Perro Cimarrón Uruguayo | |
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Esemplare di Perro Cimarrón Uruguayo |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che significa letteralmente “cane selvatico uruguaiano“ |
Genitori | I discendenti di questa razza, molossi da lavoro e da caccia, furono portati in America dalla Spagna e dal Portogallo |
Presente in natura | No |
Longevità | 11-13 anni |
Impieghi | Cane da caccia, cane da guardia, cane da pastore |
Taglia | Grande |
Peso maschio | 38 – 45 kg |
Peso femmina | 33 – 40 kg |
Prezzo | Non quantificabile |
Colori | Brindle, Fulvo, Pezzato |
Il Perro Cimarrón uruguayo è un cane estremamente gentile, può instaurare con il padrone un legame speciale. Riesce a dimostrarsi anche un buon quadrupede da guardia, ed è capace di gestire il bestiame, soprattutto se di bovini.
La caratteristica che più lo contraddistingue è il coraggio. Ad oggi è un ottimo cane da caccia, soprattutto quando si tratta di cogliere in fallo i cinghiali. Sono, infatti, una vera piaga per le fattorie dell’Uruguay.
Vista la diffidenza verso chi non conosce, è bene che la socializzazione cominci precocemente, altrimenti rischia di diventare aggressivo.
Scheda informativa del Perro Cimarrón Uruguayo | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Bisogna fare attenzione ed addestrarlo bene, ma il rapporto con i più piccoli non è impossibile |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio e spazio |
Con altri cani | Va abituato da cucciolo alla socialità, razza molto istintiva ma anche molto intelligente |
Con gatti | Bisogna abituare l’animale sin da cucciolo ed addestrarlo bene per tenere sotto controllo i suoi istinti da cacciatore per garantire un rapporto sereno |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Esercizi all’aria aperta per permettergli di sfogare energia, venatori. |
Il Perro Cimarrón uruguayo – letteralmente cane selvatico uruguaiano – è stato riconosciuto a livello internazionale dalla FCI nel 2006. Le sue origini non sono chiare, ma si pensa possa discendere dai molossoidi, importati nel Nuovo Mondo dai colonizzatori spagnoli. In un primo momento, abbandonati e tornati selvatici, sono diventati animali domestici successivamente.
Il Kennel Club Uruguayo lo ha riconosciuto dopo circa vent’anni di lavoro portato avanti da appassionati e allevatori specializzati in questa razza specifica.
È un aspetto difficile da valutare, visto che in Europa è praticamente assente. Il consiglio, se si è realmente interessati all’acquisto di un esemplare, è di contattare i centri certificati del Paese d’origine.
Esistono alcuni difetti ricorrenti, però, che di certo incidono sul prezzo. Tra questi le macchie bianche fuori contesto, il temperamento aggressivo, un eccesso di giogaia o le guance troppo marcate.
Nonostante il fisico possa intimorire, è tutta apparenza. Il carattere estremamente equilibrato e amabile, lo rende davvero innocuo. Inoltre, si tratta di un amico a quattro zampe molto brillante e con un coraggio fuori dal comune.
Si affeziona molto a chi considera famiglia, soprattutto al padrone: a chi vede come il ‘capo branco’, da difendere contro tutto e tutti, anche a costo della vita.
La forza e il coraggio li usa per proteggere i suoi cari, non per attaccare. Questo, però, a patto che la socializzazione sia coerente e precoce. La sua diffidenza verso gli estranei, infatti, può tradursi in aggressività.
Il suo temperamento docile e la complicità con il suo compagno di avventure bipede fanno in modo che la fase educativa sia meno complessa di quanto si possa immaginare. Le sessioni di allenamento, però, vanno pianificate e seguite con scrupolo e coerenza. Ogni sessione di addestramento non può durare più di venti minuti, e deve svolgersi in un clima di serenità e divertimento. Se così non dovesse essere meglio sospenderle.
Infine, ogni comportamento virtuoso va premiato attraverso il rinforzo positivo: appena Fido capisce che l’obbedienza porta snack succulenti, il gioco è fatto. Lo si prende facilmente per la gola.
Il Perro Cimarrón uruguayo è un cane di medie dimensioni, riconducibile ai molossoidi. Possiede una grande forza, è compatto e uno scheletro di tutto rispetto.
Inoltre, si presenta muscoloso e molto atletico. Nonostante le apparenze è molto agile. Averlo accanto è una sicurezza per la propria incolumità e per l’anima.
Il peso e l’altezza sono variabili che cambiano in base all’esemplare che ci si trova di fronte. Al garrese, i maschi si muovono in un range che va dai 58 ai 61 centimetri (con 2 di tolleranza); le femmine tra i 55 e i 58. Questo secondo lo standard di razza.
Il peso è notevole: dai 38 ai 45 chili per i maschi; dai 33 ai 40 per le femmine. È consigliabile adeguare l’alimentazione e le dosi giornaliere allo stile di vita.
Gli arti anteriori, da un’angolazione frontale, risultano essere dritti e paralleli. Il braccio ha la stessa estensione della scapola; il gomito non è girato né all’interno né all’esterno. Lo scheletro è possente. Le zampe sono ovali e le dita compatte e ben arcuate.
Gli arti posteriori risultano essere, anch’essi, muscolosi e potenti: paralleli e dritti. La coscia appare ben sviluppata e il garretto angolato correttamente. Una buona estensione nella parte anteriore e una notevole spinta alle spalle rendono l’andatura scatante e veloce, nonostante la stazza.
Il garrese appare sufficientemente definito e di egual misura rispetto alla groppa. Il rene è corto, forte e moderatamente arcuato.
