molta attenzione a questi cani quando sono cuccioli perché la voglia di cacciare potrebbe farli allontanare pericolosamente dalla loro proprietà.
È bene quindi saperli educare sin da subito e soprattutto mostrargli il loro ruolo all’interno della comunità perché si tratta comunque di cani molto indipendenti. Fargli capire in questo senso chi è il capo branco fin da cuccioli sarà fondamentale per una corretta educazione.
La salute dei Sha-khyi sembra davvero ottima. La stessa potenza e forza dei mastini tibetani infatti appartiene a questa razza con la differenza di un corpo più leggero e quindi di conseguenza meno soggetto a patologie che appartengono ai cani di razza grande e gigante.
Questi cani hanno una buona aspettata di vita e sono in grado di adattarsi anche a differenti condizioni climatiche, questo li rende degli esemplati davvero forti.
L’alimentazione dello Sha-khyi è molto importante, soprattutto quando è cucciolo. Come con il Mastino Tibetano occorre la massima attenzione affinché il cane cresca forte e agile. La prima fase, quella più critica, è fino ai 18 mesi: in questo periodo il cucciolo deve essere alimentato con non troppe proteine e un corretto rapporto calcio/fosforo.
Sono consigliate piccole restrizioni alimentati piuttosto che un’iperalimentazione. Misure necessarie affinché avventa un regolare e naturale sviluppo scheletrico e muscolare. Inoltre, trattandosi nel nostro caso di cani velocisti è necessario un regime alimentare volto a dare molta energia al cane assicurandosi che il cane non vada mai in sovrappeso.
La toelettatura di questi cani va svolta periodicamente e con molta attenzione. Il pelo degli Sha-khyi infatti è folto e quindi il rischio è quello che si creino fastidiosi e dolorosi nodi. È importante quindi spazzolare frequentemente il cane.
Trattandosi di un cane non riconosciuto ufficialmente da alcuna federazione in Occidente, non sono presenti allevamenti ufficiali in Italia di cani Sha-khyi.
Essendo un cane da guardia e da caccia nato nel vasto territorio del Tibet lo Sha-khyi non si configura sicuramente come i cani d’appartamento. Seppur il rapporto il suo proprietario è per lui fondamentale, così come lo è anche la socializzazione con gli esseri umani, questi cani hanno necessita di sfogare le loro energie in grandi spazi aperti e non solo. Un giardino o un cortile non sarebbero in grado di dare stimoli mentali e fisici di cui questo cane ha bisogno. Si tratta infatti di un esemplare che ha bisogno di stare a contatto con la natura a autentica, anche la più selvaggia. Quindi possiamo dire che lo Sha-khyi non è affatto un cane d’appartamento.
Lo Sha-khyi è uno dei cani più diffusi in Tibet la cui discendenza è direttamente collegata con il mastino tibetano. Pur non essendo riconosciuto ufficialmente da nessuna federazione in Italia né in Occidente in generale in Tibet rappresenta una delle razze canine più apprezzate proprio per le sue caratteristiche fisiche, l’intelligenza e le sue doti di agilità che lo rendono un perfetto cane da caccia.
Secondo le fonti storiche lo Sha-khyi sin dalla sua nascita è stato considerato un che velocista in grado di inseguire e raggiungere qualsiasi preda. Dicono che sia in grado di correre a delle velocità incredibili e consigliano di tenerlo sempre al guinzaglio perché lasciandolo potrebbe iniziare a correre velocemente per inseguire qualsiasi cosa abbia puntato e sparire nell’orizzonte.