Il torace è profondo e arriva almeno fino al gomito. Risulta essere ampio e ben sviluppato. Le costole appaiono cerchiate, ma non a forma di botte. Il petto è ben definito.
Il cranio è più largo che lungo; l’occipite è moderatamente pronunciato. Il naso è largo e mero; il muso potente, di larghezza media e un po’ più corto del cranio.
Il labbro superiore copre quello inferiore, senza essere sospeso. Le mascelle sono forti, potenti. Con una chiusura a forbice: gli incisivi superiori si sovrappongono a quelli inferiori e sono perpendicolari alle mascelle. Le guance sono sviluppate ma non sporgenti.
Gli occhi sono di grandezza media, a mandorla. Lo sguardo dimostra curiosità e intelligenza. Il colore è marrone come il manto, più scuro è più viene apprezzato. Le palpebre sono ben aderenti al bulbo oculare e completamente pigmentate.
Le orecchie risultano essere mediamente grandi; di forma triangolare e pendenti lungo le guance. Possono essere tagliate per far sì che diventino rotonde, ma non oltre la metà della lunghezza complessiva. Ci sono, però, dei Paesi in cui questa procedura non è legale.
Il collo appare forte, molto muscoloso, non troppo lungo.
La coda del Perro Cimarrón uruguayo è spessa, e rispecchia la media. A riposo, viene portata bassa. In movimento, invece, viene portata orizzontalmente oppure leggermente verso l’alto.
Il mantello è corto, liscio e aderente al corpo, con un discreto sottopelo. Una lunghezza eccessiva incide negativamente sul pedigree perché non rispetta lo standard di razza riconosciuto a livello internazionale.
I colori ammessi sono: brindle e tutte le sfumature del fulvo, con o senza maschera. Eventuali macchie bianche sono concesse solo nella parte inferiore del collo, sul petto, in corrispondenza dell’addome e della parte inferiore degli arti.
I cuccioli dimostrano sin dai primi mesi di vita di essere vivaci, ma docili e molto attaccati al padrone: quasi fosse un imprinting. Passerebbero le giornate a farsi coccolare da chi considerano famiglia.
Se ben educati vanno d’accordo con grandi e piccini, è bene che seguano fin da subito una corretta socializzazione per evitare che siano aggressivi con chi non conoscono.
Il Perro Cimarrón uruguayo è rustico e robusto, non presenta quindi predisposizioni a determinate patologie. L’unico rischio a cui bisogna fare attenzione è l’eventuale insorgenza della displasia dell’anca.
Se Fido appare sempre stanco e poco favorevole al movimento, forse è il caso di chiamare il proprio veterinario di fiducia per una visita ed eventuali test diagnostici. In base alla gravità, verrà prescritta una cura farmacologica o consigliata l’operazione chirurgica.
Non ci sono indicazioni particolari, se non quelle di rito che valgono per qualsiasi amico a quattro zampe. Le dosi consentite sono strettamente legate allo stile di vita e devono essere approvate dal nutrizionista.
Più il cane è sedentario, più rischia di diventare obeso: in questo caso ovviamente le quantità vanno tenute sotto controllo.
La cura del pelo richiede attenzioni standard. Basta che venga spazzolato una volta a settimana. Se il cane però sta spesso all’aria aperta, magari tra i boschi, è bene fare un check di occhi, orecchie, manto e zampe ogni volta che si torna a casa. In questo modo si è certi che insetti e/o parassiti non si annidino indisturbati.
L’Ente nazionale cinofilia italiana lo ha classificato nel Gruppo 2 (Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e Cani Bovari Svizzeri), Sezione 2.1 (Molossoidi, tipo Dogo senza prova di lavoro).
Al momento non ci sono allevamenti riconosciuti. La razza infatti è quasi introvabile sul territorio nazionale. Per avere informazioni precise e procedere all’eventuale acquisto, meglio rivolgersi ai centri certificati.
Il Perro Cimarrón uruguayo è un cane molto possente ed energico, che necessita di una corretta attività fisica. Solo così può incanalare correttamente le proprie energie e non accusare disturbi sia a livello fisico che piscologico. L’ideale per lui sarebbe vivere in campagna o vicino a un bosco, così da fare quello che gli riesce meglio: cacciare i cinghiali.
Tuttavia, la sua versatilità, il temperamento docile e l’attaccamento quasi morboso a chi considera famiglia lo rendono anche un buon cane da compagnia che può vivere in appartamento, meglio se con giardino.
Se si opta per questa seconda ipotesi, le passeggiate al parco di almeno un’ora ciascuna non devono mai mancare: deve compensare la mancanza di spazio nei momenti di svago.
Sebbene sia un ottimo cane da compagnia, perché non ci siano problemi con i più piccoli, deve seguire una corretta socializzazione. Non dimentichiamo mai che si tratta di un cane da lavoro che ha vissuto allo stato brado per molto tempo, prima di essere addomesticato.
L’unico modo per sopravvivere nel deserto era cacciare, impiego che ha mantenuto anche in epoca contemporanea. Questo non rende semplicissima la convivenza con altri animali. L’istinto di inseguire, catture e uccidere fa parte del suo dna. La sua stazza, poi, gli consente di avere vita facile con la maggior parte delle razze canine. La maggior parte di questi amici a quattro zampe accetta i gatti, ma solo se sono stati allevati insieme.
Classificazione FCI – n. 353 | |
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Gruppo | 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri |
Sezione | 2 Molossoidi |
Standard n. | 353 del 23/11/2017 (en) |
Tipo | Molossoidi |
Origine | Uruguay |